Almanacco italiano : piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1915

- 314- 'lii. Marina 'Sabauda. -· · Lacustre e flttviale, perchè figurò snl lago di Gi11evra ,e lungo_ il Rodano nel secolo XIII e ·nel succes~ivo, la mai ina dei conti, più tardi duchi di Savoia, si affaccia sul flutto azzul'ro nel 1388 quàndo Amedeo Vll, detto il Conte Ro.<1s0, acquista Nizza e Villa.franca col lembo di terra tr~L Monaco e il Varo. Le forze navali dei Sabaudi furono quanto ·bastava per rintuzzare la· tràcotauza di piratl cristiani e mussulmani. 'fali si mnntennero fino al giorno in (·ni Eman·uele E'iliberto ricuperò i suòi stat.i n:..·1l.:'>5~. Il duca 1'esta di Pe1·1·0 devesi ritenere sicurnmente come· il fondatore della. marina sabauda. Non impunemente 11ipote di Cado V imper,ttore, egli aveva cognizione dell'importanza dell'armamento navale. Solimano il Magnifico non aveva forse mandato il suo ammiraglio Aria.deno Barbat'ossa ad assediare Niz,r,a, ultimo ridotto delle fortune savoiarde? Lo ste.-:,- so duca, mentre stava pescando a Villafranoa, non ave,a coi-so rischio di essere catturato da Luccialì Bascià ancor caldo della vittoria. delle Gerbe nel 1560 ?" Emanuele Filiberto sorretto dal conte Andrea Provana di Leiny, sno animirag'lio e capitano generale, si diè a far navi: e a Lepanto la piecola divisione savoia1:da contava tre galéi·e, giusto come la divis,ione, della· Sèrenissima l~èpubblicit ·qt G~_rto~a: Ad, iinitazioÌ1e': deH' emulo·' Cosimo Mediceo, il dt1c11.di Savoia volle avei e un o-rdine navale ed all'.uopo trasformò la religione di S. Maurizio, modellandola snlla Stefanesca; ··ma i cavalieri mal corrisposero e le galere loro' affiJate il duca le riprese. Carlo Em·aimele I, succeduto al padre, ne imitò l'avvedutezza audace e affidò a m1 tal è Esthon, inglese di nazione, me;,;zo cor • saro e mezzo pirata, la èura di approntargli un 11aviglio alberato alla quadra, secondo l'uso oceanico·. Ma quaritunque il naviglio ducale ·partocipn.sse nel 1589 -alla, invasione della Provenza e nel 1625 .. all'infelice trnnello' contro Gen0va, le sue imprese non furobo luminosé. Vittorio Amedeo II, ··per ·breve tempo re· di Sicilia, trasse seco a Villafranca· parte del naviglio di colà. Ciò non di meno ·dal l 720· in poi la marina sabauda, divenuta 1/1al'ina re.r;ia di Sr:wdegna, ebbe lo sviluppo appena necessario per provvedere alle difese della Sardegna minacciata di continuo da.i ùal'ba.reschi. Arsenale del naviglio a Villafranca; costa ove far leva di marinai, dalla foce del Varo a'.la_ signoria di Loano (salvo l'iuterruzione della costa del princip:1to di Monaco, Mentone e Roccabruna), ufticfali in parte nostrali, in parte inglesi, ecco lo stato dell'armata sn.1 da., Carlo Emanuele· IH e Vittorio Amedeo regnanti Invaso il territorio dn.lla Francia rivoluzionaria il naviglio fu predato dal vincitore. La Rr,gia famiglia trovo rifugio in Sardegna, ove la marina si ric'Ostituì, principalrnehté" pe·r ·opei-a ''det baroi1e Giorgio Des -Geneys. Nel 1810 consistev:i in una galera., due. mezze galere, una, g,\leotta, due l,ancioni, una gondola:, due· brigantini, tre sciabecchi ed una speronara. l'il'- cole forze in verità, mn. che dit•f->tte dal ca.:. valier Porcile, illustrnronsi contrn i ·corsari barbereschi il 28 foglio del 1811 presso cap6' Malfatano in Sardegna. L' anne·ssione del i a Liguria, agli 'stati ere2 ditari coronò alfine la suprema an1l>izio11e della famiglia regnante. Ca'rlo Felice proniosse lo sviluppo delb. marina. La sn:'l.squhdrn minuscofa conseguì nel settemb, e de'll' anno 1825 a 'l'ripoli una vittoria non sanguinosa, ma lusinghiera. Nel 1834 e nel 1837 il navh lio si arricol1ì di due battelli a vapore a ruote acquistati in Inghilteàa. Le vicende delra11110 1848 avrebbero oft't>rto l>ella ocuasione di fa,t· le proprie prove alla marina. subalpiÌla.: rna. ]e due divisioni spedite in Adl'iatico, comp-lessivamente di nove uavi armate di 212· on1111oni e capitanate da Giu~eppe Albini, marinaro provetto, purtroppo legt'l,to da istruzioni vaghe e sibilline, nulla ccnc1use11dJ1emmeno l'ammiraglio riuscì a mantenerè~jncolume l,t discip.ljna a bordo. La paee cb'e !(tissegm ;1 li:\· giornata dì Novara e il decé'i'-1hfodi prepa- -~!1-~ioqe_d 1e_lla riscossa giovar·on6 a.li' armata sai·da ~he ebbe la sorte di avere in Oavol.l L' un ministro m'eatol'e. in Feliee Mattei un a t·- chitetto navale vale'ntissimo, ma non ebuJ nessnn ammiraglio nel senso vero de11a pa- ,rola. Cavour e Mattei fissarono la dottrina che l'Italia éreditò e cui si attenne, eioè che li nave di gu~rra dev' esse1·e quanto più si può v~loce e armata poten.temente di' t1rtig:jel'ie. Le forz~ sarde, unite alle franL•~si nel 1859, isolate nel 1860, contribuirono 11ell' A.driattco alle, campagne di liberazione della LomlJardia e delle :Marche. Nel 1861 fnsesi ]e forze della regia .marina na.poletann. e della dittatoriale siciliana, contrit.mi1·tmo a espugnltre le piazze di Gaeta e di Messina. Qui dicansi poche parole delld. mar:na garibaldina degnissima di ricordo. La impresa di riscatto dell'Italia me~idiònale è onninamente marinaresca: il Pier,ionte ,ect il 1..omba,·ào, capitanati da rnArinai veterani rlel 48 e del 49, sono i veicoli dell'invasione. Più tn.rdi la marina dittatoriale trasferisee in Calabria.. s~tto ·n fuoco borbonico, le camicie 1·osse di Garibaldi. La Marinadella Terza Italia. Ma alla marina ,regia d',Italia, compo<.;tn. di elementi dissimili comunque sani, non bastò il qt1inque1111io 1861-66 perchè acquis~a-;se la cementazione indispensa.bile ad ognt nlilizia. Numeroso modernissimo naviglio, bal- ~anzosi stati maggiori ed equipaggi iusuftiDIAMALTINA · Estratto secco d'orzo tallito. Ricostituentesovrano sostituisce I' olio di fegato di merluzzo 1 e derivati. · LE·PÉTIT F ARMACEUTICi - MILANO BibliotecaGino Bianco

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