Alfabeta - anno VI - n. 56 - gennaio 1984

r ma nel sommario dcU'articolo in pagina interna ~ esplicita nell'ad• dita.re le responsabilità inglesi: e.La Thatcbcr alimenta la rissa sull'entità dei rimborsi - contestati da tutti gli altri Paesi aJ governo britannico». Il Giorno riassume in modo colorito: MiUttrand: Le.i è troppo dura I La ThatCMr: Mc ne i.nf"l!ChioD. al canto suo, li Sole-24 Ore se ne esce cop un Italia contro . tuttJ al vtrtict di Atene. Mcrcolcdi 7 il fallimento del vertice ~ ormai un fatto compiuto. Ai giornali non resta che prenderne atto. L'Europa è andata in~ d / Ad Atene: i Ditt:i incapaci di trovart u.o .solo punto d'accordo I Cru.l: 'La Comunità è diventata una BabiJonia' titola La Repubblica. L'elemento più rilevante t nel· l'indicazione fornita ai lettori sulle cause del fallimento. La Repubblica riassume c:osl: -.Dai contributi al bilancio ai livellidella produzione agricola, la spaccatura ~ stata totaJc ( ... ). La Thatcber ha detto 'no' e con lei si sono allineati francesi e tedeschi». Questa ricostruzione ~ di un certo interesse. poichi molti osservatori stranieri. come vedremo, hanno posto il dissidio fra la Thatcher e Mitterrand come principale fattore di rottura. La Repubblica, invece, mette in rilievo il «tacito assenso francese e tedesco- alla chiusura della Thatcher verso le proposte di compro. messo avanzate da olandesi egreci. Dalrangolazione italiana. si tende a considerare «secondario• lo scontro Mitterrand-Thatcher e a mettere in rilievo la contrapposizione fra i «Paesi del nord• e i «Paesi del sud•. Non a caso, rarticolo di fondo del Corrier,:dellaS,:- ra è intitolato La n,,o1ta dei poveri («Ad Atene - vi si legge - è espio. sa rultima contraddizione: la guerra Nord-Sud, fra i dicci della Ccc ... L'ingresso dcll"lrlanda prima, della Grecia poi, unitamente ai ritardi sociali e strutturali dell'Italia, hanno creato un "nucleo dei poveri•. La frattura non può che allargarsi con l"adesionedella Spagna e del Portogallo•). Una interpretazione non molto diversa è enunciata nel sommario del titolo di testa della Stampa: «Risparmiate alla Thatcher ac.cusedirette per la sua raffica di ·no·. ma tra le quinte tutte le responsabilità scaricate su Londra - Dietro la posi.zio. ne inglese si è trincerata rEuropa dell'austerità, Germania in testa, contro le fragili eoonomie mediterranee». La corrispondenza da Atene parla di «intesa italo.greca, più spontanea che ooncertata•, mentre il ruolo francese è descritto in termini di ambiguità: «Dopo essersi allineata sull'austerità del Nord nelle riunioni preliminari al vertice, proponendo addirittura un piano di rigore poi perdutosi per strada. la Francia è rimasta indcCWInel meuo della mischia, lasciandosi intrappolare nella tradizionale polemica franco-inglese con la signora Thatchen+. Il Giornale e /I Giorno sono concordi nell'addossare alla Gran Bretagna le principali responsabilità del fallimento, ma la loro interpretazione è differente, su alcuni punti importanti, da quella delle testate esaminate in precedenza. Entrambi i titoli sono espliciti: Compltto fallimento ad Atene / Troppo intransigenti gli inglesi/ in- ;:; conciliabili g.li interessi ag.ric:oliè 1::1 quello del Giorna/,:; Europa ad- ·t dio: il duro oo della Thatcht:r ha fatto naufngan il vertice di Atene ~ è quello del GiornQ. Entrambi mettono in primo piano la propo- -~ sta di compromesso che il premier i grea> Papandreu, presidente di - turno del Consiglio, aveva avanza- :g to nella seduta conclusiva di mar- =:: tedJ mattina. //Giorno-come del ] resto il Coffit:redella St:ra