Alfabeta - anno V - n. 55 - dicembre 1983

Il dissidio Jean-François Lyotard, Paolo Fabbri, Maurizio Ferraris Il «testo»di quesro numero di Alfabeta si compone di due parti. La prima è una 'scheda di lettura' con cui Jean-François Lyotard presenta i temi del suo volume Le Différend (le11eralmente «Il dissidio•), che uscirà a Parigi, presso le tditions de minuit, nel gennaio 1984. La seconda è una conversazione sul libro, svoltasi a Parigi nel giugno di quest'anno, tra Lyorard, Paolo Fabbri e Maurizio Ferraris. le lavo/e di Gianfranco Baruchello sono state realizzate espressamente per Le Différend. Ringraziamo Lyotard, Baruchello e le Éditioru de minuit per aver consentito questa anticipazione. due parti si accordino sul senso di un referente. Questi generi di discorso forniscono regole di concalenamento tra frasi eterogenee, regole adeguale al conseguimento di un fine: sapere, insegnare, essere giusti, sedurre, giustificare, valutare, commuovere, controllare ... E non vi è ..-linguaggio»in generale, se non come oggetto di un'idea. Domanda Una frase ..-accade». Come concatenarvicisi? Un genere di discorso fornisce attraverso la propria regola un insieme di frasi possibili. Vi è un dissidio tra questi insiemi I (o tra i generi che li definiscono), I -.Le Difl'érend». perché sono elerogenei. Ora, bisoScheda di lettura gna concatenare ..-ora~, non può ~--------~ ~~~::~t~~dc~:• ir~~~~. f~~s:~t:. Titolo A differenza di una lite, un dissidio è il caso di un conflitto tra due parti (almeno) che non può essere risolto equamente in mancanza di una regola di giudizio applicabile a entrambe le argomen• tazioni. Il fatto che una delle due sia legittima non comporta necessariamente che l'altra non lo sia. Se tuttavia si applica la stessa regola di giudizio per enlrambe le parti, al fine di dirimere il dissidio, si fa torto a una delle due (almeno, e a entrambe nel caso che nessuna delle due riconosca la regola). Un danno deriva dalla infrazione delle regole di un genere di discorso, ed è quindi riparabile secondo tali regole. Un torto deriva dal fatto che le regole del discorso in base alle quali si giudica non sono quelle del, o dei, genere di discorso giudicato/i. La proprietà di un'opera letteraria o artistica può subire un danno (si attenta ai diritti morali dell'autore), ma il principio stesso secondo cui bisogna trattare l'opera come oggetto di proprietà può costituire un torto (si disconosce il fatto che !'..-autore~ è preso in ostaggio dall'opera). ti titolo del libro suggerisce - grazie al valore generico dell'articolo - che in generale manca una regola universale di giudizio tra generi eterogenei. Oggetto L'unico indubitabile, la frase, in quanto è immediatamente presupposta (dubitare del fatto che si formulino delle frasi è comunque già formare frasi, tacere è fare una frase). O meglio: le frasi, perché il singolare richiama il plurale (come il plurale il singolare), e singolare e plurale sono già il plurale. Tesi Una frase, la più comune, è costituita in base a un gruppo di re• no non-frasi, un silenzio è una frase, non vi è un'ultima frase. In mancanza di un regime di frasi o di un genere di discorso dotato di una autorità universale per dirimere, non è forse necessario che il concatenamento, quale che sia, faccia un torto ai regimi o ai generi le cui frasi possibili restano non attualizzate? Problema Poste I. l'impossibilità di evitare i dissidi (l'impossibilità della indifferenza), e 2. l'assenza di un genere di discorso universale capace di regolarli o, se si preferisce, la necessità che il giudice sia parte in causa, trovare, se non ciò che può legittimare il giudizio (il buon concatenamento), almeno il modo per salvare l'onore del pensiero. Scopo re). La stanchezza rispetto alla 'teoria' e la penosa perdita di rigore che vi si accompagna (nuovo qui, nuovo là, post qua, post Il, ecc.). Il momento di fare filosofia. Pre1es10 I due pensieri che fanno da gllida aU'A: il Kant della Terza critica e dei testi storico-politici (Quarta critica), il Wittgenstein delle Ricerche filosofiche e delle opere postume. Nel contesto immaginato dall' A., sono epiloghi della modernità e prologhi di