Almanacco italiano : piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1915

re si Il! !~ )~ ne :lo lfl, ml ~- E .,'}"'3-B9non mitiga in modo sensibile f1 danno luevita.bile, nean<'l1è h aecresce,-il che uon è poco in materia di progresso, il cui ra1fu1amento bene spesso coincide colla rovina degli interessi igienici dei consumatori. , Non è quindi ingiusto che la parola del1' ig·en:sta, si riserbi in questo nr 6omento ad insistere perchè venga rispl:'t ata la misura. Ricord:a·no c'1e la visio1-1esi acco•np.tgna al consumo di ,u1:a certa sostanza che si s' ende sulla· superfieie impressio1 ab le della retina e l~he n1 <·ol11orne di porpori11a, la- riuale uon si riproduce clie menti e la funzione della vista è in ripo~·o. Quell' int~llettuale dnnque che per rica,·::n·e svago di pensiero legge oltre le o:·e di stndio e di app!ic'azione cui non può neeessari:1mcflte sottra1·si, oppure si porta a teatro e con ciò in ~eude di riposare il suo spirito, 11011gio\ a affatto alla sua vista che è, per quanto se ne è detto, le portineria del suo cervelìo. Dare al corpo le necessarie ore di riposo a letto con sospensione.assolub e pieirn delle impressioni sensoriali, non è dunque soltanto una necessità di r:storo mnscolare, ma è ai1che mezzo per pl'epn·arsi il giorno seguellte una più forte visione e· un potere percctriYO oculare più intenso e più completo. Due fonti d'errore dobb:anìo qui segnaìare ancora e sono la trascuratezza con cui si arriva, qnasi forzatamente, al rilieYo di una irnper• tetta visione e ì pregiudizi sali' uso delle lt'Uti. - È inr.redibile il numero delle persone che sono miopi da anni molti e non lo rilevano e al fatto non ·oppongono misura alcuna. Una nubeco1a si stende à mano a mano sul loro campo di visione, alla sera le figu_re si fanno anche più indecise, i fanali appaiono attorniati da uua aureola, ma nessuno se ne cà pensit:ro; sarà. una debolezza pa,sseggiera,· sarà una cosa dipendente da cattive dige• ~tioni e pn la n:ttura1e éontrnr(età a l'lool'Jò.a SC'ere un danno come cosa effettiva e col la qu:1,le è pur necessario fare i conti, si passa. sopra in al tesa ottimbt ca. Ben lo sa.uno_ gli oculisti, che si trovano sempre daYa'lti a forme divenute inveterate, nlentre sarel>bero state facilmentè domi,~abili a tempo· e a lnogo. u~1a m:ig-giçi:e sorV<"glianza df>l grnd., di potere della Yista nostra nou ~arà mni a ~ul'ticienza raccomandato, e ·quando non si vede bene, non incolp'amo uua t•ausa fan as:ica.. e sottoponinmo subito il ·nostro organo ad un esame conveniente. La mio1 Li, ossia il più frequer.it-e difetto visivo e quello che più imp01·ta ~di correg• gere, è uu processo d!sgrazi!'l.tamente progressivo, p-erchè, so1·pnssa il punto di compenso, _le 0ause di ·aan1,o agisc•ono di conti~ nuo e nul!a può pet guisa a'cuna riescire ad ottenere che le cose si metta 10 a bene,·quindi a: tenti a r.O11trascurarla, a non fasciarle prenct.ere troppo piede, e cercare di mantenerla invece sempre dominaòile. In :questo intento bisogna ,·incern la conf rariftà che molti hanno a portare O('Chia'.i; le lent.i co1iservano la vista, tonicizzano i neni oWci e il loro uso è ineccepib;le per chi a·bbia prese.\1tato un chiaro seguo di deperimento visi\'O. Se un miope può portarsi in quell'orbita in cui la inevitabile condizione di presbitismo che si stabilisce ad una certa età compenserà il difetto originario, ciò potrà solo succedere, usando s<->nzapregiudizi nè falsi pudori di lenti correttive, ciò che è _tanto più necessario in quanto la miopia suol colpfre l'uomo ai giol'lli nostri assai• precocemente e l'attesa del compenso naturale importa un periodo di tempo palesemente lungo, certo più lungo di quel che s:nebbe concesso da una miopia che interven.isse non come un fenomeno elettivo, come suol inter• venire fra noi. Bagni d'inverno? Se le impressioni esterne pie11amente giustificano la co11t arieta ehe noi abbiamo a riconere ai bagni durante l'inverno, mo'.te ~ sode ragioni fanno iutendere che questa pratica 11011allrl rebbe preterme::c·sa neanche nella fredda stagione e che è opporrnno suggerire al pubblico quegli accorgimenti, per mezzo dei qnali c:;1i può continuare il uenefico uso. Prima di tutto è bene affel'marc e dimostra, e che le qualit.'-1,pe:r cui va di~t nto l'uso dei ba~ni, non scemano affatto durali te l' rnverno. l'he anzi per un ('Omp:esso di ragioni resta1:o pur sempre util:zz:,bili ed efficaci per la sa)ut<~ a11che qua udo fa freddo._ L' ncqua esplh:a Lt sua azione in via dir amica e in ·da meccnnica: in via d:namica abbiamo da pre11dere in t:011sirterazio11e le varie ìmp1 e.ssioni term1ehe che essa può in• durre nei nostri le::.suti, impressioni che per sè stesse come per l'alternarsi loro, ravvivano le attività funzionali. Noi vediamo infatti per tal guisa pro\·ocarsi scambi più attivi o meno atti\'i e cicè molto attivi per le iJ!IlJ_)l·es~jonfireù.çle, pllù lenti per le irnpres- ,,. sioni calde. Per norma poi, alr azione diretta di un3, data. applicazione, succede una reazione antagonista, per cui se si è 'indotta, nei tes3uti una q.ata azione, ponia-no eccitatrice, con un bagno freddo,nl cessai e di questa azione interviene effetto diametralme-nte opposto. Ntl retlesso mrecanico invece l'acqua agi· sce.,d~terminaudo un cambiamento di volume de~ si11goli elementi dei t~ssuti e quindi modifiçandone il ric:1mbio e l'attività. biochimfra~ in genere. Ma le azioni Ye: am<->nte caratteristiche del~ acqu{1, sono qnel'e che si riflettono sulla circolazione del sa-11gue e sul s:stema nervoso. Inutile ricordare quì che l'applicazione del freddo pro,oca una re:;trizione dei vasi, mentre l' applicazioue del caldo dà luogo ad una dilut:.zione di essi, inoltre pe1· la legge accennata dianzi, subito dopo l'impressione fredda,. intPrviene una impressione calda. e viceversa. È chiaro che una vera ginnastica circolatoria-ha luogo in queste condizioni e i singoli distretti cil·colatori vengouo 1.•osì ttd essere irrorati più ampliamenl e. oppure più Sl'Ursamente e in quest'altérnativa sta una ~,

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