Alfabeta - anno V - n. 50/51 - lug.-ago. 1983

A Williamsburg, Virginia, dal 28 al 30 maggio scorso si è svolto il vertice dei sette maggiori Paesi del campo occidentale. Se la vaghezza dei risultati in campo economico rientra nella tradizione di queste riunioni, forse l'affannarsi della leadership americana e l'indebolirsi del polo europeo segnano un punto di svolta nella storia dei nove vertici. Può essere interessante, in questa prospettiva, rivedere la parabola complessiva degli incontri che hanno . preceduto Williamsburg (si veda la cronologia in fine). Cercheremo di approfondire queste ipotesi di carattere generale attraverso l'analisi della stampa straniera più accreditata. Alla vigilia del summit, il quotidiano economico della City londinese, il Financial Times, delineava in un editoriale l'agenda degli argomenti che avrebbero dovuto essere al centro delle discussioni (The tasks for Williamsburg, 25 maggio). Dopo aver ricordato che molti esperti guardavano a Williamsburg in modo piuttosto annoiato, l'editoriale indicava tre punti fondamentali. In primo luogo, «tutti gli europei sono sempre più preoccupati per i tassi di interesse, e per l'influenza del deficit statunitense». In secondo luogo, «americani e giapponesi, anche se da differenti punti di vista, sono inquieti per il diffondersi del protezionismo mascherato». In terzo luogo, «i francesi tenteranno di insistere sull'importanza di stabilizzare i tassi di cambio». Per quanto riguarda il deficit Usa, il quotidiano fa notare che tutti sono d'accordo sui suoi effetti negativi, ma che gli americani continuano a pensare in termini «insulari» e non hanno ancora imparato, come gli europei attraverso l'esperienza Cee, che le politiche economiche interne debbono tener conto delle conseguenze sui loro partners commerciali. «Il presi-· dente Reagan - continua il Financial Times - deve essere persuaso che, sebbene gli imprenditori e i consumatori americani, godendo i benefici delle deduzioni fiscali, possono trovare praticabili gli attuali tassi di interesse del dollaro, questi minacciano gli interessi americani nel resto del mondo. Essi portano alla sopravvalutazione del dollaro, quindi alla distruzione di posti di lavoro nell'economia Usa. In modo forse ancor più minaccioso, essi impongono un onere insostenibile nella gestione del debito accumulato da molti Paesi in via di sviluppo, specialmente in America latina. Il problema dell'indebitamento è ora riconosciuto dal National Security Council [il Consiglio per la sicurezza nazionale degli Stati uniti. ndrJ come una minaccia alla sicurezza Usa; ma il Consiglio non sembra riconoscere che la causa di ciò deve essere cercata anzitutto negli Stati uniti medesimi». Si tratta senza dubbio di un linguaggio molto esplicito, educato nella forma ma duro nella sostanza. Provenendo dalle colonne di un autorevole interprete della City londinese, non rimane molto da immaginare sull'asprezza dei contrasti transatlantici e sui motivi del contendere. I lettori più assidui di questa rubrica non hanno bisogno di molte parole per richiamare gli elementi di analisi che, da qualche anno a questa parte, abbiamo loro proposto sulle cause e sulla portata devastante dell'indebitamento finanziario internazionale. Perciò non si meraviglieranno troppo dell'asprezza delle critiche avanzate dal Financial Times all'amministrazione Reagan, alla vigilia di Williamsburg. Eppure, basta fare un salto di pochi giorni, sulle colonne di un altro autorevole giornale specializzato britannico, il settimanale The Economist, ed ecco apparire uno scenario completamente diverso. Il vertice di Williamsburg è appena terminato, The