una decorosa postmodernità. Elaborano la constatazione del declino delle donrine universalistiche (metafisica le i dissidi che esamina (contrariamente al genere speculativo, per esempio, o analitico). Il modo è quello di un metalinguaggio nel senso del linguista (ha per oggetto frasi), ma non in quello del logico (non costituisce la grammatica di una lingua-oggetto). Genere Nel senso della poetica, il genere è quello delle Osservazioni, Considerazioni, Pensieri, Note, relative a un oggetto, cioè una forma discontinua del Saggio. Un quaderno di abbozzi? Le riflessioni sono disposte in una serie numerata e raggruppate in sezioni. o I.Iyaura un jour une r~voltedcs langagcs .. leibniziana o russclliana). Interrogano i termini entro cui quelle dottrine credevano di poter dirimere i diss.idi (realtà, soggetto, comunità, finalità). Li interrogano in un modo più rigoroso di quello della "scienza rigorosa' husserliana che procede per variazione eidetica e evidenza trascendentale, ultima risorsa della modernità cartesiana. Viceversa, Kant dice che non vi è intuizione intellettuale; e Wittgenslein che il significato di un termine è il suo uso. Il libero esame delle frasi perviene alla dissociazione (critica) dei loro regimi (separa• zione delle facoltà e loro conflitto in Kant; differenziazione dei giochi linguistici in Wittgenstein). Preparano il pensiero della dispersione (diaspora, scrive Kant) che, secondo I' A .. costituisce il nostro contesto. La loro eredità deve essere oggi sgravata dalle implicazioni antropomorfiche (nozione di ..-uso~ in entrambi, antropologismo trascendentale in Kant, empirico in Wittgenstein). Quando occorra, la serie è interrotta da Notizie, che sono note di lettura di testi filosofici. Ma l'insieme va leuo di seguito. Sri/e L'ingenuo ideale dell'A. è raggiungere il grado zero dello stile, cosl che il leuore abbia 'in mano' il pensiero. Ne deriva talora un tono sapienziale, sentenzioso. Il tempo del libro non è quello dei 'nostri tempi'. Un po' desueto? Alla fine, l' A. si spiega sul tempo dei 'nostri tempi'. Lellore Filosofico, cioè chiunque acccui di non venire a capo del 'linguaggio' e di non 'risparmiare tempo'. Tunavia questa scheda di leuura permetterà al lettore di 'parlare del libro', se gliene prendesse il destro, senza averlo letto. (Per le notizie, ci vuole un lettore un po' più professionista). D,:dica Dunque, nel prossimo secolo non ci saranno più libri. Ci vuole troppo tempo a leggere quando il successo dipende dal risparmiare tempo. Si chiamerà libro un oggetto di cui i media, un film, una conversazione giornalistica, una trasmissione televisiva, una cassetta, avranno prima diffuso il 'messaggio' (il tt:nor di informazioni), con autore e titolo, e con la vendita del quale l'editore (che avrà pure prodotto il film, la conversazione, la trasmissione) otterrà un guadagno supplementare, percht l'opinione sarà che bisogna 'averlo' (quindi comprarlo), pena il passare per imbecilli, pena la ronura del legame sociale, perdio! li libro sarà distribuito in anteprima, darà un beneficio supplementare, di tipo finanziario per l'editore, di tipo simbolico per il lettore. insieme ad altri, questo libro è ormai già un fondo di magazzino. Malgrado i suoi sforzi per rendere il pensiero comunicabile, I'A. sa di aver fallito: è troppo voluminoso, lungo, difficile. I promotori non si sono fatti vivi. A onor del vero, la sua timidezza gli ha impedito di 'contattarli'. È ben lieto che un editore, anch'esso (e per ciò stesso) condannato, abbia accettato di pubblicare questa massa di frasi. I filosofi non hanno mai avuto destinatari precostituiti, non è cosa nuova. La destinazione della riflessione è anche, a sua volta, un oggetto di riflessione. Il 'fondo di magazzino' dura da un bel po', e così pure la solitudine. Cè però del nuovo. È il rapporto con il tempo, si sarebbe lentati di scrivere: l"uso del tempo', che oggi regna ~elio 'spazio pubblico'. Non si rifiuta la riflessione perché è pericolosa o fastidiosa, ma scmplicemenle percM fa perdere tempo, e non serve a nulla, non serve a risparmiare tempo. Ora il successo è risparmiarne. Per esempio, un libro è un successo