L’Acropoli - anno II - n. 16 - aprile 1946

166 GABRIELE PEPE tore, se non reazionario, col terrore spettrale del comunismo e col rispetto puerile e direi ancestrale per il prete e il suo partito, mal tollerava tutto ciò che avesse sia pur lontano sentore di aud~cia riformistica. Mi perdoni il lettore se gli "risparmio liste di nomi : non è per rispetto o timore che io abbia di alcuno che mantengo spersonalizzata questa cronistoria, ma per un senso, direi quasi, di rispetto al lettore : mi pare che io e i miei amici. e i miei avversari siamo cosi modeste persone (in qualche ·Caso, la modestia si è rive– lata a1.1gustiamentale e morale) che non valga proprio la pena ri- cordarne i nomi su carta stampata. ' Dunque, gli uomini che ieri erano stati contro i C. L. N. e il ministero Patri erano oggi con il qualunquismo : la stampa di pro– vincia (triste primato della nostra povera Italia meridionale!) si qomprometteva .ognora piu con esplicite esaltazioni di quanto vi era di fascistico, di antipolitica, di denigrazione dell' antifascismo nel movimento dell' UÒmo qualunque. Emergevano, nelle giustificazioni che si davan() alle alleanze con l'U. Q., i motivi profondamente illi– berali, primo tra tutti quel pessimismo politico, nel quale, se an– dassimo a caccia di astrazioni e di cause uniche, potremmo riporre la essenziale ragione della incompatibilità tra ' noi ' e ' loro ' : un consultore liberale d·ichiarava, non senza una punta di accoramento, che tale era la situazione dei suoi paesi (la povera Puglia) che ogni' movimento politico ·vi si adulterava e degenerava rapidamente 'in faziosità e violenze; il liberalismo - egli concludeva - è diventato qualunquismo ' e io non posso non tenerne conto '. Posizioni simili si capiscono e, ;i giustificano in uomini che attraverso i1 liberalismo abbiano concretezza di interessi terreni e terrieri da difendere, po- ' . zioni locali alle quali non yogliono rinunziare, e· perciò sia pure a malincuore si piegauo all'illibéralismo voldto dai• loro amici. Posi– zione logica, anche se odiosa. Quella che non si capisce. è la posi– zione della Direzione del Partit<>, il famoso centro la cui sapienza politica consiste nel silenzio : . prima . ha fatto espandere il qualun– quismo in tutto il Partito, ha consegnato alle forze conservatrici con molteplici intrighi il Partito, poi non si è deciso a rompere con queste forze, ma le ha sconfessate, silenziosamente e timidamente, lll sedute intime, mai a chiare note. Ci si presenta qui il problema che bisogna ~na buona volta Biblioteca Gino Bianco

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