Alfabeta - anno II - n. 19 - nov.-dic. 1980

Undizionariodelsenso AJ. Greimas Semantica strutturale Milano, Rizzoli, 1969 pp. 319, lire 2.600 Del senso Milano, Bompiani, 1970 pp. 329, lire 4.800 Essais de sémiotique poétique Paris, Larousse, 1972 pp. 235, Fr. 18.95 (A.S. Greimas ed.) Maupassant. La sémiotique du texte: exercices pratiques Paris, Seuil, 1976 pp. 277, Fr. 50 Sémiotique et sciences sociales Paris, Seui!, 1976 (tr. it. in preparazione presso Einaudi) A.J. Greimas, J. Courtés Sémiotique, dictionnaire raisonné de la théorie du langage Paris, Hachette, 1979 pp. 424, Fr. 90 Q uali sono le regole e i paradigmi che la semiotica, nel suo recente e vasto processo di sviluppo, ha trascelto e s'è assegnata? Forse il solo Hjelmslev, non ancora Saussure e non Peirce, ha tentato, negli an11i'40, di proporre per la semiotica un'ipotesi disciplinare generale e coerente: ma eccessive astrattezze teoriche ed impenetrabili difficoltà -del suo lessico glossematico hanno, per cosi dire, narcotizzato il progetto. La csvolta semiotica» si è realizzata nell'ultimo quindicennio, paradigmaticamente concentrato sui problemi del linguaggio: divelti dal tradizionale nido filosofico e spostati su un piano prima linguistico (dallo strutturalismo al generativismo) e poi propriamente semiotico. Una sorta di grande rivolgimento metodologico, che ha minato proficuamente i fondamenti del sapere, ha prodotto una cultura, oggi, per molti versi semioticamente orientata, grazie la disseminazione di nozioni e di discorsi semiotici in molti ambiti disciplinari. Generosa dissipazione secondo cui, se la cultura si semiotizza, la semiotica si intrica, frammentando e disperdendo il proprio campo di sapere. Come altrove si possono infatti registrare: varietà di tendenze, di scopi e di linguaggi; molteplicità di riferimenti sia epistemici sia empirici; ampie fluttuazioni non solo nella ricerca di convergenze e di strumenti comuni con altre aree disciplinari (linguistiche e letterarie, logiche e psicanalitiche, matematiche e biologiche), ma anche nella definizione stessa 'dell'oggetto di studio e delle sue forme d'analisi: il segno, il discorso, il testo, il processo di comunicazione, ecc. • Ora la semiotica ha il suo ambizioso dizionario che - da Assenza a Zoosemiotica - ricostruisce pezzo per pezzo l'universo della propria abitabilità: persegue, nell'elaborazione di un edificio teorico molto caratterizzato, un'idea globale della disciplina e ne propone un'ipotesi coerente, si sforza di definire categorie teoriche, metodologiche ed operative, ne mette in costruzione di originali, sancisce limiti di metodo, disegna confil)i. Ed è espressione di una scuola, quindi di scelte di campo e di idiosincrasie, e come tale, crediamo, vada giudicato. Ne è autoreA. J. Greimas,antico lituano, lessicografo della lingua francesè (DictionrJairede l'ancien français, Larousse, 1968), professore di semantica generale all'École Pratique des Hautes Etudes di Parigi, compatto e ostinato lavoratore del linguaggio e di altri sistemi segnici. A partire da Semantica strutturale (ricerca di metodo sulla forma e l'organizzazione dell'universo semaetico ), i saggi di Del senso (sulle costrizioni semiotiche, il mito, le grammatiche e le funzioni narrative) fino a Maupassant, analisi semantica della novella Deux Amis. Coautore J. Courtés, fedele divulgatore dell'operato del maestro nel volumetto didattico e metodologico lntroduction à la sémiotique na"ative et discursive (Hachette, 1976). Non si tratta dunque, in relazione ad altre imprese analoghe in territorio limitrofo già note al lettore italiano, di una traversata storico-metodologicodescrittiva come quella del Dizionario Enciclopedico delle Scienze del Linguaggio di O. Ducrot e T. Todorov (lSEDI, 1972) o di una mappa lessicale del metalinguaggio delle varie scuole metodologiche (metodo storico, strutturale, generativo-trasformazioBeppe Cottafavi renze interne contenute dalla teoria. Si disegnano cosi i mille fili di un obiettivo: «Contribuire - attraverso una terminologia che potrà sembrare a qualcuno esageratamente sofisticata, se non ributtante - all'elaborazione di un metalinguaggio concettuale rigoroso, preliminare necessario ad ogni teoria del linguaggio per il suo accesso allo statuto di linguaggio formale». Strategie teoriche Due scelte stanno a capo di questo tracciato e circoscrivono il disegno semiotico di Greimas. La prima è l'idea saussuriana e hjelmsleviana