I Da «.1985» di Gi6rgy Dalos Le parodie cli 1984 sono numerose, e ogni antiutopia è gia una parodia della sua precondizione testuale o condizione di possibilità discorsiva, cioè l'utopia. Finora i critici del romanzo di Orwell, e gli scrittori che ne scrivono parodie - si pensi, ad esempio, alla recente (1978) e deludente prova di Anthony Burgess, 1985 - si sono limitati a letture piuttosto contenutistiche che, sebbene valide in se stesse, trascuravano la complessità delle strategie narrative e interpretative del testo. Ma uno scrittore ungherese, un prodotto della «primavera• del "68, ha pubblicato recentemente all'estero una nuova «lettura» di 1984 - 1985: un raccon10 storico (Berlin, Rotbuch Verlag, 1982; Paris, Éditions La Découverte/Maspero, 1982) - che ci offre una serie complessa di spunti parodici e satirici, una lunga meditazione sia sui meccanismi testuaJi e intertestuali che sulla analisi politica di 1984, aggiornando quest'ultima nella prospettiva delle vicende spesso drammatiche degli ultimi trent'anni nell'Europa del• l'est e altrove. Gyòrgy Dalos è nato in Ungheria nel 1943. Ha pubblica• to il suo primo libro di poesie a Budapest nel 1964. Dopo aver studiato all'Università di Mosca dal 1962 al 1967, è stato condannato a sette mesi di carcere nel 1968, insieme a Miklos Horaszti, durante il .:processo dei maoisti•. Espulso dal Partito comunista ungherese, licenziato dal suo posto di lavoro aJ Musco del Movimento operaio a Budapest, vive oggi di tradurioni. I brani che seguono rappresentano due momenti signifi• cativi del suo atto di riscrittura e ristrutturazione di 1984. L'anno è il 1985, e Big Brother è morto in seguito a una lunga malattia; Big Sister, la sua vedova, eredita il potere e diventa il nuovo capo di Oceania. Winston Smith, il prota• gonista del romanzo di Orwell, viene assunto come capore• dattore da una rivista settimanale sovvenzionata dalla Poli• zia del Pensiero, TM rtrmS Literary Supplement, che dovrebbe aprire il discorso sulle riforme (ormai imminenti) nella società oceanica. La primavera del 1985 vede il collasso del vecchio siste• ma totalitario e la sua sconfitta definitiva sia sul piano mili· tare aJl'estero che sul piano sociopolitico-economico. La liberazione sessuaJe, con lo slogan «baciare e lasciarsi ba• ciare•, sconvolge i tabù sui quali si basava il potere del Partito. Un nuovo scetticismo filosofico, con lo slogan «mi sbaglio, dunque sono•, produce la nuova filosofia del Sof (Sistema di opinioni faJse) che combatte il positivismo del Partito. La libertà religiosa apre la strada ai militanti musulmani, guidati da Muhammad Stanley, un lavoratore del British Museum che, dopo aver scoperto per caso (mentre stava pulendo una parte remota dell'edificio) un Corano tradotto in inglese, dissemina la nuova fede tra le masse a Londra. La libertà artistica permette persino la rappresentazione di testi classici del teatro inglese, come Amleto, con alcune conseguenze imprevedibili ... (J.S.} Prefazione dello storico Gli evenli che in q~lo libro cerco di illuminare con docUJrttntihanno avuto luogo mezzo secolo fa. Allora esiste• vano tre Imperi mondiali: la nostra Eurasia, fOceania e I' Eslasia. Ed erano cominuamenle in lolla gli uni contro gli altri. Nel dicembre 1984, l'Oceania subi una pesante disfatta per opera della Eurasia e perse, di colpo, il suo status di grande potenza. Da quel momento, la sovranità del paese si eslese soltanto sui territori della vecchia Gran Bretagna e della Irlanda del nord - e non rimasero che due potenze mondiali: la nostra Eurasia e l'Estasia. All'epoca della guerra permanente segui il periodo della cosiddena «pace arma• ta», che dura ormai da venticinque anni. È quindi giunto il momento di riflettere concretamente su eventi che oggi possiamo a buon dirillo considerare fa1idici. li crollo militare dell'Oceania, la Rivoluzione che ne segui, e il suo sfascio, rappresenlano un processo storico che non si limita a interessare gli storici di professione. Purtroppo, la nuova generazione moslra di non avere in pratica alcun interesse per il passalo e per i suoi insegnamenti. Scopo di questo libro è risvegliare la curiosità nella gioventù e farle capire che la conoscenza approfondita del passato è un auribuio imprescindibile de/fuomo eurasiano moderno - d11n• que, dell'Uomo del XXI secolo. li materiale