se la prima tiratura si esaurisce in frena. Tale finalità è quella del genere economico. La filosofia ha potuto pubblicare le proprie riflessioni sotto la copertura di molti generi (artistico, politico, teologico, scientifico, antropologico), certo a prezzo di equivoci e di torti gravi, ma insomma ... - mentre il calcolo economico le risulta fatale. Il dissidio non verte sul contenuto della riflessione. Concerne il suo presupposto estremo. La riflessione esige che si stia in guardia, che non si sappia prima ciò che accade. Lascia aperta la domanda: 'Accade?' Cerca di conservare !'adesso. Nel genere economico, la regola è che Aurore quanto accade deve essere già saiModo Ha annunciato queste riflessioni dato, dunque accaduto. Lo scamn modo del libro è filosofico, ri- nella ..-Prièrede désinséren. di Ru- bio presuppone che la CCMionesia flessivo. L"A. adotta quale unica diment.s pa'iens (1977) e nella In- precedentemente annullata dalla ~ gole (il suo regime). Vi sono più ,::, regimi di frasi: ragionare, descri• ·t Convincere il lettore (compreso il primo, l'A.) del fatto che il pensiero, la conoscenza, l'etica, la politica, la storia, l'essere, a seconda dei casi, sono in gioco nel concatenamento di una frase su un'altra frase. Rifiutare il pregiudizio, radicato da secoli di umanismo e di scienze umane, per cui vi sono l'uomo e il linguaggio, e il primo si serve del secondo per i propri fini - se non riesce a conseguirli, è per mancanza di un buon controllo sul linguaggio per mezzo di un linguaggio migliore. Difendere e illustrare la filosofia nel dissidio con i suoi avversari: all'esterno, il genere discorso economico (lo scambio, il capitale); al suo interno, il genere del discorso accademico (la maitrise, il discorso magistrale). Mostrando come il concatenamento di una frase con un'ahra è problematico, e che tale problema è la politica, erigere la politica filosofica discostandosi da quella degli «intellettuali,. e dei politici. Testimoniare il dissidio. regola quella di esaminare casi di troduzione alla Condizione posi- sua contro-cessione, la tiratura del dissidio e di cercare le regole dei moderna (1979). Se non temesse libro annullata dalla sua vendila. ~ vere, raccontare. interrogare, mostrare, ordinare, ecc. Due frasi appartenenti a regimi eterogenei non sono traducibili l'una nell'altra. Contesto generi di discorso eterogenei che li di risultare molesto, confesscreb- E più in frena è, meglio è. SeriLa ..-svoltalinguistica~ della filo- occasionano. A differenza di un be di avere cominciato il presente vendo questo libro, l'A. ha avolo sofia occidentale (le ultime opere teorico. non presuppone le regole lavoro subito dopo la pubblicazio- la sensazione di av,:re per destinadi Heidegger, la penetrazione del- del proprio discorso, ma solo il ne di Economia libidinale (1974). tarlo solo ("Accade?' E a esso che ] Possono concatenarsi l'una con le 'filosofie• anglo-americane nel fatto che anch'esso è soggeno a re- Eppure ... Quesle riflessioni sono si rivolgono le frasi. Beninteso, E l'altra secondo la finalità stabilita pensiero europeo, lo sviluppo del- gole. Il modo del libro è filosofico potute uscire solo grazie a un ac- non saprà mai se le frasi sono giun- ~ da un genere di discorso. Per le tecnologie del linguaggio); cor- e non teorico (o altro), nena misu- cordo tra l'Università di Paris VJU te a destinazione. E non deve sa- ~ ::~:~~:ic~o:;~:rtjnia~~:a d~~~ :~ivau:~:;~al~~t~~~l:o d~~~ri:~ ~:1;: ;~~:~e~:g::e ~~~r:o~: ~~i~~:n:~a àco~a~~i~~n~au~c~ ::~~::!:t:sli;u~::':~t;;li~ r;: nizione (descrivere) con una inter- metafisiche dei tempi moderni: i dal principio della loro conoscen- Caveing e di Simone Debout- che l'evento può opporre all'uso ] rogazione, dato che lo scopo del racconti del progresso, del sociali- za. Di qui il fatto che si vieta di Oleszkiewicz, ricercatori del Cnrs. contabile del tempo. ~ dialogo consiste nel fatto che le smo, dell'abbondanza, del sape- dirimere in base alle proprie rego- L'A., se non il lettore, li ringrazia. Jean-François Lyotard . ~-------------------------------------------------------

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