Economist titola: «Tutti sorrisi sul fronte occidentale» (Ali smiles on the western front, 4 giugno). L'articolo si apre con queste parole: «Se il presidenIndice della comunicazione te Reagan e la signora Thatcber saranno entrambi al loro posto fra due anni, dovrebbero ricordarsidi mandare un breve biglietto di ringraziamento a Yasuhiro Nakasone e a François Mitterrand. Sia il primo ministro giapponese sia il presidente francese hanno fatto del loro meglio per assicurare che il summit economico dello scorso week-end nella Williamsburg coloniale fosse un intercorso confortevole e amichevole, utile alla rielezione del Jeaders americano e di quello britannico: Nakasone comportandosi come un membro della Nato più di molti membri della Nato; Mitterrand mostrandosi come un conservatore fiscale accanito quanto gli altri, e pedalando furiosamente all'indietro sulle proprie richieste di tornare ai tassi di cambio fissi». Come è noto, prima di Williamsburg, Mitterrand aveva tuonato contro la politica monetaria americana e aveva chiesto a gran voce la convocazione di una «nuova Bretton Woods», capace di definire un nuovo ordine monetario mondiale. A questo punto, può essere utile dare un'occhiata al testo della dichiarazione conclusiva, letta altermine dei lavori, il 30 maggio, dal presidente Reagan. Citiamo dalla traduzione italiana pubblicata da Relazioni Internazionali (n. 23, 11-18giugno 1983, p. 797). ForzaEtna lndex-Archivio Critico dell'Informazione A /l'una e mezzo di notte, vento rispetto ai mezzi di comuni- man era pubblico e in diretta, e J.6(X).000 italiani erano an- cazione di massa. «L'operazione contribuiva al senso di eccezionalicora davanti al televisore in Etna è stata, per un ministero appe- tà - ma anche di partecipazione - attesa de~esplosione dinamitarda na creato, un'occasione ecceziona- dell'evento. che avrebbe dovuto aprire una leper affermarsi e contemporanea- Il microfono di Frajeseera la sebreccia nella sponda destra del fiu- mente provare la sua esistenza e le conda «caratteristica»tecnica di rime di lava incandescente e consen- proprie capacità». Questa, secondo lievo per l'ascoltatore. Non avendo lire al flusso lavico di dirigersi sul il quotidiano parigino, è una delle un buon «ritorno» in cuffw, Frajecana/e costruito dall'uomo e salva- spiegazioni di «questo battage sa- se non sentiva bene ciò che andava re i paesi in.pericolo. L'esplosione pientemente orchestrato e che ha in onda. Si dilungava a motivare e'è stata, alle 4,10 di notte, ripresa portato i suoi frutti al di là di ogni «rumori» che nessuno dei telespetin diretta dalla Rai-Radiotelevisio- speranza: il mondo intero non ha latorisentiva. Come l'affermazione ne italiana. A quell'ora, sul vulca- forse per cinque o sei giorni volto che nemmeno l'ora tarda poteva no si trovavano circa duecento in- lo sguardo verso la sommità del- giustificare i maleducati. Il fatto è viati specialiprovenienti da tu/lo il l'Etna? La presenza sul posto di un che un giornalista, nel bunker, bemondo. Inviati di quotidiani e pe- buon centinaio di inviati speciali stemmiava con grande facilità e ,iodici ma anche troupes televisive non è un barometro senza uguali Frajese era erroneamente convinto e cinematografiche. I giornali ila- per giudicare come un evento è sta- che le parolacce andassero in onda /iani annunciavano da giorni che lo to percepito dal momento in cui su- (come ci ha spiegato lui stesso). Ma «scoppio» sarebbe stato trasmesso pera le frontiere del suo Paese d'o- il microfono è stato protagonista in direi/a dalla Rai. Da giorni trou- rigine?» anche de/l'esplosione, infatti l'ha pes della nostra emi/lente pubblica Si può