di base di questa raccolta di testi è costituito ;;;; dai ricordi di Ire persone - documemi che un tempo furono ci pubblicali, ma che ormai sono pressoché introvabili - e che •i in1egranole dichiarazioni ufficiali del go~·ernooceanico, gli ..., articoli dei giornali, le poesie e i documenli di caraltere pri• ~- valo. Ho aggiunto ai testi, presentati in ordine cronologico, delle noie a piè di pagina. li mio scopo non era influenzare _g le opinioni che il lettore può ricavare da questi testi. La mia j unica intenzione era correggereerrori di fatto o falsificazioni ';!: impulabili alle prevenzioni di certi autori. U tre persone di ..., cui abbiamo raccolto le memorie hanno poi avuto destini alquanto diversi. ;:,; Winston Smilh, che svolse un ruolo impor/ante negli even• J ti che scossero l'Oceania nel 1985, ha serino lt:proprie me- ~ morie alla fine del secolo. Allora furono diffuse solo in ciclostile presso le edizioni Tabou di Londra. Dopo la di• sfalla della Rivoluzione, l'autore trascorse un po' di tempo in prigione a causa della sua attivitàpolitica, poi visse come esule in patria; morì nel 2()()() in un incidente stradale. Quindi non visse abbastanza per vedere pubblicate le proprie memorie1 • James O'Brien, vecchio ufficiale superiore della Polizia segreta oceanica, redasse le proprie memorie dopo essere stato dimissionato d'ufficio; fece uscire clandestinameme il manoscritto dal paese, ponendo fa condizione che venisse pubblicato solo dopo la sua morte'-. O'Brien fu imemato sino alla morte, avvenuta nel 2008, in una clinica psichiatrica di Londra. La signora Julia Miller, una delle personalità più in vista del movimento di riforma oceanico, pubblicò le proprie me• morie in circostanze ben più favorevoli. Dopo la disfatta della Rivoluzione, si legò al nuovo regime divenendone in seguilo ministro della Culrura. li suo lavoro' costituisce oggi l'unica fonte legalmente accessibile da cui il lettore oceat1ico - in questo caso, inglese- potrà trarre informazioni relative agli eventi del recente passato. Mi si consenta qui di manifestare la mia riconoscenza ali'Istituto accademico di ricercadi lrkutsk, i cui responsabili mi hanno consentito di consultare i documenti riservatissi• mi di quell'epoca, e i preziosi archivi venuti in possesso delle au1ori1à dell'Eurasia durante /'occupazione dell'Oceania. Senza quell'aiuto, mi sarebbe stato impossibile condurre a buon fine il mio lavoro. Sono particolarmente grato al direi• tore del nostro istituto, storico eminente- che, del resto, è il mio superiore gerarchico. La sua incrollabile obiettività, la suo coscienza professionale, la sua levatura teorica hanno costituito per me un filo conduttore che mi ha guidato nel corso di queste difficili ricerche. Con quale successo le abbia condotte, sta ora al lettore giudicare. (Irkutsk, Eurasia, maggio 2035) t-t to"-0.-ltf, ui). V. Chlebnìkove A. Kru&:nych. Giocoall'inferno, 2•cd. Mosca1913;ili.di K. Malevit. Julia sulla prima dell'«Amleto• La «primavera» londinese (il disgelo del 1985) è in pieno sviluppo, dopo la morte di Big Sister, e il Teatro della Vittoria (l·ex Teatro nazionale) sceglie Amleto, principe di Danimarca di Shakespeare per il suo nuovo repertorio. La prima delrAmlew, però, diventa occasione per una mani• festazione pubblica contro la politica governativa (come si vede nel brano che segue), e serve come pretesto per un putsch da parte delle forze reazionarie della Polizia del Pensiero ... Affidammo laparte di Claudio ali'attore che impersonava il Grande Fralello nei film e nelle pièces apologetiche sulla Rivoluzione. Era molto ben truccato, ma ilpubblico lo riconobbe subito e ne accolse l'ingresso in scena con ,mo scroscio di applausi emusiastici. Questa accoglienza diede subito il 10110gi11.s10alla serata teatrale. Gli avversari del nostro movimento, poi, ci accusarono di aver dato a Polonio la parvenza di 111a1gente della Polizia del Pensiero e di avere istigato gli attori che recitavano le parti di Guildestem e Rosenkranz a imitare i gesti dei funzionari del Partito inter• no. Ci fu anche chi giurò di aver riconosciuto Emmanuef Goldstein (il fantomatico ·autore del «libro». e il nemico numero uno del Partito] nella figura del famasma del padre di Amleto. Invece, avevamo posto ogni cura affinché la piè• ce fosse recitatacome u11 dramma storico. Per