Almanacco italiano : piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1915

. - 339 D' altrondo la can1pagna libica, costringendo l'Italia ad occupare come pegno di guerra Rodi e le isole del Dodecaneso, ha, direi quasi, meccanican1ente, stabilito un legame fra la fase della nostra politica estera che si è chiusa e quella che ora incomincia. L'episodio delle dodici isole è, in questo senso, forse il più importante di tutta la campagna italo-turca. Che si restituisca, sì. o no, presto o tardi, il Dodecaneso ha per noi sopra.Uutlo il valdre di un indice, rappresenta una direzione che orma.i · no s su n a forza umnna, nessuna violenza altrui e ne s su n a debolezza nostra, potrà fnrci 1nutare. Ciò sigui iica che una fatalità sto- . . nca, e noi sappi a 1110 quanto antica e come 1·i spoudente a una realtà concreta dei nostri . . . g 1 or n 1, spinge oggi l'ltalia, divenuta veran1ente una grande potenz .. t medi terra ne a, .a .. partecipare, conattività nuova, a.Ila politica europea in Oriente. La :Francia e In Spagna hanno p()rte aperte nelnon di diritto, di fat.to esercita. La po-. litica italiana, solida.le con essa l' opinione pubblica del paese, fu sempre· ispirata invece a un principio 1nolt~ più 1nodesto ed onesto. L' ~talia non ha mai domandato e non domanda se non il i·ispetto dell'equilibrio del Mediterraneo; che 'questo equilibrio (oggi soltanto apparente, na domani, senza dubbio, reale) non venga turbato nè a beneficio nè a danno d'alcuno. Maggior · freno l'Europa non p otre b b e pretendere · da una nazione cheha nel• :Mediter- . . raneo uno sviluppo en'onne di coste, tutti i suoi porti, tutte Je sue sti·ade di co- . . mun1c~zione, 1nercati , importantissimi, due grandi colonie e ·un a fittissin1a rete di ..traffici; da una j1azione . . gwvane, 1n continuo accresci1nento di' forze, di popolazione e di l'iccho.zza. È oiusto dun- que, e inevitabir Oceano Atlantico; la Gernrn.- Tipo di ballerino curdo. le,. che ogni q uestioùe mediterranea abbia una diretta e imniediata ripercussione sulla nostra politica e su tutta quanta ]a nostra Yita nazionale. Ora,. la nia guarda sul 1\'Iare del Nord e sul BaUico; l'Inghilterra ha tutti gli oceani e tutti i mari spalancati. al proprio cam1nino. L'Italia invece è corne rinchiusa in una specie di prigione 1narittin1a di cui essa non possiede neppure una chiave. Questo stato di cose avrebbe forse suscitato in altri popoli n1eno di noi abitunti a fare continua1nente i conti con una realtà che non consente infatuazioni di nessun g~nere, una forte corrente imperialistica, per ottenere quell' eg01nonia mediterranea che pure la Francia repubblicana, a. ·minor ragione, lnnga1nente vagheggiò, e cJ1e l'Inghilterra., con il don1inio di Gibilterra, di Malta e dell'Egitto, se questione d'Oriente e specinln1ente i proble111i riguardanti l'Asia :Minore, toccano appunto questa nostra sensibilità. Per quanto l'Italia sia forse l'unica fra le grandi potenze che accetti senza restrizioni la forn1ula dello statif quo orientalé, e quindi il principio dell' integ~·ità doll' Irn:13ero ottomano, e a questa formula e a questo prjncipio strettan1ente uniforn1i la propria azione politica, tuttavia non può dimenticare che il n1antenime:ato dello statu quo e l' integi~ità dell' I1npero ottomano non dipendono dal suo arbitrio. Mentrepaziente1nente la nostra diplon1azia preparava la soluzione del problema africano e di quello adriatico, noi abbiamo visto IUIIUl~~ù '--'il lU Dldl l~U

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