che la semiotica studi la La seconda assume l'ipotesi che la semantica discorsiva trovi il proprio modello descrittivo in una teoria della narratività, che è una teoria generale della generazione, produzione ~ manipolazione del senso. Il pensiero linguistico di Saussure e Hjelmslev viene in tal modo integrato alla pratica generativa. Ne consegue la filza di mosse successive, assunzioni di base che limitano radicalmente i confini della semiotica e la natura del suo oggetto. Dapprima Greimas decapita del vertice referenziale il modello triangolare di interpretalinn~ del segno (proposto da Ogdc11 , Richards al seguito di Peirce: i , , 11 ,_-isono significante, siVicenteAleixandre I. La pioggia La cintura non è rosa. Non è uccello. Non sono piume. La cintura è la pioggia, fragilità, gemito che ti si abbandona. Cingi, monale, tu con il braccio un'acqua dolce, lamento d'amore. Stringi, stringila. Tutta la pioggia un giunco pare. Come ondeggia, se c'è vento, se c'è il tuo braccio, mortale, oggi sì, che la adori! II. D sole. Lieve, quasi non grave, il sandalo. Orme senza carne. Dea sola, chiede a un mondo pianta per il proprio corpo, in alto solare. Non si dice chioma; capello ardente. Dite sandalo, lieve orma; dite solamente, non terra, dolce gramigna scoppietta a questo sfavillio, soave tanto che l'adora quando la pesta. Oh, sente la tua voce, il tuo grave tatto solare! Qui, sentendoti, la te"a è cielo. E brilla. m. La parola La parola fu un giorno calore: un labbro umano. V. D fuoco Tutto il fuoco sospende la passione. Luce sola! Guardate con che purezza si alza fino a lambire i cieli, mentre gli uccelli tutti volano in lui. Non brucia! E l'uomo? Mai. Libero ancora di te, umano, sta questo fe.oco. Luce è, luce innocente. Umano: che tu mai nasca! VI. L'aria Ancora più del mare, l'aria, più immensa del mare, sta tranquilla. Alto velare di lucidezza senza nessuno. Forse la corteccia poté un giorno, dalla terra, sentirti, umana. In vitta, l'aria ignora che abitò nel tuo petto. Senza memoria, immortale, l'aria risplende. VII. D mare Forse qualcuno ha detto che il mare sospira, labbro d'amore verso la spiaggia, triste? Lasciate che pascoli avvolto dalla luce. Gloria, gloria nell'altezza, e nel mare, l'oro! Ah luce sovrana che avvolge, canta l'immarcibile età del mare in godimento! Là, riverberando, senza tempo, il mare esiste. Un cuore di dio senza morte, palpita! Traduzione di Mirka Eugenia Moras Era la luce come un mattino giovane; di più: un baleno in questa eternità nuda. Amava qualcuno. Senza prima né dopo. E il verbo germogliò. Parola sola e pura per sempre - Amore - nello spazio bellissimo! IV. La terra La terra commossa vegetale esala il suo piacere. Ecco: è nata! Verde rossore, oggi voga per uno spazio ancora nuovo. Che cosa racchiude? Sola, pura di sé, nessuno la abita. Solo la grazia muta, primigenfa, del mondo, va in astri, lieve, vergine, tra la luce dorata. nale, ecc.) e delle varie branche della disciplina (fonetica, fonologia, sintassi, ecc.) come quelle del Dizionario di Linguistica di J. Dubois et altri (Zanichelli, 1979). Insomma il dizionario greimasiano rifiuta il censimento dei paradigmi differenti e divergenti e se ne sbarazza in apertura dichiarando il non-detto, emarginato con esplicita diffidenza alla teoria: la logica anglosassone, la pragmatica americana, la linguistica testuale, l'araba fenice retorica. Evita cosi il contesto per ispessire il testo, preferendo, attraverso un triplice dispositivo di rimandi che lo percorre in tutti i sensi, creare un tessuto di refeNote Vicente Aleixandre è nato (Spagna) il 26 aprile 1898. Vive a Mirafloresdurante l'estate e il resto dell'anno a Madrid. 116 ottobre 1977 gli è stato assegnato il Premio Nobel per la letteratura. li titolo delle sette poesie qui presentate è Gli immortali, e sono state tratte da un volume (Ombra del Paradiso) di prossimapubblicazione presso Feltrinelli Edilore. forma e non la sostanza. Ecco come Greimas riassume questo programma: «Determinare le forme molteplici della presenza del senso e i modi della sua esistenza,interpretare le une e glialtri come altrettante istanze orizzontali e come livelli verticali di significazione, descrivere i percorsi delle trasposizioni e delle trasformazioni dei contenuti, ecco altrettanti compiti che ormai non appaiono più come utopici. Solo un<1,. semiotica delle forme potrà configu-·.