questo avevamo usato istruzioni di scena risalenti agli anni rrenta. Non posso tuttavia negare che, di fronte a un simile pub• blico, la pièce t1onpoteva essere recitatasenw qualche nferimento all'attualità. Come faceva no/are Syme con la con• sueta finezza, vi sono circostanze storiche in cui anche la storia di Pollicino, o l'elenco telefonico di Londra nel 1985, non possono che essere imerpretati in nferimento a/l'attuali• tà. Il vecchio Teatro nazionale londinese era pieno come un uovo; sui palchi si affollavano gli agenti della Polizia del Pensiero, molti restavano in piedi, perché non c'erano posti a sedere per tutti; fa platea era occupata dai f1mzio11aridei ministeri con le loro famiglie; le gallerie erano piene di stu• denti dell'unica università oceanica, l'Università di ù1gegneria aeronautica. Gli applausi scoppiavano sempre nelle gal• lerie, mentre il piibblico della platea si limitava a segflire l'azione, prima con prudenza, poi con entusiasmo crescente. Il pubblico dei palchi guardava cOn le braccia conserte - forse alla Polizia del Pensiero era s1atovietato di applaudire, o di reagire quale che fosse la rappresentazione. I primi applausi frenetici scoppiarono al momento del grande monologo di Amleto, nel quale lamenta «l'ingiuria dell'oppressore, l'oltracotanza del potere». Preso dall'entu• siasmo, flno degli studenti gridò: «Sei forte, Wifliam, vec• chio mio!» Il pubblico fu colto da una tale ilarità che pure l'attore che recitava la parte di Amleto si mise a ridere salii• tando il pubblico con le dita a «V» di 11ittoria.Seguì una scena pressoché ùidi:scrivibile. Un agente della Polizia del Pensierogridò: «È un reato contro il Pensiero!», e fu accolto da un coro di fuchi. Quando si giunse alla scena in cui Amleto fa rappresentare da un gruppo di attori, di fronte a Claudio, l'uccisione del padre, si scatenò una vera e propria manifestazione. Quando il re grida: «Siafatta luce!», molti agenti della Polizia del Pensiero gridarono a loro volta: «Sì, accendete le luci!» Si scatenò un putiferio. Gli studenti presero a scandire: «Claudio, sai benissimo chi fu il re degli assassini!» e poi si udì anche la parola d'ordine più popolare: «Jones, Rutherford, Marons,on - sono figli del popolo!» Solo a stento si riusci a proseguire la rappresentazione. Quando, nell'ultima scena, Fortebraccio ordina che si seppellisca Amleto «come 1111 soldato», con gli onori milita• ri, il pubblico si alzò, reclamando solenni esequie per i tre rivoluzionari. La platea manifestava con le gallerie. Gli uo• mbii della Polizia del Pensiero assistevano alla rappresenta• zione lividi. frementi d'ira o di timore. Era come se si fossero incomrati due teatri: una pallida copia del vecchio Royal Shakespeare Theatre, perché questa regia era, infin dei con• ti, piuttosto primitiva; e l'aurentico teatro che funziona senza regia e istruzioni di scena, grazie alla semplice passione dei suoi attori'. (Traduzione di Maurizio Ferraris) Note (I) La veritàsconft11a, Brazzaville,Free OceanianPrcss. 20!0 (in inglese). (2) Segretisvelati,le r,vtfazionidi un agentedellapoliziasegreta, HongKong. PenguinBooks. 2010 (in inglese). (3) Una vita a{ sen1iziodel socialismoinglese.Ricordi, Londra. Edizionicentralidi Stato, 2010(in inglese). (4) Lo s1orico/narratoredi 1985 aggiungein una nota al 1es10che ..Molto presto, sin dal 1960.il Partitocriticò Amleto. Pur riconoscendole eminentiquali1àdel drammaturgoinglese,nel suosaggio Shakespearee noi, Rutherford (poi gius1izia10s)crivevatuttavia: 'Amle10 è una delleopere piùdeboli di Shakespeare.Il suoestre• mo individualismo.la condannaindifferenziatadella tirannidee il suo um:mismoastrailo punroppo intaccanola struuura stessadella pièu. la versificazione è monotona. i carancri poverie scmplicis1ici.Akuni passaggidella pièce sono del tulio primi1ivi,per esempic l'apparizionedel fantasmadel Padre. Nellarelazionefra Amleto e la madre. emergono già alcuni tratti della decadente psicoanal'.sdi ei secolisuccessivi.L'episodiodella folliadi Ofeliaè francamentedi cattivogusto·. .,Rutherford,che era.legatoal m kespearcdellascena.No Forse taglieremoqua e là delle parti in cui la pièce traligna. La nuovagenerazionedeveconoscereconquistee limitidellacultura borghese' (Rutherford. The Revolutionory Reolism, London 1960)•.
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