Alfabeta - anno I - n. 1 - maggio 1979

New York è il Cbgb. incubatrice dei più dissestati gruppi underground; le cantine e le piccole sale di incisione tornano ad essere investite di nuove istanze di aggregazione). Arma, il rock dunque, con la quale reagire al provinciale flagello del cantautoritarismo e ai bombardamenti a tappeto di quella musica che suona sempre più come i registratori di cassa. Slogan, il rock: e forse è proprio per questo, perché il consumo di slogan è stato in Italia assai più massiccio che altrove, che in fondo il consumo di rock ha attecchito qui in misura inversamente proporzionale. Necessità, simbolo, risarcimento, il rock, dunque. Area di difesa irriducibile per quanto subalterna, irrisolta quando si tratti di distendere in positivo una propria autonomia. Il prezzo preteso da questo gioco delle regole, nel quale la percezione è invischiata, è, ancora e sempre, la mimetizzazione della diversità interiore del rock, il suo compattamento. La percezione collettiva del rock è percezione della medietà del rock, dunque. Dentro questa opacità di un vortice, è ritmo prevedibile di uno stordimento. laddove il ritmo emozionante della vertigine distende il suo respiro sulle ali di quel rock "diverso" che ricompone la durezza del ritmo esteriore con la velocità del ritmo di trasformazione di sé. L'alterità magnifica di Velvet Underground, Lou Reed, Patti Smith sta proprio qui. nella consapevolezza che senza fantasia del ritmo non ci può essere ritmo della fantasia. Che non c'è linguaggio della trasformazione della realtà senza trasformazione della realtà del linguaggio. Come dice Patti Smith, «i ritmi, così come le regole, cambiano, qualcosa di nuovo sta per accadere e noi dobbiamo stare attenti per capire ciò che succede. qualcosa di nuovo e completamente meraviglioso». Come diceva Arta ud, «vi è in questo punto una rivoluzione sempre da farsi a condizione che l'uomo non si pensi rivoluzionario solamente sul piano sociale, ma che creda di dovere ancora e soprattutto esserlo sul piano fisico, psicologico, anatomico, funzionale, circolatorio, respiratorio, dinamico, atomico ed Latuatribù Patti Smith (Frammenti) I la tua tribù. auto bianca. uno spettro composto di soli bianchi. più bianco del cavaliere. le sue perle mattinali. la tunica da giudeo. il guanto del mago. ancora più bianco della colomba nella mano. spirito santo? no baby, non è un simbolo, questo è reale. vapore cristallizzato cipria fredda. sbuffa la sostanza cerebrale. ficcami la lingua in bocca. corpo e cervello sillaba cocaina. movimento veloce e lento. luce frugata più dentro. o sono stata scippata? mastùrbati in bagno. di neve perfetto lavoro. elettrico cervello-o. alone di capelli. ~hiarolio rognoso. me sono bionda adesso. che cosa desideri pallido più di uno specchio? fazzoletto di lino. noce di cocco tenda di chiffon. il letto nuziale. latte della madre, lenzuola plissé. estrazione di denti. avorio immenso. spremimi le meningi. capriccio egizio. lii muovi solo le labbra. chiama la poesia d'amore radice di seta. rovine romane I anna magnani I rosa su tokio I lecca una perla coltivata io sono antica io mi stordisco io sono tuo stile. il tuo seme il tuo dilemma privato. mio dentista broda da maiali. saliva sui miei denti. non hai paura che scoprano tutto su di noi. come ce lo sbattiamo nella rimessa. come ami il mio pugno sul culo. tu bruci le mie lettere confessa. o si sono chiuse dentro un cesso dentro un rotolo sopra la scrivania cassetta di medicinali robusta cassettapostale ovunque con una chiave-eva. non avere paura le scoverò busta dopo busta. me sono detective adesso. agente segretissimo. sgniff sgniff cervello da segugio. la tua siepe ha bisogno delle cesoie. la tua bòcca di baci. baci di cane. tuli-tuli pani-labbra. vuoi proprio che la mascella mi faccia male, tocca il tuo capezzolo di rayon. nella bocca spalancata della tua vaschetta. tenero mi sento pazza. senza stile. qualunque. solo così posso non ricordare l'ultima frase. che cosa cercavo un minuto fa. sogno di giorno non ha trama di sole parole. collegate. con forza. tu non mi ascolti. impenetrabile denso come pollicino che strozza il rinoceronte. mi correggo: che strozza una perla. (Traduzione di Antonio Porta). atmosfera, è agli impulsi visionari, naturalmente, che l'aria viene a mancare. In questo groviglio di rimozioni abbagli e occultamenti, a proposito del rock si è ingenerato il più madornale degli equivoci: quello del ritmo. È luogo comune assodato che il rock abbia ritmi duri. convulsi, frenetici. Superstizioni. Di veloce il rock - la norma del rock, voglio dire - ha soltanto il ritmo grammaticale. la meccanica del battere e levare. Ma esiste. molto più a fondo. un ritmo interiore, un ritmo vitale, un ritmo della trasformazione. E qui. sotto la schiuma. nella corrente, la norma del rock è assolutamente lenta. Da vent'anni almeno tende infatti a riprodursi uguale a se stessa. senza mutamenti apprezzabili. È il ritmo dell'apparenza. dunque, ad essere concitato; il ritmo organico no. in