Almanacco italiano : piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1918

I. - Ora· 1'aratro · è la nostra salvezza ! e osÌ prpclamò il primo ministro del Governo dell'Inghilterra nella seduta di quest'anno della Camera Inglese, nella quale egli prospettò le conùizioni ùella situazione rese assai difficili dalla guerraJ.)er quanto riguarda g1i approvvigionamenti per l'aUmentazione del paese. Bisogna intensificare i prodotti dell'agricoltura, disse. E non esitò a dichiarare < essere e~senziale per la sicurezza della nazione, per la vita della nazione, che si faccia uno sforzo per moltiplicare ]a proùuzione per quest'anno e per l' anno venturo .. È necessario che gU agricoltori si 1iletta.no n.11' 9pera subito! > E sintetizzò la difficile situazione e quali l mezzi per farvi fronte, colla felice fra.se scultoria: Ora l'cwafro è la nost1·a salvezza.' Come a dire, è l'agricoltura quella che può salva;re la patria! L' un1ile industria agricola non poteva ric~vere un omaggio e un'attestazione più solenne! Mittatis mutandis, questo si può sicuramente r:ferire anche al nostro pae-. se: e quindi lo stesso appello rivolgere agli italiani. In verità, è precisame11te quello che si va facendo da mesi. Ho citato il caso ing1ese, il paese che trae la sua. smisurata ricchezza dalle industrie, tanto per dire che mai come ora dappertutto è mondo e paese, e per ribadire con un grande eseinpio il chiodo ùella necessità di appoggiarci al fulcro della nostra esisténza e ùella nostra prosperità, all'industria agraria, di intensificarla, di spingerla alla massima sua potenzialità per assicurarci il più prospero nostro avvenire, non solo, ma per rimarginare nel minor te1npo possibile le profonde ferite aperte dall' infernale guerra! Q,ualcosa di simile a quanto disse l' on. Lloyd George alla Ca1nera Inglese, Yenne pur detto alla nostra Carnei-a dei Deputati .nella ùiscuss\o,ne del Bilancio BibliotecaGino Bianco del Miui~tero di Agricoltura <li quest'anno : insistendo sulla necessitit di annientare e meglio proteggere ]a pl'oduzione <lel dopo guerra, l' on. Patrizi disse benisshno: < È volgendo le nostre energie all'agricoltura che l' Ita.lia potrà superare senza· sforzo la c1·i.si economica inevitabile conseguenza della guerra:.-. Il grande ·nostro economista Luigi Luzzatti, per parte sua, fa con fervore d'apostolo il caloroso appello di ritornare alla terra I Nota come le di scussioni avvenute con tecnica corripetenza nei parlame~ti di Inghilterra, di Francia, nostro, ~ dician1olo ancora, in quelli di Germania, non lasciano il dubbio sul dopo guerra del frumento e dei ce'reali mino1·i. -« Scarseggeranno e rincareranno di prezzo, dice, nQ.nsolo per sa:tiare gli stomachi lungamente a:ffa- · n1ati, ma per la difficoltà d'i restituire 111olti territor~ all'antica cultura e per altre note cagioni. Quindi il proble1na ùella de:ficenza dei cereali si fa sen1pre più forn1idabile; se è necessario risparmiare il · grano durante la guerra, ùistribuirlo con sagace parsimonia, non par lecito illudersi con la speranza di ottenerlo più facilmente nei primi anni dopo la guerra. Ed è indispensabile sa1 vare dalla carestia le popolazioni che esciranno afflitte da· questa terriùile catastrofe con guai fisici e n1orali. -« Quiudi i mi.11:stri tecnici hanno l'obbligo in tutti i governi, di pensare al domani, altrettanto che all' oggi. Ritornare alla tc1~ra! Questo grido morale e sociale potrà avere esplic:1zioni economiche e segnatamente doganali, diverse ·dal passato. 1\[a guai ai popoli che non lo raiècolgono, guai a. noi italia.ni segnatamente se. con .georgiea fe<le qu~l grido non divenga l'essenza ùolla nostra yita pubblica e privata'►. ,., Eù un, altro nostro e1ninentc studioso dei problen1i oconon1ico-agrarii, l' ou. Ma~gio.rino ForrariR, laneini lo stesso grido. salvatore: 1'01·nùwio alla ,

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