L’Acropoli - anno II - n. 15 - marzo 1946

/ '-- > LIBERALISMO,E .DEMOCllAZIA IN I GIUSEPPE ~AZZINI, • I I i \ Negli ultimi anni della,sua vita Mazzini sperimentava l' ama- rezza della solitudine e dell'abban'dono: l~ sue parole cadevano nel vuoto, gli ~miei e, i discepoli si. allontanavano da lui,.i pochi f~deli si chiu~evano in ar,iguste conventicçrle 'esoteriche-;- il paese cercilva i , per altre vie, nella quotidiana operosità,.· il significato dellà prop~ia esistenza. Sembrava che un ciclo si fosse coinpiuto. Questa solitu-' dine' di Mazzini - quasi un leit-motiv della sua vi.ta :__ adombra un problema essenziale : essa sembra ~sprimere una risposta dell~ sto- • ria; e postula, per la comprensi0ne di ogni problema mazzin~ano, l'esigenza di una rigorosa sepàrazione di piani. ' La visione di Mazzini era· sorta com~ .un sogno di risurr~zione per l'Italia, ma d' un balzo nell'animo del mistico patriota si _era dilatata ad un messaggio di· significato ·universale, a, una speranza · di rinnovamento del genei;e umano ; e in quel ,dilatarsi, qualcosa svaporava: la rinascita dell' lta·lia appariva com~ momento di una teofania, il 'piano religioso e qu~llo p9litico venivano irrevocabil– mente confusi e la· fisionomia della predicazione mazziniana ne riu– sciva falsata; La religiosità si contraeva in una teologia ; è la Weltanschauung di Mazzini si risolvèva cosi in un'attesa, messianica, nella s.peranza di una rivalutazio,ne di tutta la storia : e in questa atmosfera pren– devano forma i suoi miti che si svolgevano come corollari di una 1 ' unica fede millenaristica : quello del prog~.esso che rimaneva nel– l'orbita dell'ambigua concezione il.luministica, vàgheggiato come un Biblioteca Gin.o Bianco I ""

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