L’Acropoli - anno II - n. 16 - aprile 1946

ASPETTI· POLITICI DELLA GUERRA PARTIGIANA 163 com~ne e di zona, con i rappresentanti dei partiti politici, si discu- .,_ tevano nelle riunioni i problemi -generali della lotta antifascista, si precisavano aspirazioni -di autonomia l0cale, si stringevano i rapporti con i commissari politici delle for~zioni parti~ane: L'autorità dei podestà di nomina fascista, anèhe là dove erano rimasti in carica, ~i vanificava, mentre si rafforzavano il prestigio 'e. l'influenza dei co– mandi partigiani, riconosciuti in molte parti come gli effettivi go– vernanti. E alle formazion~· piu seriamente organizzate si ricorreva per averne l'ausilio di forze di polizia. I tribunali ·marziali istituiti presso le formazioni reprim_evano severamente anch~ la delinquenza comune, E col tempo, e in talune regioni, a1 tribunali partigiani si ricorse · anche ·per la risoluzione di controversie civili, nel campo dei qiritti reali e familiari. Qua e là, i comandi si occuparono, d'intesa con le autorità civili, perfino dell'emissione di èarta moneta (come in Li– guria) 'o dell~, revisione dei progra~mi scolastici (come nelle valli. Valdesi). Non mancarono, anche qui, le ingenuità o le intemperanze o le dilettantesche improvvisazioni ; ma prevalse quasi dapertutto un sens.o orgoglioso, vorremmo dire au:,tero, di responsabilità, un impulso a creare dal nulla lo Stato, una. capacità di autogoverno. Furono gettati semi preziosi, in una pigra terra addormentata da sé_– coli. E lo si dovette proprio alla guerra di libe~azione. E un'altra esperienza positiva venne fatta nel corso _.diquesta guerra: la solidarietà morale e politica con' g!i altri popoli europei. in lotta contro ii· fascismo. Mentre la prima guerra mondiale aveva mescolato gli italiani fra loro, rinsaldato spiritualmente l'unità del · paese, ra\lvicinato classi, sentimenti, costumi nell'àmbito della na– ~ione, la guerra partigiana contro Tedeschi e faséisti fece invece sen– tire che il nemico aa combattere era uno solo all'interno _di .ogni patria, e per tutta l' Europa, e dopo le umiliazioni e le vergogne degli ultimi anni diede ai migliori combattenti l'orgoglioso senso di una recuperata dignità umana, di una funzione europea di libertà. Non pochi 'partigiani erano stati in Ispagna, nei Balcani, in Russia, e vi avevano 'appreso non soltanto le· regole della guerriglia contro · gli 1nvas~ri, ma ciò che fosse ·l'indomito spirito della resistenza eu– ropea al fascismo. Proprio la ignominiosa catastrofe del nostro fa. scismo li rendeva guardinghi, piu ancora che i partigiani d'altri paesi, di fronte al pericolo di un risorgente o travestito .nazionalismo, Il

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