cd altri ~ - sottolinea che la proposta di Pa- 'èi pand;eu «accoglieva le principali esigenze italiane», soprattutto in materia agricola. Sul documento greco «Craxi è stato il primo a fornire un sofferto consenso - scrive Il Giornal,: - seguito dal francese Mitterrand, dal tedesco Kohl e dal belga Martens. Poi, implacabile. è giunta la stroncatura inglese•. Secondo questa versione, dunque, Francia e Germania non si sono allineate sulla posizione inglese e la rottura è da addebitare alla sola Thatcher. La versione del Giorno concorda sulradesione francese alla proposta greca, ma non sulla posizione tedesca («Comincia il solito giro del tavolo. Craxi si dice favorevole. Mitterrand anche. Il tedesco Khol tentenna: vorrebbe che gli spiegassero meglio le cifre. Ma subito dopo di lui si alza ruragano Thatcher. Ed è la fine»), Le discrepanze rilevate fra i quotidiani. come si vede. non sono sempre secondarie. Talvolta riguardano la sostanza stessa della rottura che si è consumata ad Atene. Le differenze del contenuto informativo acquistano un rilievo ancora maggiore se si pongono a confronto i giornali italiani con alcuni giornali stranieri. generalmente considerati autorevoli. Una parte delle differenze può essere riportata al livello puramcnle «cronachistico•. cioè al modo con cu, i giornali si sono posti in rapporto con le fonti. che in questo caso erano costituite principalmente dalle delegazioni di ciascun Paese. È verosimile che la fonte «pnv1legiata• sullo svolgimento dei lavori fosse costi1ui1a.per ogni giornale, innanzi tulio dalla propria delegazione nazionale. Ciò spiegherebbe una certa omogeneità di fondo delle versioni riportate dai quotidiani italiani rispetto a quelle dei giornali francesi o inglesi. cosi come le discrepanze fra questi ultimi. Per altro. non è sempre facile distinguere ciò che si può attribuire alle diversità di «cronaca» pro. dotte dalle fonti «privilegiate• e ciò che invece può essere ricondotto semplicemente a diversi angoli di valutazione dei medesimi eventi, di un medesimo «racconQueste osservazioni ci sembrano suffragate dalla comparazione di quanto ~ emerso dalla stampa italiana con il francese U Monde e il britannico FìnancialTìml'S. Martedì 6 (lunecfi i due quotidiani non escono) sia U Monde sia il Fimmcial Times pongono già raccento sul contrasto franco-inglese. Più esplicito è il quotidiano della City che parla di «un giorno di alta tensione tra Francia e Gran Bretagna sui problemi agricoli e di bilancio» (la contrapposizione è netta fin dal titolo. Summit deadlock looms in wake or Fnnch-UK row). LL Monde è altrettanto esplicito nell'indicare nella Gran Bretagna uno dei poli della tensione («La signora Thatcher si mostra intrattabile sul contributo bri1annico al bilancio della Comunità» si legge nel titolo di prima pagina). ma più sfumato nell'individuare l"altro polo in Mitterrand; la contrapposizione suggerita è piuttosto con gli altri nove membri nel loro insieme. quale è presentata scopertamente dalla dichiarazione del portavoce dell'Elisco. le cui parole sono riferite all"inizio dell"articolo («...una rigidità impressionante da parte dei rappresen1an1i del Regno unito. mentre gli altri nove. senza rinunciare ad essere fermi. si preoccupano di manifestare una certa apertura»). Di converso. !"articolo del Finoncial Times si apre invece con le parole del portavoce della Thatcher. che ha parlato (con eviden1e riferimento all'«intervento a sorpresa del presidente francese Mitterrand, lunedì mattina») di «un tentativo di abbandonare l"impegno, preso nel precedente vertice