Alfabeta - anno II - n. 19 - nov.-dic. 1980

00 "" ' ' .!:; oO "' e,. c::::, 00 °' .... ~ -e E: ., -~ :s! ., ... -e E: ., :,. e s:: '°' .... ti l:! ., -e ..s!, '3 Sono in libreria gli ultimititoli dellacollana <<Poesia» SandroPenna CONFUSOSOGNO 152pagine, GiovannaBemporad ESERCIZI 180pagine, AlessandroParronchi REPLAY 148pagine, 9000 lire 9500 lire 9000lire Garzanti Luigi Dallaplccola PAROL■ I: I Paralleli Testi famosi del Novecento poetico italiano e straniero con apparati di lettura MUSICA a cura di Fiamma Nicolodi L. 25.000 ■ugenlo Montale MOTTl:TTI AA.VV. ILT■ATRO D■LL'ITALIA UNITA a cura di Dante lsella L. 5.000 • testo su licenza Mondadori a cura di Siro Ferrone L. 18.000 Vittorio Sereni IL SABATO T■D■SCO Ristampe CurtSachs STORIA DELLA DANZA Il edizione L. 15.000 L. 3.500 Severo Sarduy BARROCO Alfrad North Whltehead SCIENZA E FILOSOFIA Introduzione di Fulvio Papi L. 5.500 Il edizione L. 12.000 .m Josef Macek machiavelli e il machiavellismo Un'interpretazi<1ne del mondo concettuale dello storico fiorentino per rintracciare le date di nascita della scienza dello stato e per ripercorrere le tappe di sviluppo della scienza del governo in diversi paesi. Biblioteca di storia, 29 Lire 22.000 Gene A. Brucker firenze nel rinascimento Il mondo rinascimentale è fatto di uomini e non di astrazioni e la storia di questi uomini è. ben piu articolata e contraddittoria di quanto a noi non appaia. Biblioteca di storia, 30 Lire 22.000 Martin Grabmann storiadel metodo scolastico Opera monumentale, strumento Insostituibile per lo studio della storia della filosofia e della teologia medievali, in cui l'autore mette In evidenza la feconda .m tensione problematica tra • autorità • e , ragione•. Il pensiero flloaoflco, 15 voi. I, Lire 16.000 voi. Il, Lire 26.000 rivista di • estetica LuigiPareyson,LucianoAnceschi, RosarioAssunto,RenatoBarilli, GilioOorflesF, rancoFanizza, MarioPerniola,GianniVattimo morteo tramontodell'arte;NewYork; sul concettodi "bello";Adorno-Stravinsky; avanguardiae contestazione;Pirandello; rappresentazionee realismonellafotografia; per un'esteticapost-moderna; Strindberge l'esteticadel caso; riflessionisullamortedell'arte; Proust e il riscattoesteticodell'ambiente urbano;l'oggetto pre-moderno; Jung. (I~ 4 5 6. 1980) @) Rosenber&g.Sellie,_r ..''""" lìAl-0 ~cE,: C'É G_IJtii.,(.OSA CHE. CAMBIA1T,At,.0,U~ CUMAV, N'A1MOSFE.~A NUOVAP--uZ'ZA DI M(RDACl1-1D0 E110, Pvò01kLO,C1-NIEO.tll 5()1,JOMICA ùlv SIMB(). linUS~ nuova serie autaut 179-180 Settembre-dicembre 1980 SULL'IMMAGINE POSTMODERNA DAL LAGO • Metamorfosi del sociale e sfrategie di assoggettamento; CASTEL • La società psichiatrica avanzata• GOZZI • La distruzione del legame sociale; FORME TI - L'immaginario scientifico di Lyotard; CASELLA • «La nuova alleanza» di Ilya Prigogine; COMBO I • Sul «Rapporto» ora-Mine; PREZO • L'altrove della seduzione BERTI • Rivoluzione o... ? POGA TSCHNIG. li gesto e il corpo operaio AGAMBEN • La parola e il sapere BOELLA -11tempo elastico di Bloch DAL LAGO • Una nota su Bateson Il piccolo Hans n° 27 luglio-settembre 1980 Un testo di Ludwig Wittgenstein inedito in Italia L'esperienza privata e inoltre: Sergio Finzi: Silhouettes Aldo Gargani: Scienze fisico-matematiche e forme di vita Mary Tiles: Il privato e l'autonomia del mentale Virginia Finzi Ghisi: Storia di un significante Paolo Bollini: Un appunto (sull'aletheia in questione) Racconti di Carlo C. Delfomo. Poesie di Giu.liano Gramigna. Scritti di Fulvio Papi, Ermanno Krumm, Mario Spinella. Direttore: Sergio Finzi. Fascicolo L. 3.000. Abbonamento annuo (4 numeri) per il 1981, L. 14.000, e.e. postale 11639705 intestato a Edizioni Dedalo, cas. postale 362, Bari. Lettere La poesia Il gallo pamino di Cosimo