quanto non incrina affatto un'identità codificata. È ritmo a senso unico: piuttosto che dilagare dovunque, la sua frenesia si produce nel cerchio di elettrico» (Lettre à Breton ). Giusto ciò che il rock della stasi non fa, e che il rock del movimento vive almeno come tendenza. Come sul ritmo. anche sulla leggendaria fisicità del suono rock sarà bene allora vederci un po' più chiaro. Se «la musica è femmina» (Nietzsche), con il suo battere greve, con la sua natura solida e mai fluida il rock della norma è assolutamente maschio (dei testi, poi, meglio tacere: basti ricordare soltanto che a un'analisi attenta in questo senso fu dato il sintomatico titolo di Rock Around the Clock ...). Più sospeso, più mobile, più sensitivo (anche quando, come nei Velvet Underground, è lingua della visceralità). il suono del rock eccentrico è intriso di una fisicità perturbante. imprevedibile. nella quale l'intensità energetica rifiuta di incanalarsi in movenze fisse. Là. dunque. il corpo del suono si sfoga. qui si scopre. Là si condensa sull'erotizzazione del limite, qui scorre sul percorso aperto di una sensualità non coatta. Con quel rock il corpo trova un punto di sbocco al bisogno di muoversi. con questo si avventura verso l'invenzione di movenze non dette. Non potrebbe essere diversamente. mi sembra. Se la si incentra tutta sulla forza d'urto, infatti, la travolgente massa sonora scuote il corpo ma simultaneamente lo carica del proprio peso, gli inibisce una sua autonomia di movimento. È dunque quando il corpo della musica non si ripiega su se stesso che la musica del corpo trova finalmente spazio per esprimersi liberamente. È quando eccede se stesso, dunque, che il rock si ritrova. Che evade dal ruolo istituzionale che il cerimoniale gli prescrive, per inscriversi fra quei linguaggi che esprimono le spinte alla trasformazione che stanno lievitando, che coniugano il futuro dell'immaginario collettivo. «Penso che questo sia un tempo buono per vivere: c'è la possibilità dell'anarchia dietro ogni cosa», dice Patti Smith, «la gente è incazzata; ha paura, è sottoposta ad ogni genere di pressioni. Ma io credo, spero che quello che potrà dare speranza, unità sia il r&r, e non per il ta ta ta, quando parlo di r&r intendo dire tante altre cose. il jazz è stato in un certo senso r&r. R&r è qualsiasi cosa vada a colpire le strutture sociali, qualcosa di positivo nel distruggere. R&r certi libri, r&r fottere, r&r qualsiasi cosa che venga da un'esigenza profonda, che voglia conquistare coscienza, saper costruire, comunicare, è per me uguale». Da dove non conta molto, dunque. Come la musica creativa, come l'improvvisazione, come i nuovi itinerari della composizione, questo rock si divincola dalla stretta delle etichette, non indulge alla tentazione di definirsi in quanto stile. Dove è sempre più essenziale. piuttosto. Oltre la parzialità, per essere linguaggio della molteplicità e dell'ubiquità, come accade con tutta la grande musica di queste stagioni. Musica che trasforma, finalmente, il rock. Un'indicazionebibliograficasul Rockpuò essere la seguente: Patti Smith, a cura di Anna Abate, Roma, Savelli,1978 pp.120, lire 2.500 Patti Smith, Poesie e Canzoni EdizioniVuoto a perdere, 1978 pp.130, lire 2.400 RiccardoBertoncelli, La musica pop, Roma, Arcana, 1978, pp.160, lire 3.200 Autori Vari, Punk, Roma, Arcana, 1978, pp.176, lire 3.000 Berardi, Bolelli,Mattioni, Simonetti, «Dossiersul rock» in Almanacco Musica I, Milano,Il Formichiere,1979, pp.120, lire 5.000 (1) In un ipotetico comitato centrale del rockitaliano,la segreteriaspetta senz'altro agliSkiantos,gli unicia sottrarsi finora ad una dimensionemarginale,(il LP MONO tono e il 45 giri Karabignere Blues/lo sono un Autonomo, realizzati entrambi per la Cramps,sonole loroprimeuscitesudisco). Per il resto, il rock italiano segue ancora itinerari sotterranei. Qualche gruppo ha scelto la strada dell'autogestione,incidendo 45 giri di avventurosa reperibilità: è il caso dei Luti Chroma (Lucy Foster/My Love's Away. su etichetta Luti Chroma). dei Tampax (Hit SS), dei Mittageisen (Hard Core/Transilvania, editi dalla Sadista Records). Altrove, e in particolare a Bologna. la strada è quella delle cassette, chehannotrovatonellacooperativapolivalente Harpo's Bazaar la fonte di produzione e di distribuzione: la collana Harpo's Musicvantafinoraquattro titoli: lnascohabile degliSkiantos, Luti Chroma, Rock! dei WindOpen, Naphta. alfabeta n. l, maggio I 979, pagina 17 l'I\ ,mi~lll.\ ,Q-; \ c,"111,~1,m, \ . t\ 1'1'>Ull~\1, ■ 1n IL TASCABILE soave & atroce in edicola il 5.maggio con Paolo Poli le cronache del regime i Wutki - Altan I.: ERBAVOGLIO ENRICOPALANDRI BOCCALONE STORIAVER, 4 PIENADI BUGIE ' •. I.: ERBAVOGLIO VLB. UKOVSKISJ GLUZMAN GUIDAPSICHIATRICAPER l DISSIDENTI CONESEMPI PRATICEI UNALETTERAD 4L GULAGA~ CURADI MA, /:?CO LEVA DOMENA ~OFERLA LA CASAQI AR tlMANE NONAVERPIL(NIE f\JTE - DA PERDEREPI() NIEi f\JTE - DA SPERAREPIUNIE/' ✓TE DATEMERE DISTRIBUZIONNEDE EDIZIONI ~ ERBAVOGLIO

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