-·· rarsi, in un futuro prevedibile, come quel linguaggio che permetterà di parlare del senso. Giacché la forma semiotica, appunto, non è nient'altro che il senso del senso» (Del senso, p 17). gnificato e oggetto), rivendicando il postulato dell'autonomia della lingua e dei sistemi segnici. Di qui affonda la lama con il suo gesto teorico decisivo, in cui gioca un ruolo cruciale l'elaborazione del concetto di figura ricavato da Hjelmslev. Secondo questo orientamento il progresso fondamentale della semiotica consiste nell'evidenza della non praticabilità dell'analisi al livello dei segni, poiché essa diviene operativa soltanto «disgiungendo i due piani semplici del linguaggio - espressione e contenuto - e sottomettendo ciascuno di essi separatamente ad una segmentazione e ad una sistematizzazione non più di segni, ma di figure, cioè di unità costruite e non più manifestate» (Essais de sémiotique poétique, p. 13). Dunque, preclusasi la realtà «denotata», la semiotica, con questa mossa, abdica anche all'oggetto che le è intuitivamente più immediato. La soluzione greimasiana è radicale: la semiotica non studia i segni, ma i sistemi di significazione indipendentemente dalle loro forme di manifestazione espressiva. Ciò comporta che il suo oggetto sia generativamentecosiruito dalla teoria. Si tratta di un'acquisizione molto <:. importante, perché afferma che l'oggetto della semiotica non può essere riconosciuto tipologicamente, né circoscritto con l'evidenza - fallace - dell'empiria o adombrato - ma, come accade più spesso, astrologato - nelle traslazioni metaforiche del significante adulato da psicanalisi e le~eratura. Questa predisposizione, che la teoria opera sull'oggetto, avviene grazie l'organizzazione di un sistema di rappresentazione, capace di descrivere le procedure di articolazione tassonomica, discorsiva e narrativa dei sistemi di significazione. Vediamo in che modo. Greimas mette a fuoco due vasti insiemi macrosignificanti - lingue e mondo naturale: luogo di esercizio e di elaborazione di molteplici semiotiche. « Il mondo extra-linguistico lungi dall'essere il referente (cioè il segno de~ notativo delle lingue naturali) è al contrario un linguaggio biplano, una semiotica naturale» (Sémiotique, cit. p. 312). Si tratta di una originale e sottile decisione teorica, produttiva in quanto «l'immaginazione scientifica» riesce a sollecitare una coniugazione (un sostrato comune) a due morfologie (lingue e mondo) i cui rapporti, pur per evidenza stretti, sono difficilmente tematizzabili. Richiede dunque qualche precisazione. Radicalizzare questa ipotesi equivarrebbe infatti ad affermare che il mondo è esclusivamente un «mondo parlato» e che esiste in quanto significazione soltanto per l'adeguamento di categorie linguistiche. Per trattenere la discussione al solo campo semiotico, zoo-semiotica, prossemica, iconismo e cinesica fornirebbero facilmente numerose prove contrarie. Ciò che Greimas propone è invece di pensare che il mondo, sfaccettato di «proprietà sensibili», agisca sì sensorialmente (sistemi naturali d'ordine fisico-chimico, meccanismi biologici elementari) sull'uomo senza mediazione linguistica, ma che queste proprietà sensibili articolino un linguaggio figurativo, le cui «figure» costituiscono il fondo del piano del contenuto delle lingue naturali. In questo modo il problema del referente, grave assillo per ogni teoria del linguaggio, si risolve in una questione di intertestualità, cioè di correlazione tra due semiotiche (visiva e naturale, per es.). Dunque, se questi sono i confini macrosemiotici, l'intero processo semiotico appare allora come uno stock di pra1ichediscorsive linguifit~~~~s~fc~:~~~t~;~~t~;:~~t:~::tfc~ ~ significanti, manifestati per gli ordini .!:; sensoriali) che, nella loro varietà ~ espressiva, Greimas (alla maniera dei ~ sistemi modellizzanti secondari di ~ Lotman e Uspenskij), propone di con- -. siderare «minisemiotiche», situate e ~ costruite sull'interrelazionedi questo ~ universo. -~ L'economia del giudizio ontologico ~ - la semiotica è per Greimas, lo riba- ]; diamo, studio della forma, non della E: sostanza - non esclude, di meno, l'e- ~ same dei giudizi e delle relazioni esi- g stenziali inscritte nel discorso; ciò ac- ~ cade grazie alla focalizzazione dei s:! modi di esistenza semiotica: virtuale S (asse paradigmatico), attuale (asse sin- ~ tagmatico) e realizzata (manifestazio- <l=, ne discorsiva operata dalla semiosi). ci

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