d - ·-1 - · .-_/:;:.:Cronaca I. << AntonioP! nopoes1·a> Milanopoesia. Per-unà cultura della pace Cortili del Palazzo del Senato 26 maggio - 1° giugno 1984 Sabato 26 maggio . Alfredo Giuliani, Marica Larocchi, Katalin Ladik, Bob Cobbing, Christopher-Whyte; Victor Cavallo, Javier Madenielo, Gino Paoli e •Adriano Pennino DQmenica27.maggio • «Cuor di Telerna»· di Gianni -'foti, <~La-nott'e!lgiorno» di •Gianni Castagnoli Severino Cesari, Suhei Hosokawa, Vivian Lamarque, Giuseppe Conte, Francesco Leonetti, Patrizia Valduga, Cosimo Ortesta Lunedì 28 maggio «Non sempre ricordano» di Patrizia Vicinelli Fawzi Al-Aiedy, Youval Micenmacher, Sahan Dinanian, Joxé Anton Artze e Jesus Artze, Giovanni Raboni, Johnny van Doorn, Sybren Polet, Gregory Corso, Valeria Magli, Teresa De Sio Martedì 29 maggio «Città sul vuoto» di Gabriella Belotti, «Foto percorso n° 1»di Carlo Savona, «Ipotesi per un vestire organico» di Cinzia Ruggeri Valerio Magrelli, Stefano Busolin, Alberto Mario Moriconi, Christopher PisciteHo, Corrado Costa·, • Giuliano Zosi, Amelia Rosselli, Diana Ozon Mercoledì 30 maggio • «Cinquecento Blu-Notte» di-Paolo Malvinni,- «Campo· dei Gelsi, sopralluoghi» di Diana Lupi Michel •Deguy, Elio Pagliarani, Juan Hidalgo, Maurizio Cucchi, Maur:izio Nannucci, François Bory, Edoardo -Sanguineti, Franco Battiato e Giusto Pio Giovedì 31 maggio «Questo periodo· non finisce mai» di Beppe Sebaste e -Giorgio Messori Giovanni -Giudici, Mariella Betta'- rini, Raffaello Baldini, Amedeo Giacomini, Marco Ercolani, Cesare Viviani, Milo De Angelis, Franco Loi, Bruno Brancher, Jacqueline Cahen e Pascale Son, Davide Mosconi e Juan Hidalgo Venerdì 1 ° giugno Michelangelo Coviello, Bartolomé Ferrando Colom, Eberhard.Blum; Cesare Greppi, Enzo Cosimi;Paolo Bessegato, Valentino Zeichen, Gregorio Spini, Alberto Fo'rtis. U n pregiudizio molto resistente riguarda la poesia che si definisce «moderna»: che essa sia slegata dall'oralità e quasi costretta a vivere solo sul foglio, e nel libro. Pregiudizio così ,radicato da non venire del tutto estirpato neppure da chi, •come Bruno Gentili, contribuisce con la sua opera (emi riferisco fin d'ora e continuerò in seguito a riferirmi al fondamentale Poesia e pubblico nella Grecia antica, edito quest'anno·da -Laterza) a fornirci strumenti adeguati per cancellarlo. Gentili, infatti, comincia così il primo capitolo: «La poesia greca fu un fenomeno profondamente .diverso dalla poesia moderna nei contenuti; nelle forme e nei modi di comunicazione». Senonché tutto quanto segue sembra voler dimostrare, poco a poco, il contrario, soprattutto per quel che con- • • • Poesia1nP. rovenza ._Il_ Ab l'alentir-vas me !'aire/. •• :qosì, una delle presenze discrete '' Qu'eu sen venir .de Proen- • ma-importanti al primo Festival insa: / Tot quarit es .de lai ternazionale di poesia di Cogolin, m'agensa» (Respirando tiro verso in Provenza (l°-7 luglio 1984), è me il vento I che sento venire da stato Patrick Hutchinson, scozzese Provenza: I tutto ciò che di là viene ma da tempo provenzale d'adoziomi allieta)..Con questa epigrafe, da ne, benemerito traduttore di Peire, un incipit di Peire Vidal (di 20. nel- Amaut, Rigaut de Berbezilh, Gi1' ed. A valle), si apre La meglio raut de Bornelh e (naturalmente) di gioventù di Pasolini: la Provenza è Cavalcanti e Dante. E vi ha fatto il 'paese de~'anima' e insieme patria nome di Pasolini Amelia Rosse/li, perduta nell'esilio. (Ed esito di protagonista della sera dedicata a/- quella stagione,prima della 'defini- la poesia italiana', insieme ad altre tiva' del 1954 - ne cadeva quest'an- voci, tutte di donna: Giulia Niccono il malinconico e distratto tren- lai, Patrizia Vicine/li, Mii/i Graffi. tennale -, sarà una scelta di antena- Che a rappresentare qui la poeti, col poemetto I Colùs, il ramo sia italianasiano state chiamate vomaterno friulano, che vent'anni ci esclusivamente femminili non ha dopo scamperà al massacro della stupito il pubblico presente: tutto il Nuova gioventù). Festival è stato marcato, oltre che Nell'epigrafe, probabilmente, dal