Almanacco italiano : piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1915

Biblio ,I 306 - nito; del viaggio in Egitto ·non si parlò più;· e cavalieri,-cavalli e fanti nel giugno del 1203 sbarcarono a Santo Stefano per riporre in. trono Isacco Comneno, vittima di un cugino nsurpatore. Donde l'assedfo, la conquista, il sacco di Costantinopoli e la spa1;tizlone dell' hnpe1·0 Romano di Oriente tra i me1 canti ,;enet.i e i cavalieri della Croce. Enrico Dan- 'ctolo, doge di Venezia e comand~nte supre• mo ~elle armi collegate, assicurò alla sua dttà fa magg:o.re._e ·rpigliore ,p,~r.tedella preda, cioè le ,i~.oie:~d'~n• Egeo e Candia, insieme a privile~i :commercia.li nelle. terre cadute in S')rte ai; baroni :fiamminghi, italiimi• e francesi trasformatisi l' uuo in imperatore di Co- ~t.mtinopoli, l'altro in re di '.ressalonka, in duca. d1 Atene, in pri(lcipe di lVIorea, e in conte sòvrano dj -Tebe .•cJ~sauno 1~ap9 di minori Si;{nori ·feudali .. A 1pat·tiJ.·e d·al,/1204 Venez.ia div;ant~ drtèìq\ie' pòtèn~a h'avale doiùi11atrice sovrana di terre levantine. Acquista. ric-:bezze, ma suscita lé gelosie di Genova, di P!::;a e dei re di Sicilia. LE> corre l'obbligo di mantenere aperta a tutti i costi la via tra il fondo del golfo di Venezia e i Dardanelli: per cui eccola sviluppate n~l Mediterraneo forze p:n-agonabili a que'lle che òggi ,vanta l' lnghiltern1 1 obbligatavi daìla. sua espansione nel mondo; espansione la cui contropartita. è 1·esponsabil ità. Dal giorno che Venezia diventò le1;antina iniziò la sua miri;t,bile politica ammi Jistrntiva c1w si può compendiare nelr ordinamento dell'arsenale e del naviglio; nel regola men I o del tn,glio per i boschi _riel Consi_qliJ situati s 1lle prealpi; .11ellaseelta del personale esclusi,·amente veneziano per ~iò che si riferi\'a a.Il' armata ed esclusivamente fo1:asti~1·0 e ('apitanato da eondottieri forastieri per ciò che si riferiva all'eserdto. La politiC'a di Venezia fu di lotta. contro il Re d' Uugherhi per carpirgli la Dalmazia: e con le Signorie c-ontinentali perchè non soverch;assero la ·Se:·enissima, difesa dal l'armata . e dalla inaccessibile laguna. Per mantenere il dominio leva:1tino Venezia aprì la serie delle , sue· g;10rre con Genova e con i Cata.- lani. Qni trov;u10 luogo la disfatta dei Veneziani• nel!e aeque di. Cnrzolà nel 121:)8,lungo le rive del .Bo.sforo nel 1~52, ed alla Sapienza nel 1354; ed in fine la guerra dettai di Cbio 6 - gia che insanguinò il '.ril'reùo, l' Adriat:co e l' .Egeo tra il 1378 se il 1381. Così cospicue erano le risel've di energia e di denaro che Venezia aveva accumulato in qualità di veicolo delle rh:chezze d'Oriente ad un'Europa 'f)overa, · che, in <.'iascuno dei pl'imi -anni del XV secolo la zecca della città battè un milione di ducati d'oro, 200 mila di argènto e 800 mila in moneta mista di argento e ·di rame. Mille famiglie patrizie goctevano ren- <tite tra il' limite minimo di 4000 ed il mas- :-,imo di 60,000 ducati. E 'r0mac:;o Monenigo 1loge di Venezia poteva rammentare, more111·e,· ai suoi famigliari che le città lombarde .,·e1·savano settimanalmente sul merc·ato di Venezi:i. 133,500 ducati per acquistairvi panni, .:~•roma'ti, legni da tinta, zucchero, lana, filati, -cotone, sapone e schiavi. , ..'