Alfabeta - anno I - n. 7 - novembre 1979

TeJsumi Kudo, Paris Galerie J, 00.02.65. (Foto: Shunk-Kender) memoria vedremo Mme Chauchat sbattersi la porta alle spalle, ma nessun personaggio della Woolf ci apparirà mai con un gesto, un'espressione tipica, nessuno si configurerà nella nostra immaginazione. U personaggio assoluto cessa di essere personaggio. Diventa l'istanza nascosta. Il segreto. S appiamo ora perché diversi suoi romanzi si chiamino, seppure scherzosamente, biografie. Anche il personaggio della biografia è invisibile. Dice Benjamin che cuna vita umana non può essere considerata secondo l'analogia di un'opera d'arte» perché la vita umana è significativa solo a tratti, e non per intero come avviene per il personaggio della narrativa. Che il personaggio woolfiano sia quello della biografia ce lo dice l'assenza di 'significazione': egli ci viene mostrato come reale, in quella densa insignificanza che compone la vita. (Con procediment'? oppos_t? ~o~- brovicz lega una sene di fatti ms1gnificanti con una rete di significativi fittizi dai quali scaturisce la conclusione reale degli eventi. Questo è il procedimento romanzesco per eccellenza). Quel che ci rende visibile un personaggio è proprio la significatività dei suoi incidenti, o la reiterazione di certi gesti e parole che lo imprimono nella memoria. Come ogni onesto biografo, Virginia Woolf ci priva di questi due supporti dell'immaginazione. Gl'incidenti che descrive sono volutamente irrilevanti; ci nega ogni appiglio fisico o morale per riconoscere il personaggio (chi è Jacob? un ragazzo. Chi è Orlando? un adolescente; chi è Mrs Dalloway? una signora). Il solo elemento che ci permette di indovinare il comportamento del personaggio in una circostanza imprevista, è la sua precisa connotazione sociale. Tanto più precisa quanto più concisamente essa ci viene indicata; poiché la definizione della classe sociale si può dare in una parola. Al Hansen, Wien, Galene Niichst St. Stephan, 29.10.66. . e" Distinzione" - Mrs Durrant disse che Jacob Aanders aveva un'aria distinta. "Estremamente goffo", disse, "ma con un'aria cosi distinta". Vedendolo per la prima volta non c'è dubbio che questa sia la parola adatta a lui.[ ...] Poi la sua bocca - ma certo. di tutte le occupazioni futili questa di catalogare i lineamenti è la peggiore. Una parola è sufficiente. Ma se uno non riesce a trovarla?» (Jacob's Room). Una parola basta per la definizione sociale del personaggio, ma non c'è una parola equivalente per definire la sua realtà intima. individuale. Capire la parte terra del fiore è più facile che capire il fiore. Poiché si tratta di capire e non di imporre i propri aggettivi. che cosa dire del fiore che sia accidentale. ambiguo. parziale, come ogni visione del fiore deve essere, e tuttavia oggettivo? O meglio. perché questo è il punto. come essere onesti e tuttavia veritieri? (continuare cioè a essere romanzieri essendo biografi): attraverso l'eros. Per curioso che possa apparire. Orlando. Jacob. Mrs Ramsay sono oggetti erotici. L'eros è quella forma di conoscenza che rispetta insieme la nostra (di autore e lettore) irrimediabile estraneità e l'aura dell'oggetto; ed è anche quella forma di non conoscenza che ci pone con l'oggetto in un rapporto di reciproca e segreta verità. cSembra allora che uomini e donne siano ugualmente in errore. Sembra che una profonda. imparziale e assolutamente equanime opinione del nostro sforma l'onnipotente autore nell'esitante decifratore del mistero; ed è eros che dopo aver divinizzato il personaggio. trasforma di nuovo il verbo in carne. la parola in figura. R itroviamo cosi anche nel romanzo quella passivit~e quella _estraneità che caratterizzavano 11 programma 'politico' della Woolf; e che avevamo sintetizzato nelle tre parole: astinenza. singolarità. esilio. Proprio quando il personaggio domina il romanzo. il romanzo cessa di essere il luogo in cui il personaggio si trova. O. se vi si trova. è in modo incidentale. parziale. effimero. Il personaggio ha ora un altrove. Egli si trova in esilio nel romanzo. E proprio perché la sua presenza vi è cosi fragile. egli vi può dimorare fianco a fianco con un altro personaggio ignorandolo. come Mrs Dalloway e Septimus. Simili alle Estranee della fantastica Società. i personaggi della Woolf si fiancheggiano senza incontrarsi. come avviene in The Waves (Le onde). Quando i personaggi erano al servizio del romanzo e il romanzo il loro chiuso universo. questo non era possibile: il fucile appeso alla parete. secondo la famosa regola cechoviana. doveva _sparare. Ma ora che il romanzo è al servizio del personaggio e non lo esaurisce come l'eros non esaurisce l'oggetto. il fucile può rimanere tranquillamente appeso