L’Acropoli - anno II - n. 16 - aprile 1946

164 ALESSANDRO GALANTE GARRONE nostro movimento .partigiano si serbò cosi immune da aberrazioni nazionalistiche. Molti furono' i Russi, gli Jugoslavi, i Francesi, gli Anglosassoni, i Polacchi, perfino gli Austriaci, che combatterono con i nostri partigiani. Questi li accolsero nelle loro file con la massima naturalezza, li sentirono compagni accomunati dalla stessa fede, pian– sero· come fratelli- i migliori di loro _c~duti combattendo.· Italiani o stranieri, erano tutti 'volontari della libertà ' : li univa_il proposito di una comune redenzione politica e sociale. Qi1esto spiega, fra l'altro, l'allacciarsi di cordi!ili vincoli fra i nostri ·partigiani del. cùneese- e i maquiséU"ds francesi d'oltralpe : .v.incoli che, dà purame1~te militari che erano, diventarono ben presto politici. In un accordo del 30 maggio 1944, delegati francesi e italiani incontratisi in una località - sul confine, .sancivano tra l'altro : 'Affermano la piena solidarietà e fraternità franco-italiana nella lotta contro il fascismo e il nazismo e contro tutte le forzè della reazione, come necessaria fase prelimi– nare per l'instaurazione delle libertà democratiche e della giustizia sociale, in una libera comunità europea; riconoscono eh~ anche per~ l'Italia - come per la Francia - la miglior forma di_ governo per assicurare il mantenimento delle libertà democratiche e della giu– stizia sociale, è quella repubblicana ; si accòrdaJ?.o per impegnare le forze delle rispettive organizzazioni nel perseguimento dei fini come sopra definiti, in uno spirito di piena intesa e su un piano di ri– costruzione eur9pea '. Qnesti, che si son venuti esponendo, gli essenziali aspetti politici de)!a guerra paftigiana in Italia. Altro discorso. 'che ci porterebbe troppo lontano, .è- quello sui risultati politici attuali di quest~ guerra. Il rincupirsi di passioni nazio1,1alistiche in Europa, la p.oli~ica di·, forza dei Tre Grandi, le zone-d'influenza se.mbrano disperdere que"lle idee di ·solidarietà europea, affiorate nel dolore e ne} sangue dalla comune lotta dei. popoli. S~l piano interno, svanita è la sper~nza di una rivoluzione democratica. come ~svolgi:nento i~mediato della lotta di liberazione, e ancora aperta è la lotta per lo smantellamento di antiqU:ate e tenaci posizioni. Ma l'~ssillante incertezza del presente non ci esime dal dovere di guardare serenamente-. al nostro recente passato, e di -riconoscere, entro i suoi giusti limiti; il lavorò posi- . tivo che è stato fatto. E la storia ci amròoni_sce che nella vita di un popolo non è mai del tutto sterile qualsiasi l~tta pèr la libeJ.tà. ALESSANDRO . GALANTE GAR{l.ONE BibliotecaGino Bianco

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