Onesta pubblicata nel n. 17 di Alfabeta va letta nel modo seguente: D gatto Pamino gli squarci disegnati, i diluvi cupi balzano traballano zi11iti: mite sia il tuo risveglio con verdi luccichii. La mano si accosta e ti regala turba di onde, un ricciolo di coda, lontano stia dalla camera la rabbia e il rumore. Adesso Pamino non morire su scarpe prodigiose Roma, IO seuembre 1980 Spe11. Alfabeta, la vostra rassegna « Le morti di Sanre» non tiene conto del miglior scri110italiano sulla morte di Sartre: «Jean-Pau/ Sartre Premio Nobel», serino da Nicola Chiaromonte nel 1964, e ripubblicato in Silenzio e parole. Forse sarebbe interessante, per i /euori, riparare a/- I' omissione. C'è già de111roi,nfaui, tutto. Distinti saluti. Alberto Arbasino ColJetti, la serva trace e Severino «Filosofia: sogghignare sempre», « Metafisica: riderne è segno di spirito superiore»: due definizioni che troviamo nel Dizionario dei luoghi comuni di Flaubert ( 1868. Ediz. Adelphi, Milano 1980). Cento anni e più hanno dato forza insospeuata a queste massime. Adesso, per confutare qualcuno, basta dire: è metafisica. Sono quasi due secoli che la filosofia è piena di Pierini che vogliono farla finita con lei. La categoria ha trovato un nuovo campione: Colleui, il quale, speciese gli si agita vicino qualche libro di Severino, ha per mollo: sogghignare sempre... riderne? 1 luoghi comuni sono un po' come le ciliege: uno tira l'altro;l'articolo di Col/eui su/l'Espresso (Severino stacca il gruppo, è maglia rosa, n° 9, 1980) co111roSeverino è un piccolo manuale di Bouvard alle prese con un filosofo. Si comincia meuendo Severino in cauiva compagnia (la tendenza ad assimilare qualcosa che non si capisce ad un insieme ben conosciuto sembra irresistibile): eccolo quindi definito «critico della scienza», accanto a Sartre, Gentile, Evo/a, Piperno, cocottespentite e generali a riposo. Poi lo si schiera sulla linea Nietzsche-Heidegger (con Husserl in mezzo, sempre per via della critica della scienza). Terzo illuminato pe11Sierocolle11ia110q:ual è lo specifico di Severino? Risposta: «rwro sta a prendere bene in esame il conce/lo di 'produzione'»; e, siccome nel conceuo di tecnica produuiva rientra la «creazione» e la «distruzione» di ogge11i, . l'affermai.ione implica il passare dal- /' essere al niente e dal niente ali'essere, implica cioè che l'essere sia e non sia. Ma, conclude Severino secondo Colletti: «Parmenide non lo consente». Tuuavia dato che Colle/li stesso ricorda che con i filosofi occorre la «bilanciadell'orefice», e si lamenta di aver perso il diriuo (perché professore della materia) di imprecare come sarebbe co11Sen1i1a0d un rude giornalista, bisogna limitarsi a dire al professore: fa'/ tò mestè (grafia scorrei/a di un proverbio lombardo), se lo sai fare (e se ne può • dubitare, come si vedrà più sotto). In primo luogo il «professore della materia» - pur con l'attenuante di doversispiegare al /e11oremedio-si lascia andare a queste due considerazioni: che (in Severino) essere e non-essere sono affermati dallo scorrere del tempo, e che il non-essere che il tempo vucle affermare compona il trasporto nel/'Eternità «con la moglie e con la suocera, con lagabbia del canarino e la caffe11iera» (il che ovviamente disgusta il lettore «medio» che vuole sì forse un po' di eternità, ma 1101p1er la moglie e comunque niente affa110per la suocera e il canarino). Col/eui conclude che la filosofia, a volte, invece di superare la meraviglia (dalla quale, secondo Platone e Aristotele, dovrebbe nascere) la produce; tanto ché in gioventù gli era già capitato di voler cambiare mestiere (ima premonizione?) allorché un filosofo di cui eraassistente aveva spiegato che «quella bionda favolosa» seduta