dello scorso giugno a Stoccarda, di raggiungere una duratura soluzio. ne del problema del contribu10 britannico al bilancio Cee». Ricordiamo che a Stoccarda si era profilata una linea di intesa per stabilizzare nei prossimi anni il «ristorno• di 750 milioni di Ecu (Unilà di conto europee), che sarà pagato per il 1983alla Gran Bretagna. in parziale compensazione {due terzi circa) del disavanzo che la Gran Bretagna stessa accusa nei confronti della Cee. Come si è visto. anche i giornali italiani di martedì fanno riferimento ai conlrasti sul «.rimborso• alla Gran Bretagna, chi sottolineando soprattutto lo scontro Thatchcr• Mitterrand (Corrieredella Serti. Il Giorno), chi sottolineando la contrapposizione tra la Gran Bretagna e gli altri nove Paesi (U, Repubblica). I toni. tullavia. sono «soffici•. Viceversa, mercoledì i toni dei giornali italiani si induriscono e la contrapposizione Francia-Gran Bretagna è secondaria (o addirittura trasformata in un sostanziale allineamento. vedi La Rtp11bblica). Nel Fi11011ciTalimes e in U Mo11de di mercoledì. invece. i tiloli perdono le asprezze del giorno preceden1e. Le Mo11d,: parla certo di «insuccesso dei Dieci al vertice di Atene• (Echec des Dix au sommet d'Atht'nes). ma evita le accuse alla Thatcher. sostituite da una consta· tazione molto calma: «I problemi di bilancio saranno oggetto nei prossimi mesi di nuovi negoziati sotto la presidenza francese» (la presidenza di turno del Consiglio europeo passerà infani dalla Grecia alla Francia). li Fimmcial Times 'ii permette persino di aprire il ti1olosui «rinnovati sforzi dei lcaders della Cee» dopo il vertice fallilo (Ecc leaders lo renew efforts as summit fails). Forse non è troppo maliziosovedere. in tale ammorbidimento delle punte polemiche. un effetto della colai.ione fra la Thatcher e Miucrrand. martedì mattina. Del resto, lo stesso Le Mo,ide scrive che «la volontà di sdrammatizzare la crisi in cui ver!,a la Cee si è fatta sensibile» dopo la colazione tra i due leaders. Il divario con i quo1idiani italiani è notevole. e non solo nei toni. U Mond,: riferisce. come la stampa i1aliana. che nella giornata di martedì le °'posizioni si erano ef. fettivamente avvicinale» sulle proposte di compromesso della Grecia. e che queste sono state respinte dagli inglesi. ma pone nettameme in secondo piano il contrasto Nord-Sud sulla politica agricola. cui molti giornali i1alianihanno attribuito il ruolo dominante. Il quotidiano francese scrive che «il negoziato si è rovesciato sul problema lancinante del contributo di bilancio da accordare al Regno unito nei prossimi anni» aggiungendo che °'i partncrs di Londra si sono rifiutati di andare così lontano come chiedeva la signora Tha1chcr». Nell'edizione successiva (8 dicembre). U Monde scrive che «non si può facilmente cancellare l"ampiezza delle divergenze che sussistono fra le posizioni degli Stati membri e. in particolare. il carattere acuto dello scontro fra i Nove e il Regno unilo a proposito del contribu10 britannico al bilancio europeo». I contrasti sulla politica agricola vengono posti quasi in secondo piano («Sugli altri due grandi dossier affrontati ad Atene. la riformadella politica agricola comune, Pac. e il controllo delle spese della Comunità, sono stati realizzati progressi incon1estabili». anche se «diverse questioni importanti sono lontane dall'essere risolte»); e si aggiunge che «almeno fino a lunedì sera. lo scontro più scrio si è svolio fra i francesi e gli inglesiessenzialmente (ma non esclusivamente)sulla compensazione di bilancioda accordare a questi ultimi•. Al