Alfabeta - anno IV - n. 37 - giugno 1982

Cfr. Meyer Schapiro Art~ romanica Torino, Einaudi, 1982 pp. 409, L. 42.000 Se non vado errato, questo è il primo libro che venga tradotto in Italia di . Meyer Schapiro. Lacuna grave, bisogna dire, perché l'ormai quasi ottantenne storico dell'arte americano ha certamente segnato per la sua vivacità e per la sua «indisciplina» il panorama accademico contemporaneo in materia. «Arte romanica» (uscito da Brazillier cinque anni fa) è in questo se.nso il libro meno problematico dello studioso newyorkese. Nel senso almeno che si tratta di una raccolta di saggi usciti fra il 1931 e il 1963 (ma in gran parte più vicini alla prima che non alla seconda data) sul tema dell'arte romanica, e in particolare della scultura e dell'architettura, che se ci mostrano l'origine del pensiero critico di Schapiro, e il suo fondamentale storicismo, al tempo stesso non rivelano la sua duttilità. Schapiro infatti ha spaziato nella sua lunga attività scientifica dall'arte medievale a quella dell'Ottocento, ' dalle avanguardie storiche ai contemporanei (ma Einaudi farà seguire a questo volume la traduzione del pii) celebre «Modem Art»). Non solo: l'altra caratteristica dell'autore è quella di non essersi mai fermato alla pura e semplice storia dell'arte, ma di essere stato un protagonista delle discussioni pii) avanzate in materia di teoria e filosofia dell'arte, come dimostrano i numerosi saggi teorici soprattutto degli anni '70 perfino in tema di linguaggio dell'immagine e di interpretazione dei testi visivi. Ma a proposito di interpretazione, anche questa raccolta ci rivela comunque uno Schapiro attento agli usi arditi dell'iconografia e di altri metodi prestrutturali. Si veda ad esempio il primo saggio, dedicato all'atteggiamento estetico nell'arte romanica che è del 1947, o uno dei saggi conclusivi, «Sullo schematismo geometrico nell'arte romanica» del 1932 che è ben più di una recensione ad uno dei primi scritti di Baltrmaitis (si noti allora il nome e la data!). Per il resto, il libro consta soprattutto dell'ottimo e lungo saggio su «Le sculture di Souillac. La scultura romanica di Moissac», che ancor oggi costituisce uno scritto fondamentale non solo su quell'abbazia, ma sul romanico in generale. Gregorio Scalise La resistenza dell'aria Milano, Mondadori, 1982 pp 184, lire 14.000 babile certezza e la quasi totale asciuttezza di tono di Gregorio Scalise...», si subisce, alla lettura delle 176 pagine del libro, anche l'impressione contraria, che sia rimasta spesso la sola «imperturbabile certezza» a scapito della lucidità e che la lucidità sia stata a volte sostituita da una didattica e volontà di precisare, per non dire spiegare, i termini di una questione che, per essere puramente lirica, a-storica, non sopravvive al di fuori del proprio nucleo pesante, pregnante, indicibile. On po' come un mago che voglia svelare, teorizzando, i propri giochi. Un esempio: «ma se ti conoscessi meglio/direi che la vita dipende/da alberi solitari, in controluce». Un altro: «gli uccelli fanno il nido/sulle sedie; nella polvere, il colore vola/sui fiori: dunque, nella vita, è l'odio/l'ultima cosa essenziale». Mentre in questo successivo rimaniamo nei confini tra detto e non spiegato e aumentano le probabilità di resistenza: «fuori campo si presenta/una signora col cappellino/è una stagione fra pepite medievali/che celebra quella teologia ardente». Antonio Porta Carlo Michelstaedter La persuasione e la retorica Milano, Adelphi, 1982 pp. 2 I 3, lire 7000 Giovanni Lista Petrolini e i futuristi Salerno, Taide, 1981 pp. 120 + I04 illustrazioni lire 12.000 Segnaliamo che Taide- che nei riferimenti sopra indicati appare come editore-è la testata di una rivista quadrimestrale di cui sono usciti quattro numeri dalla fine dell'80, con il sottotitolo «materiali minimi•. Sottotitolo ingannatore, infatti, ci troviamo di fronte ad un prodotto estremamente raffinato, anche se sfornato da una editoria marginale rispetto