credere che la presenza completamente azzerata. Di fronte si a/ternavano sul vulcano al/en- degli inviati e la direi/aabbiano in- al frastuono, provocato dai 400 kg dendo e preparandosi all'evento. fluito sull'evento, lo abbiano reso di esplosivo, il microfono è «entraTuttavia, quel venerdì 13 la trou- possibile, abbiano «giustificato»la to in automatico» e non ha raccolto pe salitasull'Etna alle 7 del mattino spesa. Si può anche credere che, quel «rumore» che andava oltre la ·non ha mai il cambio. Annuncia- alla fine, abbiano determinato /'o- soglia canonica di decibel che si ta dapprima per il pomeriggio, /'e- ra X. Tutti infatti erano molto stan- possono mandare in onda! splosione viene spostata alle 19, chi e la maggior parte non sarebbe Sin dagli esordi questa eruzione poi alle 19,30, poi alle 21 e via via tornata sul vulcano il giorno dapo. de~Etna è stata legataalle comunimarzo te/efonò a Catania per avvertire che l'Etna stava per entrare in attività. Dell'esperimento «esplosione» tutti i tecnici e i vulcanologi hanno dato un giudizio positivo. Lo svedese Lennart Abersten, l'artificiere che ha composto la miscela di nitrato d'ammonio, di nitroglicerina e di Tnt, e che ha condotto la regia del/'esp/osiofll!, ha dichiarato che ci vorranno dieci anni per raccogliere i dati sul comportamento del- /' esplosivo ad altissime temperature, data la precisiofll! consentita dall'esperimento sulla lava a 1 ()()(f' C. IIprofessor Barberi, Tazieff, Le Guern e gli altri vulcanologi hanno anche loro dichiarato che - al di là della riuscita o meno del/'esperimento - l'esperienza acquisiJaconsente una migliore possibililà di pianificare gli interventi «umani» in caso di eruzioni che creino pericolo per lepopolazioni. Unpericolo che, a detta di tutti gli scienziati, sull'Etna non c'era. E che comunque, se ci fosse stato, l'intervento non avrebbe risolto. in un susseguirsi di rinvii, sino alle La troupe Rai era allo stremo. cazioni. li primo a dare l'allarme è La stampa e la cultura Sul problema dell'indebitamento internazionale, il punto 4 del documento recita: «È con preoccupazione che os.w:mamo la situazione finanziaria internazionale, e in particolare l'onere debitorio di molte nazioni in via di sviluppo. Ci siamo trovati d'accordo su una strategia basata su efficaci politiche di aggiustamento e di svil~ po, che dovranno essere attuate dalle nazioni debitrici, su un adeguato finanziamento privato e pubblico, su una maggiore apertura dei mercati e su una ripresa economica mondiale. Ci adopereremo per una ratifica degli aumenti delle risorse del Fondo monetario internazionale e degli Accordi generali del prestito (Gab - , ;, •rrral Arrangements w Borrow) I nostra intenzione incoraggiare una più stretta cooperazione e una tempestiva diffusione delle informazioni tra i Paesi e le istituzioni internazionali, in particolare il Fondo monetario internazionale, la_Banca mondiale per la ricostruzione e lo sviluppo (lbrd/Bird) e il Gatt». Per quanto riguarda la «nuova Bretton Woods» invocata da Mitterrand, ecco quello che si legge al punto 5: «Abbiamo invitato i ministri delle Fmanz.e, in consultazione con il direttore generale del Fondo monetario internazionale, a definire le condizioni per migliorare il azzardaw affermare che la maggior parte dei telespettatori tifasse Etna quella notte. Tifavano e tifano Etna quelli che non amano la gratuità deII'inluvento umano sulla natura, quelli che non sono disposti a modificare posizioni consolidale nel sapere di millenni po compiacere l'ultimo venuùJ, e anche coloro che hanno istintivamoite avvertilo come Ii, sul vulcano, si stesse compiendo una violaziofll!. In quesw