L’Acropoli - anno II - n. 16 - aprile 1946
178 NORBERTO BOBBIO dosi di tale strumento, fondare una filosofia per il ' tempo moderno ' ed erigere - con essa un contraltare al marxismo. Una spiegazione può essere trovata .nel fatto che il Sartre ha creduto di poter evi– tare il contenuto decadentistico dell' esistenzialismo, ricollegando e rifondendo questa nuova esperienza filosofica con la filosofia francese d~Jl'azione. Quando egli, infatti, definisce 1'uomo come quell'essei:e che ' fa e facendo si fa, e non è nulla altro di quel che si è fatto ', non solo riconosce che questa definizione è ben lontana dalla con– cezione dell'uomo che potrebbe essere accettata da Marx, ma am– mette pure là tesi cÌ1e 'l'esistenzialismo definisce .]'uomo dall'azione', fondandola sull'affermazione che 'l'uomo non può non agire; i suoi• pensieri sono dei progetti e degli impegni, i suoi sentimenti delle imprese; non è null'altro che la sua vita, e la sua vita è l'unità dei su~i atti'. È chiaro che Ì'esistenzialismo è per il Sartre, ·in so– stanza; un ponte teso verso la filosofia dell'azione. Del resto, solo questa interpretazione· ci può' mett,re sulla strada per intentjere quel significato rivoluzionario che a questa filosofia il Sartre attribw,isce. Non dimentichiamo che al materialismo marxista, interpretato ·come una filosofia· deterministica, il pensiero francese ha già .opposto !n . altri tempi la filosofia della violenza di Sorel : ora, come filosofia sociale, il' pensiero di Sartre non si trova sulla~linea di un marxi– smo interpretato deterministicamente, ID/i su quella di Sorel, onde si potrebbe concludere che la funzione dell'esistenzialismo nel pen– siero del Sartre equivale alla funzione del bergsonismo nel pensiero del Sorel. E pertanto il di~sidio .che oggi si apre in. Francia tra .marxisti. ortodossi ed esistenziali§!i, riproduce il vecchio· dissidio tra il socialismo deterministico, fondato sopra una interpretazione positivistica del marxismo, .e il. volontarismo soreli-ano. E che ancor una volta sia in giuoco la duplice interpretazione di Marx vien fuori là dove. Sartre si appella, contrp i m~rxisti di oggi, al Marx che diceva: 'vogliamo cambiare il Ì110ndo'. La polemica non è nuova·; nÙovo è .Io strumento di questa polemica, l' esistenzialismo. Ed è giusto che la controversia verta proprio sulla idoneità di questo strumento all'uso a cui dovrebbe essere destinato. Rimane da fare una domanda: riconducendo l'esistenzialismo ad una filosofia dell'azione, è riuscito il Sartre a dirndare ver.amente l'atmosfera decadente che lo avvolge? Mi par lecito sollevare qualche BibliotecaGino Bianco
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