plurilinguismo - anche di '/invale il tramite di un 'esercizio di gue della poesia', si capisce -, da lettura' sul Dit dannunziano di una massiccia presenza femminile: Gianfranco Contini (al quale, con tra le altre, Esther Ferrer, Valeria «amor de loinh», viene dedicato il Magli con la sua 'poesia ballerina' libretto e il successivo remake), e (ne riparlerò), Katalin Ladik, Mi-' certo essa è fin troppo perentoria. chèle Métail, Joelle Leandre (al Però l'amore di Provenza non è af- contrabbasso in un patetico collof atto sporadico o casuale nei poeti quio osceno al telefono con Jeandel nostro Novecento - come uno Jacques Lebel), Danielle Robert, dei doni non minori allapoesia ita- Jill Bennett e Liliane Giraudon del liana da parte della conterranea fi- gruppo Manie/e. lologia. Con Provenza si afferma Difficile dire quanto tale presenuna continuità dialettale e peri/eri- za abbia influito su~'aria da piccoca, e si accenna così una trama de- la 'cort d'amor' che presto tirava a cadente, uno stile aurorale, un Cogolin. Il paesino, alle spalle di quotidiano sentire con la letteratu- Saint-Tropez ma lontano dal chiasra occitanica (anche, e più forse in so mondano efamoso grazie ali'ar- • , Pasolini, con la ripresa del Feli- tigianato locale (pipe e ance per bre). Niente béguins ma Amori, strumenti a fiato), era percorso nessuna pena per l'ipocrita lettore ogni giorno dai gruppi del Festival, poiché si eleggeun pubblico ristret- che a notte si ritrovavano al Café di to e sodale, qui la lingua dellapoe- piazza dellaMairie. Infatti, le lettusia ritrova i suoi riti luciferini. re del pomeriggio si tenevano al Di questo ciclico vento proven- Chateau, vecchia casasignorile sulzale - alle origini, come noto, della la rocca che una lapide fa risalire a -nostra letteratura - qualcosa affio- Jacques Coeur; le manifestazioni ra anche in coincidenze editoriali e serali erano ospitate invece nel culturali, una volta tanto felici. So- Centre culture/, un edificio polivano freschi di stampa il primo volu- lente di recente costruzione, ali'alme di una antologia trobadorica tro capo del paese. (Al Chateau, (Poesia dell'antica· Provenza, a cu- inoltre, era aperta una mostra del ra di Giuseppe E. Sansone, Mila- Fluxus - aggiunto un bellissimo no, Guanda, 1984, -voi.primo, pp. Baruchello- con ilpavimento della 319, lire 28.000) e una nuova edi- seconda sala ricoperto di sale da zione di Arnaut Daniel (Il sirven- WalterMarchetti e la scritta coloratese e le canzoni, a cura di Mario ta sul muro: «Fluxus è una spina Eusebi, Milano, All'insegna del nel piede dell'arte, è una buccia di pesce d'oro, 1984, pp. 140, lire banana sulle scale del museo, è del15.000- dinanzi alla quale chi ab- la polvere nell'occhio dell'arte» bia avuto per le mani la monumen- ecc.). tale ed. Perugi del 1978 non può Oltre a quella già ricordata di non trasalireper l'esiguità somma- poesia italiana, le sere del Festival ria degli apparati). E si ricorderan- sono state dedicate allapoesia calano ancora le suggestioni di Raim- lana (lapiù entusiasmante), tunisibaut de Vaqueiras sul Salùtz di na, jugoslava - e nelle altre occaGiovanni Giudici (Alfabeta n. 60, sioni hanno letto francesi, inglesi, maggio 1984). brasiliani. L'accentuato internazioMarco Leva nalismo è stato una scelta felice, nella tr,adizio.ne provenzale, del Comitato organizzatore, costituito da riviste ed edizioni di poesia della zona: Banana Spllt, Doc(k)s, Skòria e le edizioni di Manie/e (presso cui segnalo in ritardo l'uscita di Finisterre di Nanni Balestrini),, sempre ospitali per i poeti di ogni nazione. E si aggiunga che alle lettwe del pomeriggio erano invitati poeti di altre riviste, tra cui Delta, Chemin de Ronde (un gruppo di giovani molto prometserata finale.