lettore, non sfuggirà l'importanza della locuzio. ne «almeno fino a lunedì sera». In sostanza. U Mond,: si allontana dallo scenario della «guerra agricola Nord-Sud» accreditato da molti giornali italiani, mene in primo piano il contenzioso britannico sul bilancio, ma preferisce non enfatizzare lo scontro Mitterrand-Thatcher. prospettando invece una contrapposizione tra la Gran Bretagna e gli altri nove Paesi nel loro complesso (quesfultimo tratto si awicina alla rioostruzioncdi alcuni giornali italiani come // Giomo e Il Giorno/,:). L'aneggiamen10del Finattcia/ r,. mes è molto più lineare e si riassume nella posizione centrale accordata allo scomro franco-inglese. la cui responsabililà è attribuita, ovviamente, al presidente francese. «L'ingrediente a sorpresa del vertice sembra essere stato il comportamento del presidente Mitterrand. La sua indicazione che il problema del bilanciobritannico dovrebbe essere tranato oon un"altra compensazione ad hoc per un anno o duescrive il quotidiano londinese nel suo editoriale del 7 dicembre - rappresenta un nello voltafaccia:i..Lo s1esso giorno. il Fimmcial Times pubblica un·ampia corrispondenza da Atene dall'eloquente titolo Presidem Mitterrand's Exoctl (L'Exocet del presidente Minerrand: il riferimento. abbastanza velenoso, è ovviamente ai missilifrancesi Exo. cet che !"Argentina utilizzò nella guerra delle Falkland. con perdite poco piacevoli per la nona di Sua Maestà). L"attacco a Minerrand è duro: «le sue oscure lattiche, che fanno ricordare quelle di De Gaulle nei suoi momenti più olimpici. sono state un contributo all"abono• del vertice. «Mitterrand ha deliberatamente bloccato i negoziatidi Atene rimangiandosi gli impegni da lui sottoscritti nel giugno scorso. duran1e il vertice di Stoccarda. nei confronti della Gran Bretagna?» si chiede U Mo,,de del giorno dopo. 9 dicembre (Du bon usage d'une crise). L'arti• colo si incarica di smentire l'accusa implicitainquesta domanda e di dimostrare puntigliosamente. verbali alla mano, che !"impegnofrancese era oondizionato alla soluzione di altri problemi rimasti. invece. insoluti ad Atene. Dopo il fallimento delle riunioni Cee è diventata una consuetudine denunciare il «prevalere degli egoismi nazionali». La stampa italiana, in ques1i casi, non si tira indietro. Ma l'analisi di quan10pubblic:110in occasione del vertice di Atene suggerisce che. spesso. i primi a far «prevalere gli egoismi nazionali» sono proprio i giornali Slessi. Da questo punto di vista. i quotidiani italiani, per altro, hanno ben poco da imparare da quelli francesi o inglesi, se - come ci sembra lecito - U Mond,: e Fi11anciaT/ima possono essere considerati buoni esempi della migliore stampa del proprio Paese. En1rambi, inquesta occasione, hanno elegantemente sfiorato lo sciovinismo, e qualche volta vi hanno messo almeno un piede. Non si tratta solo dell"orientamento dei giudizi e dei commenti - dove, in fin dei conti. sarebbe irreale pretendere che siano ignorati gli interessi della nazione di appartenenza. L'aspetto più preoccupante che emerge dall"analisiè piuttosto quello che riguarda la rappresemazione stessadegli eve111i: ad Atene sembra essersi svolto un vertice a uso dei !cuori italiani. uno per i lettori francesie uno per quelli inglesi. Non possiamo certo stabilire quale delle «versioni• sia stata la più adeguata agli eventi o la meno scorretta. Ma si può rilevare che non c·t staroun venie,:per i le1tori,:uropci. quelli che, a giugno del prossimo anno, saranno eleuori europei per la seconda volta. 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