al grande circuito produttivo e distributivo. Il «minimi• si riferisce al gusto del microscopico: la minuzia, il frammento, anzi, la •scheggia•. La rivista presenta infatti raccolte di appunti, note, schizzi, scarabocchi, che non sono solo deiezioni del lavoro preparatorio di opere maggiori, ma anche il risultato di impulsi impertinenti (il critico che disegna, l'artista che scrive, il poeta che fotografa, ecc.).11tutto inedito e appositamente realizzato per la rivista e presentato con estrema pulizia e con un'ottima qualità delle immagini. Questa linea editoriale compie ora un nuovo salto di qualità presentando il volume di Giovanni Lista su Petrolini e i futuristi. Il libro mantiene l'impostazione della rivista (soprattutto nella lunga appendice antologica con schizzi, poesie, brevi testi teatrali ed altri reperti d'epoca, corredata da note biobibliografiche) in modo che, pur assumendo qui veste «tradizionale» di saggio, il testo appare strettamente intrecciato con l'immagine. governo. Come «minore», molto spesso tale produzione resta semisommersa, e in forma contraffatta, inattendibile, nella nebulosa della letteratura d'occasione (opuscoli per nozze ecc.). Tale è stata finora la sorte delle rime di Malatesta Malatesti, principe-poeta morto nel 1429. L'edizione critica rigorosa e accuratissima che ne dà la Trolli, passando con successo attraverso un ginepraio di problemi testuali, ricostituisce un complesso di 68 componimenti sicuri, più alcune rime estravaganti e dubbie: esemplare di un petrarchismo acerbo, dove la maniera è riscattata - ma di rado, e per illuminazioni episodiche - da saporosi avvii di rifacimento, da cftazioni palesemente sfruttate, da prestiti consapevoli. Sono gli accordi fugaci, percettibili a stento, di un «dialogo• interno tra la voce dell' A. e le voci delle sue fonti illustri (Petrarca, Dante, ma anche altri poeti del Trecento). Nei componimenti a cui fanno riscontro le repliche dei destinatari-corrispondenti questo canzoniere ci propone l'immagine del versificare come interazione, come scambio di messaggi: operazione, in certa misura,pubb/ica; qualcosa di pià e di meglio di una effusione o confessione privata. Bice Mortara Garavelli Allora, la vena polemica di questa poesia è, prima dei contenuti e dei bersagli, partecipazione al coro, voce popolare; e anche burla scaramantica, leggera euforia vitalistica che pervade ogni verso con la sua melodiosa e commossa ritualità; esuberanza fisica che allude alla crisi. Per Grasso, sottile artefice di questo confine, il dialetto è la lingua essenziale ( «la lingua di la virità• e dell'oltretomba): quella lingua che non può mai liberarsi (come la cultura velleitaria vorrebbe fare) di quella luminosa condanna che è la vita. Cesare Viviani Paolo Brera, Paolo Flores D' Arcais, Lisa Foa, Giovanni Giovannetti, Index. Adriano Sofri Diario polacco Immagini su un anno di sindacato libero in Polonia Pavia, formicona editrice, 1982 pp. 102, lire 18.000 Lista svolge un'analisi approfondita e>· e documentata del rapporto fra avan- Q:x> " , guardie artistiche e Petrolini quale ~--------_-:=:: «... Ai marxisti rivoluzionari pii) geniale rappresentante della teatralità ostinati è toccato trangugiare il boccopopolare (il varietà) dall'inizio del ne amarissimo di una 'rivoluzione' secolo agli anni Trenta, e dimostra operaia, ormai impensabile in Occicome la sua evoluzione si sviluppi dalla ~--- dente, cresciuta nel grembo del blocco Il famoso scritto di Michelstaedter, convergenza polemica contro un co- 'socialista', e dichiaratamente connato come sua tesi di laurea, è qui mune nemico (il teatro e la cultura Mario Grasso trapposta al sistema socialista•. Cosi si stampato a cura di Sergio Campailla, dannunziani come tarda espressione di Friscalittati esprime Adriano Sofri nel suo articolo che non solo ha per la prima volta col- forme artistiche auliche e ormai prive Caltanisetta, Sciascia, 1981 introduttivo, sottolineando gli effetti legato al testo la