. ·A mezzo·sf'lcolo XV, infine, Venezia, giunta ·~l·culmine dello splendore e della prospe- ·1-·1:tà; .aveva domr1ti tutti gli stati suoi- emuli ·ja ;mare; distrutto in terraférma g1liSeal-igeri J ) I r . ., e i Carraresi e infrenato i Visconti milanesi ed i· Gonzaga mantovani. Caduta Costantinopoli in mano turca ap\·esi il secondo periodo della sto1'ia di Venezia che non aggredisce più e si .appaga di difendere i suoi tre re~mi d'oltremare; ma i fasti na.,·ali continuano. Vene.zlano è Pietro Barbo, salito. al soglio· poptifiea:le nel 1464 sotto il titolo d'i Paolo II che, sncceduto .a Pio II (Piccolomini), cementa una nuova lega. cÌ·istJana contro il Turco; e. nel contributo annuo di tutte le Signorie italian~ in 458,000 fiorin.i d'oro per coprire le spe~e dell~ guerre, , Venezia e Roma sono segnate con 100 mila. ch1suuna, con 80 mila re Fe,rdinando di Na- .. 'po)i e eon 70 mila il duca di Milano. Purtroppo le forze· collegate non seppero impedire il sacco e la s'trage d.i Otrant0 dell' 11 a,~osto 1480. Purtroppo, addormentata d~lle. astute fal1aci promesse dei Sultani, Venezia non partecipò alle guerre 1_1avalfmos~e loro dai- Principi ,cristta.ni tra ,il 1480 e il 1536; in que11' anno pentitasi aderì alla leg,i e vi eontribuì con 80 galere e 20 ~a,·i veliere, armamento formidabile e che, ragguagliata la cosa ai tempi nostri, per· lì Italia. di oggi sarebbe intollerabile peso. Il dissidio· politico Iaten'e tra. la Spa.gna e Venezia, nonchè n comando supremo affidato ad Andrea, D'Oria ligio a Carlo V iroperator romano e re di Spagna, resero innocuo lo sforzo appàrentemente formidabile. Ma ecco sorg~re sangninoso il 1570 in cui i '.rurehi car- , piscono l'isola di Cipro a Venezia: ecco la riscossa c1·istiana; e, nel 1571, la vittoria di I:..epaut,o cui Venezia, partecipa.va muovendo sul contestato <>ampo di battaglia 105 galere, 10 navi e 6 galeazze, queste ultime arte.fici principali d.e1la vittoria. Intervenuta la paee, i Padri della Republ1lica obliarono l'imminenza d~l pericolo levantino. Infatti Ibra.ìm IV aprì 11el 16H la. eampagna per conq nistètr il reame veneto di Cilndia, iu ·cui la decadenza di Venezia si rese manifesta. lVIa che sprazzi di luce diede ancora la face che lentaniente andavasi consumando I · Lazzaro M:ocenigo · e Francesco Morosini sono gli eroi maggiori di quella lunga guerra. Fanno loro corona Anto11io Cc,rnaro, Lorenzo Marcello, Antonio Marin Uappello e Giuseppe Dolfin. Nel giugnò del 1656 ·i Veneziani, iu• sieme ag:i alleati Romani, Toscani e Gioan11iti, sopraffanno a Scio i Turchi e s'impa, dl'Oniscono di S.::alanova. Vi perisce l\tla.r\·ello e La7.zaro Mocenigo ba la. pupilla tratìt t,t da una freJcia. A mala pena guarito, impegna la famos'.t gior·nata dei Dardanelli, vestiù.olo di Custat'ltinopoli. La morte di lui impedlsce ehe la vittoria conceda tutti ì suoi frutti. ~la. per essa i sultani si accingono alla costruzione dei forti di Kilid Bahar e di Sebdul B.ahar, 11oti ai nostri giovani ufficiali. I due poderosi castelli vennero celeremente editìna ti dopo la giornata feroce in cui i Turehi teme: tero che Costantinopoù rivedesse sotto le sue muri\ un novello Enrico Dandolo. La guerra, protratta per venticinque anni, stremò Ve•1ezia di uomini e di tesoro. Il solo assedio di Can- ,dia 4e cos~ò 12. mila vi.te. ·vi rifuls.ero ·pe1· va.101 e Fl'ances('o Morosini ,veneziano, Gio- . vanni Bichi sanese, il Ba!ì Carafa-Rocè'eUa

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