alla parete senza sparare. Una pagina dopo l'altra i personaggi di Virginia Woolf pendono dalla parete. e non sparano. La regola di astinenza proposta alla donna. è la stessa regola imposta allo scrittore: egli si astiene dal premere il grilletto. trasformando il potere del creatore in reverenza verso la creatura. Ma che c'entra la donna con lo scrittore? C'entra non solo perché Virginia Woolf era ovviamente entrambi. ma perché la scrittura. nel progetto che ho . _._. ò1. "I\ON cercato di ricostruire. era un'opera- ~,.,,,._,, •._1.1.11".lO zione di natura femminile. L'incidenre -- è maschile. È maschile l'emergere del ..,....,._ ~~-n,s «colpo sferrato nel buio». è maschile • l'evento significativo. è maschile il pri- ;_lfO<Jll.J.. a'"""'- qi_-:- Sc:J,ç/ vilegiare ilmomento sulla durata. l'es- °'\ o""' ~ .. ~..,~S""'i :3.")"31.:lV sere sul non-essere e il fare sul non-fa- ~,r"' !U N U O~'lclv.t'>'f r\acob's Room finisce con lo scoppio r"'-1\. tr\ a~• ·o della prima guerra mondiale. È la de- \._../1 'I\../ I J\ · • scrizione di un mondo prebellico, co1----------------- m'era prebellico il mondo in cui VirgiYoko Ono, New York, Camegie recital hall, 24.11.61. (Foto: G. Maciunas) prossimo sia del tutto sconosciuta. O siamo uomini o siamo donne. O siamo freddi o siamo sentimentali. O siamo giovani o stiamo invecchiando. In ogni caso la vita non è che una processione di ombre. e Dio sa perché le abbracciamo con tanto desiderio. e le vediamo allontanarsi con tanta angoscia, essendo ombre. E perché, se questo e molto più di questo è vero. perché veniamo sorpresi nell'angolo della finestra da una visione improvvisa che il giovane sulla sedia è di tutte le cose del mondo la più reale. la più solida, e quella che conosciamo meglio - perché mai? Visto che un momento dopo non sappiamo nulla di lui. Questo· è il modo in cui vediamo. Queste le condizioni del nostro amore» (lbid.). Il personaggio. cessando di essere conoscibile, poiché è in verità soggetto e non oggetto di conoscenza, diventa, proprio in quanto soggetto di conoscenza. oggetto di amore. Resta invisibile. ma ci lega desideranti alla sua assenza. Senza accedere al significato, ci interroga. La Sfinge, non Edipo, è il personaggio. «Ma qualcosa ci forza sempre a ronzare vibranti. come la farfalla notturna davanti alla bocca della caverna del mistero. dotando Jacob Aanders di ogni sorta di qualità che non aveva affatto - perché anche se. certo. sedeva conversando con Bonamy. metà di quel che diceva era troppo noioso per ripeterlo; molto era inintelligibile (su gente sconosciuta e il Parlamento); quel che rimane era per lo più materia di congettura. Eppure su di lui stiamo ospesi e vibranti» (lbid. ). E eros infatti che rende significativo il gesto più distratto. interessante la conversazione più scucita. lacerante un'espressione annoiata. È eros che ci tiene incollati alla superficie del quadro in cui non possiamo entrare. desideranti e insoddisfatti; è eros che trania Woolf scriveva Three Guineas. Nelle ultime pagine. mentre le donne commentano il carattere di Jacob. conversano e bevono il tè, tutte operazioni frivole. femminee e oziose (dice l'autrice). veniamo di botto trasportati a vedere che cosa stavano facendo gli uomini. nel frattempo, d'importante·. serio e utile: gli uomini facevano sp;i rare i cannoni e una dozzina di raga111 fiorenti «scendevano con facce co111 poste nel profondo del mare; e J;, impassibilmente (ma con perfetta p;, dronanza delle macchine) soffocava 11, • insieme senza un lamento». «Queste azioni. insieme con l'incl', sante commercio di banche. làborah• ri. cancellerie e aziende. sono i colpi d, remo che mandano avanti il mondo. dicono. [...] È: cosi che viviamo, dicono. portati da una forza inafferrabile. Dicono che i romanzieri non la colgono mai; precipita attraverso le loro reti stracciandole in brandelli. Questo. dicono. è ciò di cui viviamo - questa forza inafferrabile». È proprio a questa forza che si oppone la scrittura, ed è in ciò che è insieme etica e femminile. Poiché suo compito è descrivere tutto ciò che non è il colpo di cannone, lo sparo nel buio, così che esso appaia nel suo disgustoso orrore. senza niente. nemmeno la parola che lo riscatti. In questa visione programmaticamente etica. l'eleganza stessa della parola è. per cosi dire, 'politica'. E tuttavia: è forse la fedeltà a un programma cosi rigoroso. o la sua estensione a un genere per eccellenza 'ermafrodita'. a darci, leggendo i suoi romanzi. un senso di costrizione, e, pagina dopo pagina. la smania, impaziente e vergognosa. per l'improvviso disordine di un colpo di fucile? f-• ,:: ~ .,:, ~ L_ _______________________ s;

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==