prefazione dell'auto- di ogni mordente sociale) ad una effet- pp. 189, lire 9.000 paradossali di un avvento socialista re, ma ne ha messo in luce nuovi im- tiva interazione: nell'irriverenza e nel realizzatosi non nei paesi industriali portanti aspetti attraverso una bella distacco con cui Petrolini usa i materia- Un'opinione comune sul dialetto lo «avanzati•, ma nell'Europa orientale introduzione e precise note. Risulta, li di tutte le tradizioni teatrali stravol- definisce come un linguaggio del «arretrata»: mentre nei primi è ormai per esempio, approfondito il rapporto gendoli nella sua comicità «demenzia- «mondo materno»: verbalità legata al impossibile una descrizione dualistica fra Platone e Aristotele da un lato, le», i futuristi vedono i prodromi di nutrimento, agli odori del corpo e del- delle contrapposizioni di classe, la sevisti più come grandi miti filosofici che un'estetica più vicina alle esigenze la casa, alla continuità del gioco, e de- conda appare come una sorta di «mucome storici pensatori, e il giovane espressive della nuova civiltà indu- dita al mantenimento del contatto, alla seo sociale vivente• che riproduce una Michelstaedter dall'altro. striale e metropolitana; Petrolini rice- manipolazione degli angoli, fino alfe- classe operaia dai connotati «classici». È proprio da questo rapporto filoso- ve dal futurismo uno stimolo che gli liccio dei Sacri Particolari. Le immagini, curate da Giovanni fico-esistenziale con l'antico che viene .consente di assumere coscienza del Una prima a(ticolazione di questo Giovannetti, sembrano decisamente al libretto di M. la sua carica esplosiva, ruolo che i suoi spettacoli potevano concetto offre al dialetto due possibili- confermare questa impressione: la il suo messaggio conturbante. I due svolgere nella società. tà. Una è quella per cui il linguaggio narrazione dei cinquecento giorni di termini «persuasione» e «retorica» ·' c.f dialettale resta prigioniero di una con- vita di Solidamoot attraverso un'ampia ,•1-u/ costituiscono una coppia dittologica, il '-' ~;~;,. cretezza che rifiuta ogni astrazione: documentazione fotografica (corredacui drammatico significato spesso è il- ._j • / !'«ideale• viene bollato come il luogo ta da una cronologia in «presa diretluminato da un parlare per apologhi, ~::~.->jJ..:.: ,- equivoco dell'indifferenza, lontano tu, dai testi dello statuto e delle riper parabole, dove la cultura ebraica \ dalle necessità primarie, come il te- vendicazioni sindacali e da quello delgioca il suo forte ruolo: se è impossibi- -~· ~ stardo inutile tentativo di progresso e l'accordo di Gdat'isk) ci offre infatti le giungere alla vera persuasione, cioè 1,, ,,i ] • di allontanamento da un mondo cama- una galleria di volti, espressioni, attegal possesso della propria individualità, ;) • L.• •:•• • ;;.·•.,-., ') 1_.i le che è invece l'«unica indiscutibile giamenti e situazioni che appartengodel senso di se stessi, la retorica è il ..,. ·Ì ,'i/ 1 ; realtà>. Ne deriverà, per esempio, una no ad una cultura operaia che (se solo sistema di operazioni sociali e culturali i I poesia legata al riconoscimento: dove si sostituissero le immagini di Giovancon cui si addormenta la possibilità di alla scelta di un piccolo cosmo di casa o ni Paolo II con quelle di Togliatti e le raggiungere la persuasione: di contrada corrisponde il senso poeti- bandiere polacche con quelle rosse) «Gli occhi finiranno per non vedere co della miniatura e del ritrovamento. rinvia decisamente alla storia dei nociò che invece vedrebbero, le orecchie L'altra possibilità è quella, per me stri anni Cinquanta. Una cultura i cui per non..septire ciò che invece senti- pii) forte, del dialetto come «zona li- valori, da noi ormai esangui, appaiono Ho avuto occasione di scrivere che rebbero», l'attualità della voce di M. . l',.\. :~: .. 1 minare•: spazio che ha tutte le possibi- invece esaltati da un contesto che li «Scalise è un poeta magico, il suo è un nella vita tecnologizzata di oggi è im- \. • • • lità di giocare col fisico e col simbolico, vede contrapposti alJeuniche immagiteatro degli specchi...