- e invece una miste- toso», di «osser.vazianepericolosa» riosa, compatta tenuta d;elle_y~rie della.realtà.Sarà questo il T-arantuvoci e performances (memorabile .. la della nostra generazione che or- ~ ~ente),,e le italiane Lotta Piftic~ quella di Julien Blaine), quasi funzionasse una traduzione simultanea. E qui va ricordata lapazienza e generosità di L. Giraudon e P. Hutchinson, per le traduzioni delle altrui poesie, insieme alla perfetta versionefrancese di una poesia del- /' amico Franco Beltrametti ad opera di Balestrini. Tra le presenze italiane, chi scrive è stato affascinato soprattutto dalle cose purissime di Amelia A Rotterdam, in occasione del quindicinale del festival di poesia, Poetry international il 25 giugno 1984 ha presentato una «serata italiana», a cura di Pieter de Meijer. Il successo di pubblico e di critica è stato notevole. Nella foto di gruppo, in alto, da sinistra a destra, Edoardo Sanguineti, Vincenzo Cerami, Amelia Rosselli, Giuseppe Conte; in basso, Antonio Porta e Gregorio Scalise. Assente dalla foto di gruppo, ma felicemente presente a Rotterdam, Franco Fortini. (Sarenco) e Tam-Tam (A. Spatola). Sono state forse le multiformi esperienze e scelte poetiche di fondo, unite al lavoro di base necessario a ogni rivista non effimera,. a far scivolare il Festival indenne da ogni monotonia. Si sa come spesso . ai festivals, quasi si visitasse un museo, ci si adagia in una sorta di noia eccitata, non propizia ali'abbandono richiesto dalle Muse. A Cogolin non era così: nessuna fusée - salvo forse nella scintillante Rosse/li (il lettorepuò trovarne più d'una nel suo ultimo Appunti sparsi e persi, Reggio E., Aelia Laelia, 1983, pp. 147, lire 10.000) e dai frammenti di un poema inedito (speriamo non più a breve) letti in una sua versionefrancese, purtroppo inadeguata, da Patrizia Vicine/- li. Presentando altripezzi di questo stesso poema nel Supplemento Letterario n. 1 (Alfabeta n. 50/ 51), Francesco Leonetti scriveva della sua «vitalità anarchica quotidiana», di «attraversamento rivo/- mai .disperavamo di leggere? Ma lo spettatore del Festival ha soprattutto potuto confrontare e godere di due momenti, l'ultimissimo e uno ormai lontano nella sua compiuta felicità, della poesia di Nanni Balestrini. La sera di venerdì 6 Valeria Magli ha danzato due «ballate della signorina Richmond». La seconda ballata, inedita in volume e già presentata dalla Magli a Milanopoesia, è una (brutta) fiaba politica dei nostri anni, dove si «rimira lapiccola borghesia che si fa stato» - e la signorina zoppica e gira letteralmente in tondo inseguendo un impossibile sogno di emancipazione. Nella prima, «Istruzioni per l'uso pratico della signorina Richmond» (una delle più antiche, già apparsa nelle Bailate distese, 1975, e poi nell'ed. Cooperativa Scrittori, 1978), c'è un truce patchwork di ricette, dove la Richmond è cucinata e manipolata in mille modi. La Magli ne fornisce un garbato anàlogon: vieneportato in scena un sacco informe (l'oggetto-donna?), che poi lentamente si agita e prende vita, e ne esce una ragazza inghirlandata di erbe odorose. Poi, alla serata conclusiva di sabato 7, dopo le letturedi Jean-Pierre Faye e Haroldo de Campos (Siio Paulo, 1929 - ha presentato una Defensa della poesia in un metro che fu caro ai trovatori), lo stesso Balestrini insieme al gruppo internazionale Manicle (oltre a lui, Jean-Jacques Viton, Liliane Giraudon e liii Bennett) ha letto l'ultima opera collettiva del Manie/e, una silloge di 'albe' provenzali: «Le stelle impallidiscono, è giorno ormai. Devo partire ma ho troppo freddo, amor mio. Lasciami un tuo segno come ricordo». Sono tre pièces di un minuto (intervallate da una di silenzio della medesima durata), ripetute·per quattro volte in tre serie, dove i versi sono letti via via da ogni componente del gruppo (chaine) o in assolo (rateau) o da tutti (turbillon). E le voci sussurrano, inciampando e ripetendo brandelli del testo, le parole rimbalzano e si scambiano; in un gioco amoroso di grande suggestione. 1...Festival international de poésie de Cogolin (Cogolin, 1°-7luglio 1984) Catalogo pp. 250, ff 90 ... ~ "'"i . <s :: &° ~ ~ ...... ~ -O E .':: ~ "' i t:'. ~ ~ -O g L----------------------------------------------------------------------------<:::1
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==