L’Acropoli - anno II - n. 15 - marzo 1946

\. LA FRATTURA DEL PARTITO D'AZIONE Il gran pubblico non ha capito molto del tumultuoso congresso– in cux si è rotta l'unità deIPartitò d'Azione. Pure nel suo complesso· i termini della ctisi sono chiari. Si tratta della necessaria trasfor-· mazione di un _partito che, maturato nell'ombra delle cospirazioni, deve adattarsi alla piena luce e ai metodi democratici. La cosa è molto piu tomplicata di quanto non paia. Il cospirltore, l'esule vi– vono spèsso nell'ossessione di poche idee_: tentano e ritentano co'n procedimentì_ simili a quelli dell'alchimista. Cercano di strappare forze all'avversario, e son facili ad immaginare e a promette e. An– cora ade_sso, se leggiamo statuti e catechismi carbonari con piani di fantastiche repubbliche e di fantastici imperi, stentiamo a capire come · uomini indubbiamente superiori aderisse.ro a .quei· formulari. Com• , I . prendiamo però che vi era un certo spregiudicato pragmatismo per divenire forza, e anche una malattia propria dell'esule e del cospi ratore. I quali vivon nella solitudine· e smarriscono assai spesso il contatto con la vita vissuta. Come don Chisciotte nella SU!l biblioteca battagliava cod eroi,, trinciava a fette giganti e libera~a principesse, il cospiratore~ si chiude nell' ossessione delle sue idee. Ricondurlo al senso normale della vita non è facile, anche ·a crisi sorpassata. Ri– mane pur sempre il fremito a compier cose sognate, una fantasia che eccede le capacità operative. · Dall' esp~rienza stessa degli uomini che _composero il P. d' A. venne l'incubp che un mio amico chiama autodtfinitorio: coloro che .venivan'p dal socialismo avvertivaµo •che il vecchio socialismo non avevà- mai apprezzato adeguatamente 'il problema della libertà non inseribile negli schemi marxistici e pur-necessaria all'asçensione delle Biblioteca Gino Bianco ~

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