L’Acropoli - anno II - n. 16 - aprile 1946
188 MICHELE ABBATE partito comunque, un partito che sia grosso, o un partito che abbia una funzione ? Ma allora, se è la funzione che cerchiamo, e ·non può essere altro (perché un . partito non è un accozzamento• atomistico ·. di uomini e di intere.ssi,· un partito è uno· spiraglio aperto sull'uni-, versale .e porta in sé, sia pure in bozzo, una sua visione dei rap– porti umani e reca la sua ·buona nove,Ua imll'orientamènto dell'attività politica e sociale, valida per l'intera comunità), se è la funzione, perché non· tentiamo di discendere, ciascuno ·per suo conto, alle ra– dici della nostra formazione spirituiìle;di sp.ezzare il diaframma delle formule politiche per riconosce~ci q1,1alisiamo, nella migliore parte' di noi? Se questo sforzo ci· fosse dato compiere, in· piena seriètà e lealtà di .intenti, non- dubito che molti si dir~bbero liberali e rico– noscerebbero _che quando veagono sollecitando energie e pensieri verso la formazione di un partito che sia democ~at~co-repubblicano, o laico, o so.cialdemocratico, queste 'èspressioni valgono -come meta– fora dèl loro piu .o meno consapevole v~gheggiamento di_ un nuovo · e riformatq .e r.opolare movimento- politico liberale. MICHELE ABBATE . j' Biblioteca·G'inoBianco
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