pagina 36 Prove d'artista L'ambi~lT ~ ►ità 1. poco è il tempo per mostrare decoro se ceneri o gemme puoi conservare indifferentemente in uno scrigno e inalberi l'ipocrisia di credere che l'una direzione valga l'altra non credo che si occulti il vero aspetto forse con l'ironia ma certo è caso stravagante entrambi sono presenti sulla o dietro la maschera che scegli per renderlo consono alle occasioni alla vista è la gente di teatro saltimbanchi o interpreti si camuffano di troppa anonima trasandatezza ma lasciano tracce che non ingannano un gesto una richiesta l'atteggiarsi il passaggio vuole significare la corda di violino così vibra nessuno mostra modestia maggiore 'di pari passo devi riconoscermi diverso eppure questo io solo sono amarmi dovresti che come un giunco uno stelo metto in gioco la vita' pensavo che si potesse concedere 'diciamo non è tempo quello vero intendo' diffido di messe in scena non perché eviti di travestirmi chi non lo fa? è difesa legittima 'Nessuno è il nome mio cosi mi chiamano madre padre i miei compagni Nessuno' per infiggere nell'occhio il palo in fiamme come un trapano che forando il ferro sprigiona in uno sfrigolio acuto mille scintille e qui lacrime sangue 'se nessuno t'assale e tu sei solo in te è il male e non puoi evitarlo' non fare il sordo chiunque tu sia certo puoi anche gettarla la vita ma non avresti caro di goderti questo sole per qualche estate ancora? crearsi un doppio identico e diverso può spianare non la vita credimi al termine sulla trama non tessuta rimane solo l'impronta viscida d'un verme per questo ogni inganno è lecito giusto la facoltà d'essere sulla scena e non si passa senza far rumore chi combatterà contro la tua tomba? se lo scontro è dovuto qui dev'essere l'elmo non serve solo per difesa voglio disegnare ogni ruga scelta in alternativa ma con un segno che abbia lo stesso seme per confondere avversari e amici che non sappiano con chi hanno a che fare se lo schivo e scontroso o l'assetato di lodi mondane chi non sanno definire è gioco fatuo la doppiezza è dentro liberarsene non è consentito passare oltre il mio nome è Nessuno Mario Ramous ~ _ ,J 2. nel magma delle controversie s'agita l'intrico irrisolto d'alternative che hanno un identico significato qualunque sentiero si privilegi unico è il traguardo dell'esistenza in mare aperto quando all'orizzonte svanisce l'ultima lingua di terra e ne perdi memoria senza stelle per riferimento vale ogni rotta unico è il traguardo dell'esistenza e puoi credere che tutte le strade siano percorribili in sincronia 'forse le vittime sono carnefici al tempo' mi dicevi 'torna il conto intercambiabili' se così fosse per logica perversa una palude immobile e morta questo sarebbe senza guizzi d'errore la vicenda voglio abbandonarmi spargere fiori sorprendermi di ciò che non dovrebbe ed è di ciò che dovrebbe e non è perché sai ch'io l'amo tu l'ami e lei per questo mio amore cosi m'inganna soffrendo che per amor mio lui l'ami se ti perdo di ciò lei ne approfitta perdendo lei lui trova ciò ch'io perdo trovandovi tra voi vi perdo entrambi e per amor mio m'affliggete entrambi gioia gioia lui ed io uno siamo dunque m'illudo solo me lei ama le probabilità in noi risiedono ma non hanno corpo se non le nomini cresce cosi il grado di ambiguità per la polisemia delle parole che patetico inganno dire pane al pane come se recuperabile fosse l'attimo ignoto delle origini troppo tardi invochi la giovinezza quando è passata e la vecchiaia incombe si è sempre per qualche verso in ritardo perché interpretare non è possibile che il passato e ciò piu non t'appartiene è un deposito non catalogato gioco logoro quello delle parti è noto dal ruolo non si prescinde 'ti specchi negli occhi degli altri e questo ti sorprende perché non riconosci né chi vorresti né chi credi d'essere' ma l'intervento è pure a cuore aperto 'se non ne fosse necessario un altro meccanico per mantenerti in vita puoi reggerti a lungo su un piede solo? occorrono mille travestimenti tutti diversi per l'unico fine di consolidare la tua presenza' io questo sono 'nessuno lo è' silenziosi come uno smemorato che vaga per boschi a considerare l'imruutabilità del proprio essere ci si perde senza rendersi conto che basta un alito solo di brezza a mutare l'aspetto delle cose un attimo e già non sono le stesse si potrebbe pensare che in vigore agisse una sorta d'immunità come se ci fosse dal divenire imposta la finzione qui s'annidano i corvi in nugoli ti bolleranno 3. ti nutri della morte cosi vivi sepolto cerbero nel sonno scendi senza perdere coscienza del luogo in cui ti trovi presente a te stesso nel labirinto di memorie ignote qui e altrove per sincronia d'intenti incatenare non si può chi sfugge ai vincoli insidiosi del sistema come incantata armonia che assopisce la regione in assiomi rivelati 'vorrei terminare i miei giorni senza' mi dicevi 'doverli consumare in fatiche per supplire ai bisogni rileggendomi gli antichi perché estranea mi è l'avventura di ciò che accade probabilmente' legittimo se non fosse una trappola il passato non suggerisce ciò che siamo stati ma ciò che vorremmo o avremmo voluto troppo affollato è il presente convienine non c'è differenza allora io vedi trovo il mio piacere solo nell'essere e non essere come se dell'uno fosse maschera l'altro e viceversa scomunicato alle gioie d'amore forse di là dal mare è la mia patria perché certo qui so di non averla e piu mi guardo intorno piu rammento di trovarmi in altri luoghi cosciente che l'apparenza m'esclude dal tempo come solitario svetta nel cielo il primo e poi un altro e un altro ancora finché in nugoli fra un turbinio d'ali ti circondano sul far della sera gli uccelli s'assiepano nella mente le voci della memoria e non conta ch'abbiano sede nel passato o in luoghi lontani e inesplorati fra noi sono presenti in divenire nel futuro a determinarlo intendo qui ora spazio e tempo si riducono forse a convenzioni prive di ragione se del dove e quando non ho coscienza 'a te non piu mia a te tendo invano e inerti le braccia e tu come fumo che si dissolve alla brezza dell'aria nel sulla svanisci e piu non ti vedo non posso parlarti mi stringo a un'ombra ma qui ora in me so so che tu sei' sarà disperso in polvere il mio corpo e non ho speranza che se ne possa tramandare memoria perché giusto non se ne muterà affatto lo stato ma in me so che qui ora qui tu sei e non v'è forza al mondo che passato e futuro possa sottrarre al presente anche ammesso che d'essere m'illuda Alfa beta 114
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==