senso va intao il Fona Etna apparso sui muri d'Italia, ed equivocato da Gunuso che l'ha ridotw a mera conciofll! Nord-Sud. È laforza purificatrice della natura che si è giunti ad apprezzare in quell'inciJalnento, contrapposta alle malefatte dei potentati. La Sicilia, quotidiano catanese, il giorno del/'esplosiofll! ha titolato su nove colonfll! in prima pagina L'Etna è vinta. «Nessuno degli scienziati e degli addetti ai lavori ha mai osato, nl!ppure per un momento, parlare di Etna vinla» è il commento di Le Monde, che titola: L'&uption de l'Etna - Le demi-«bec du «Gnmd sorcien. 4 del mattino. Paolo Frajese citava i «panini con- stato infatti un ingegnerefrancese, Il primo vulcanologo che si ri- La Grande Peur de l'Etna L'allesa, delusa dai continui rin- sumati a mezzogiorno» per rendere Christian Archambault, che opera cordi fu Empedocle, vissuto nel V Le Matin de Paris, 14maggio 1983 vii, rendeva più denso il clima, partecipe lo spettatore delle disa- al Centro nazionale di studi sulle secolo a. C. Ammaliato dai suoi ~ drammatizzandolo. Un esperimen- giate condizioni degli intrepidi in- telecomunicazioni di Lannion, in studi e dall'Etna, nel 435, a cin- L'Etna ai direde de Lannion .È lo scientifico si è presto dilatato fi- viali Rai, e quindi «coinvolgere» Bretagna. Archambault, vulcano- quantacinque anni si tuffò nel era- Ouest-France, 21 maggio 1983 ~ no a diventare la lolla stessa del- moralmente la troupe a mostrarsi logo dilellante, recatosi in gita sul- tere principale per poter meglio al- Q. ~ l'uomo contro la natura: non l'ac- eroica, pubblicamente. l'Etna ne/l'estate '82, aveva collo- tendere alle sue ricerche. Le popo- Le système ..Argos» pour la o. quisizione di conoscenza e di tecni- Sono due le caral/eristiche «tee- caro sul vulcano un certo numero /azioni locali, del resto, non hanno surveillantt tbermique de l'Etna ....., che ne erano lo scopo, ma la sai- niche» da rilevareper questa direi- di sensori in grado di misurare la mai considerato l'Etna come catti- Nouvelle.sde France, t vezza di borghi e città inermi. Que- ta. In primo luogo, i colloqui di temperatura eJe variazioni gassose vo, anzi è sempre stata una presen- febbraio 1983 ~ sto non è mai stato vero, ma le riu- Frajese con il cameraman Marras. nella composizione dell'atmosfera. za protettiva, nonostante /'attività ~ nioni dei sindaci, del prefe110e del Di telecamerefunzionanti sul luo- I dati venivano ricevuti dal sistema ininterrotta. i ministro per la Protezione civile, go dell'evento ce n'era una sola, di satelliti Argos che li ritrasmette- Sembra che l'atmosfera stessasia Le notizie sono tratte dalla rasseche si svolgevano parallelamente a quella di Marras. Con l'altra, av- va a Tolosa. Archambau/t con sue generata dai vulcani e così gli ocea- gnaquindicinalesulla stampaeste- ~ quelle degli scienziati, potevano ventura/asi con il cameraman To- apparecchiature telematiche può ni. Possibile che qualche villetta ra Indice della Comunicaziofll!, cu- "' dare questa impressione. marchio sino ai margini della cola- consultare i dati raccolti da un abusiva riesca a scuotere la secola- rata da Maria Rosaria Pedemonte '= Le Monde ha definito «una ope- ta, il «contatto»erasaltato. Il collo- computer nel centro di Tolosa, col- re convinzione che lega il Befll! al e Tiziana Valenti, prodotta da In- ] razione pubblicitaria» l'uso dell'e- quio tra il conduttore e il camera- legandosi via cavo telefonico. li 27 vulcano Etna? Improbabile. Non è dex per i suoi abbonati. §.. ~------------------------------------------------------------------------- .... ; Bibliotecag1nobianco

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