al primo banco, non era «fuori», ma «dentro» di noi (nuova strizzatina d'occhio al benevolo /euore medio che, già con l'acquolina in bocca, si vede portar via dalla filosofia la realtà esterna della bionda; che se poi Colletti avesse aggiunto che la sol/razione era dovuta all'impostazione gnoseologica de/l'idealismo, il /euore sarebbe persino divenuto furente). Prima di affrontare le definizioni del pe11Sierodi Severino proposte da Colletti, giustifichiamo però /'auribuzione delle sue conclusioni al Dizionario flaubertiano. Qual è il lucgo comune (ricordato da Manzoni e fatto proprio da twre le scolaresche che credono di essere impertinenti)? Deriva - nobile origine ricordataci da Co/leni - dal Teeteto di Platone, dove si racconta che Talete, mentre passeggiava guardando il cielo, cadde in un pozzo, sollevando l'ilarità della serve/la trace che assisteva alla scena. Vecchia contesa dunque quella tra il filosofo e il senso comune: Colleui vuole ridere con la serva e lasciareil filosofo schernito con la restaper aria e la tombola nel pozzo. Ebbene, è proprio il senso dello stupore di cui parlano Platone e Aristotele a meuere eterna inimicizia fra il filosofo e il luogo comune, l'ovvietà di ciò che è scontato, la serve/la trace, Bouvard e Pecuchet, l'immaginario /euore «medio» e Colleui. È proprio là dove il senso comune si arresta, privo di stupore, che inizia il percorso filosofico: il filosofare è meravigliasu «come stanno le cose>, non servile assentireali'ovvietà. E lafine del percorso (cheper Platone eAristotele è che il mondo è così perché... così deve essere) è assai più vicina a/l'apologo zen sul/'a11eggiamento del saggio di fro111ealle montagne (prima se ne stupisce, poi comprende che esse sono proprio come devono essere) che non al consenso del senso comune. Diverso è lo stupore·da serve11atrace che Colletti esibiscedi fronte alla negazione della temporalità nei libri di Severino: uno stupore ranto comune che meriterebbe l'appunto raglienterivolto da Severino al suo amato maestro Bontadini: <Ormai è una diffusa cive11eriamettere innanzi dei principi che sono forti e incutono un buon rispello solo perché sono sulla bocca di tutri» («Ritornare a Parmenide», in Essenza del nichilismo, Paideia, Brescia, 1972). Stupisce inoltre che l'amante della scienza e della tecnica Colle/li invochi il senso comune proprio su un argomento, il tempo, sul quale la scienza è la prima a fare a pugni con la «semplicità» del passato-presente-futuro. Da sempre poi la filosofia si diverte a regalare un sacco di difficoltà a chi vuol raccontarcela così tranquillamente: il /euore «medio» non avrà per caso la licenza liceale? Che se avesse /euo anche solo il «Lamanna» dubùerebbe subito che l'esperto lo vuol far passare per fesso: l'obiezione sul passato-presente-futuro non gliela aveva già insegnata la nonna? Ma l'esperto, quando scrive per il popolo, va di freua, tanto che non ne azzecca nemmeno una, e viene il sospeuo che si sia documentato leggendo una pagina qui e un risvolto di copertina n (ma sopra11u11n0on leggendo affauo i terrificanti lihroni-dif ficilmente reperibili, è vero, fino a quando non saranno ristampati da Adelphi -e i contorti e noiosissimi saggi del primo Severino). Ma veniamo alle definizioni: Severino critico della scienza, insieme a Sartre, Gentile, Evo/a, ecc. Ora questi critici oppongono alla matematizzazione della natura e alla « natura/iv.azione» (cosificazione) dell'ucmo, un richiamo, diverso per i diversi awori - alla libertà creatrice dell'uomo, all'individualità, alla lolla liberatrice -di classi, gruppi, singoli o idee - contro l'alienazione scientista e/o capitalistica. Con-

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