- 309 gna., aggredì Pisa.; ne fu respinto, mal' anno dopo tornò minaccioso ed arse parte della ciLtà. Si narra di Cinzica, donzella: della casa S1smondi la quale, accortasi dell'irruzione nemica, si diè a gridare: " abbrucia, abbrucfo ! ,, Corse al palazzo, suonò a stormo la campana comunale e destò i concittadini. Da quel giorno memo1·abile Pisa mirò a ill'fpossessa.rsi della Sardegna. Alleatasi con Genova, ne discacciò i Saraceni tra ·il 1014 e il 1020. Nel 1030il Comune è già così potente in mare che un docmµento cita 50 galee sottili e 10 ba..,tctrde, tutte pisane, ancorate innanzi a Livorno e capitanate da Lamberto Orlandi. Esse mosse:['.o per .saccheggiare Bona e Ustica. Nel 1072 ecco i pisani del conte Giovanni Orlandi co11 Roberto Gui~cardo all'espugnazione di Pa'ermo; anzi sono proprio le navi di Orla1:di quelle che spezzarono la catena che sbanaYa '.I' entrata del porto mentre Giorgio· Antiocheno ammiraglio di .Ruggero il Norm:lllno irrompe in città, espugnando il ponte che tuttodì chiamasi dell'Ammirag1io e oltrepas:-;,tto il quale i Mille di Garibaldi pene-: tra1 ono in città. I Pisani .sono ad Afrodisio nel 1087 e alleBaleari nel 1114. Impresa quest.a di jllto volo, guidata dall' arciv. di Pisa con .300 vele tra pisiwe e sarcte delle giudicature di Cagliari e di Porto Tor1:es. Pisa stipulò allora patto di alh·a 1za coi conti di AmpuriaS, di MQmpellieri, di Barcellona e di Narbona ..La gesta terminò colla resa di Porto Palma il febbraio del 1116 ... Siccome la partenza dell'armata aveva av.uto luogo il giorno saèro a San Sisto, le maioliche arabo-ispane predate a Porto Palma furono murate attorno al C'ampanile di San Sist:> in Pisa a perpetuo ricordo• della giornata. Yi sono ancora. Qualche anno dopo, cioè nel 114.$, i Pisani, questa volta insieme ai Genovesi e ai Ca.tal.mi, sono all'espugnazione di • Almerià. Pisa giganteggia nella prima crociata· cui si .accinge poichè, spenta la ri-vale Amalfi e stipulata tregua con Genova già sua alleat.a nella conquista ·di Sardegna e Corsica ma con cui era. venuta a contesa per la spartizione della preda, ebbe, come dir si suole, Je mani libere. Le 120 galee pisane, capitanate dall'arcivescovo Daimberlo, participarono colle genovesi alL.1, espugnazione dei forti fortificati dellà costa di Soria. Ma ivi lo sdegno contro Genova si riaccese, ed il contatto con Venezia generò tra i dne Comuni aspra gelosia. Pisa fondò colonie nel Mar Nero. ed anche Genova ne fondo. Pisa ebbe quartieri speciali nelle città siriaqhe, ed anehe Venezia ne ebbe. Intanto Ja ricchezza di Pisa eccitava la invidia e la cupidigia di Firenze, la quale le suscitò contro il rancore <li Genova e di Venezia. D' on.de la contesa fra Genova e Pisa dal 1119 al 1132 per i1 dominio della Corsica: e poi nuova contesa che, incomincia1a nel 1193, fu troncata per la interposizione del Pontefice, ma per riaccendersi nel 1243 con la disfatta di Genova. alla Meloria, e durare sino all'anno 1284, annodi una seconda giornata alla Meloria, lumiuosa vittoria genovese cui tenne dietro la graduale rovina. del Comune di Pisa insidiato nei suoi possedimenti coloniali da Venezia e da Genova e nelle castella del Valdarno da Firenze. Quando la pace fu stip.ulata nel 1287, Biblioteca Gino Bianco Pisa aveva cessat.o di essere stato marinare-, sco. Infatti contestò indarno ai Catal~n·i la Sardegna spartita in giudicature dipendenti. da Pisa e ohe essi facilmente e rapidaµiente conquistarono. La fine di Pisa fu lamentevole. Nel 1406 il maresciallo Buci,caldo Francese, che ne aveva assunto il governo, vendette città, castella e contado per 206 mila fio1·ini alla repubblica fiorentina mentre Ge... nova con appena 7 galee manteneva n blocco. dinanzi al porto Pisano. V. Genova. -· Come Pisa $i er.a costituita, metropoli della costa dal golfo della Spezia, sin oltre la foce dell' Albegna in IVIa.re.mma. (un' editto di Fede:rigo II le dà la in vesti tura, di tutto il litorale. tra Porto Ven~re e ()ivitavecchia nel. 1162 e .quella della Sardegna nel 1166), così Genova aveva possesso, riconosciutogli dal Pontefice nell'anno. stesso l.166~ della costa da Noli n. Porto Venere con giurisdizione. sui consoli di Ventimiglia, di San· Remo, di Albenga e di Porto M~urizio. Ge.;. nova., capoluogo di contea sotto. i CaroUngi,. fu poi governata da visconti, luogotenenti dei conti lon~ani; poi da magistrati elettivi. che tolsero nome romano di ·consoli. La ero-, naça del Com.m)e scritta da Ca:ffaro. (che fu. console e guerriero) comincia coll'anno 1101. e termina col 1164. Già si è d.etto altrove delle imprese comuni di Liguri e di Toscani per controbattere nel Tirreno i Saraceni. La prima crociata trovò dunque Genova dispo• sta e pronta a com battere la •Mezzaluna e, a stampare, sullo stemma la C1ioce. A fianco· dei Pisarii i:Genovesi si distinsero; e soprat- 1 tuto messer Guglielmo Embriaco, portentoso, disegnato1~e di macchine dj assedio- sotto le mura di 0esarea, fortissimo guerriero alla .conquista del muro di ~erusalemme ed av-• veduto in tra prenditore. di vettovagliamento del campo crociato mediante una compagnia, o società, che _egli'dirigeva, La benemerenza acquistata dai G,enovesi alla eonquista. del Santo Sepolcro fu così luminosamente riconosciuta dall'universale· che, suU' arco della sua porta, per desiderio di Goffredo di. Buglione, venne scolpita l'epigrafe: P:repotens Genuensium Praesidium. A,ttori nella prima• guerra e crociata, noleggiatori di navi ai re di Fra:nc-ia e d'Inghilterra nelle successive, gli uomini di Genova non parteciparono alla quarta la quale, sostitu,endo.in Costantinopoli• un imperatore latino e cattolico ad un impe1:atore greco ed ortodosso, mutò totalmente l'aspetto del levante. Di codesto impero Venezia era-la c.olonna vertebrale; Venezia, sovrana dell'Arcipelago e arbitra del Bosforo, • padroneggiava le vie cbe menavano da Genova alle sue colonie del Mar NH·o, scaturigini di ricchezza notevole e sì vistosa che già, correndo l'anno 1298 il' Comune aveva condotto le fresche acque dei monti alle· fontane pubbliche, facendo lavorare all'opera muraria i prigionieri pisani della Meloria: si accingeva contemporaneamente a incavalcare di ponti la Polcever~ ed il Bisagno, i due fiumi che inserrayano il pomerio della città. Era dunque inevitabile che la divergenza de-. gJi interessi si materiasse in guerra di sterminio. Genova vi si era preparata sino dal 1261 contraendo ,alleanza con Michele Paleo logo. imperatore a patto di guerra senza pace e.
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