>. Ancora che: pressionante, il suo messaggio di de- Malatesta Malatesti ovvero di essere una simbolizzazione ni «postmoderne• che possano giuncScalise ha l'inaudita ambizione di ri- nuncia della violenza fatta sugli uomi- Rime del tutto soggettiva e intraducibile che gerci dalla Polonia, quelle della gelida creare il mondo servendosi delle sue ni a tutte le età, e soprattutto sui bam- Edizione critica a cura di non rimanda a un codice ma a un frain- efficienza repressiva dell'apparato illusioni». Ciò che mi aveva colpito in bini rende il libretto un testo da rileg- Domizia Trolli tendimento come luogo di una miste- militare promotore del golpe del diScal;iCera la sua «fame di luce», il suo gere e meditare. Parma, Studium Parmense, I 981, . riosa trasmissione. cembre '81. furioso vorticare intorno a un centro La retorica di cui parla M. lo portò al pp. 240, s.i.p. A questa seconda strada appartiene Il volume si conclude con una procapace di rivelare un vulcano da un suicidio, porta in genere a un'acquie- la poesia di Mario Grasso. Frisca/ittati, post?. bibliografica di Sylvie Coyaud e momento all'altro. Dimensioni che si scenza che è «riduzione della perso- La civiltà delle corti prerinascimen- «musiche di zufolo•, è una vibrante con una serie di testi che si propongopotrebbero banalmente definire «fuo- na»; coerente a una «logica altra», di - tali è tema seducente. In posizione raccolta di poesie in siciliano, dove la no di contenere i danni prodotti dalle ri della storia> mentre rispondono a cui il mondo antico coi suoi filosofi e il preminente, nell'Italia centro setten- lingua è dono ed esercizio primario pessime prestazioni offerteci dai nostri una necessità storica di interrogarsi di mondo moderno co~suoi artisti come !rionale, le corti malatestiane presen- continuamente aperto, ovvero dove il media sugli eventi polacchi: lndexnuovo globalmente sulle vicende del Leopardi gli offre per esito la sola tano alla ricostruzione della loro vita tragico non respinge in casa ma co- Archivio Critico dell'Informazione pianeta Terra, sulle sue radici, al di umana infelicità, il giovane M. può culturale intermittenti zone d'ombra. stringe a uscire. Il linguaggio di Grasso ricostruisce le malefatte della stampa qua delle insensatezze della Grande concludere-che tutto già è stato invano Al materiale documentario su cui fon- (come non ricordare il tono di dispera- italiana ed estera sull'argomento, Pao0 Storia. detto e creare, per parte sua, come dare la ricerca dei dati storici è impor- zione che segna i canti popolari sicilia- lo Brera analizza l'evoluzione recente ::: Ora, se rimane parzialmente vero bene illustra Campailla, un manifesto tante affiancare come viva !estimo- ni!) si basa e si struttura sul senso del dell'economia polacca, Paolo Flores ·l quello che leggiamo nella quarta di dell'antistoricismo, reciso e acuto. Il nianza la voce stessa dei protagonisti: limite: la gioia stessa ric!'iiama il moti- D'Arcais traccia una mappa delle ten- i-... copertina di questa sua nuova opera di libretto si configura anche un esatto la documentazione di un'attività, la vo del dramma; l'energia, dove pià denze operao,ti in seno al movimento. "" largo respiro, La resistenza dell'aria, avviamento alla morté e come tale ha poesia, disinteressata - disimpegnata, zampilla, è sempre spesa a spezzar ca- Lisa Foa approfondisce alcuni nodi .; che «pochi poeti sanno pronunciare una mirabile forza artistica. si sarebbe detto in anni recenti - indi- tene, a rinnovare, con la freschezza, la strutturali della società. ~ oggi l'assurdo con la lucida, impertur- m.c. pendente dalle arti della guerra e del freschezza della ferita. c.f. ~ L.._. ______________ _. ________________ _,_________________ _._________________ _._________________ _,,. ~1ol1otecag1noo1anco

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