L’Acropoli - anno II - n. 14 - febbraio 1946

GIOVANNI CALVINO PROGENITOREDI LIBERTÀ Studiando iL generarsi degli ideali politici, ·si giunge a singo– lari scoperte, perché gli ideali han connessione con i miti religiosi - la bui efficacia pratica .è assai ._spesso radicalmente divergente .dal– l'enunciazione teorica. Uno dei casi ·piu singolari è il vedere, scatu- .rire da miti apparentemente autoritari e ormai fossilizzati della ·teo- 1 logia predestinalistica di Giovanni Calvino, la quale non ·suscita piu eco alcuna nel nostro mondo, i modi e le ispirazioni prime della ' ' . libertà. Mette conto studiar questa generazione ideale, anche se per un momento si dovrà passare dalla politica a scabri arcaici problemi di teologia. Nel 1536 Giovanni Calvino decideva di espatriare. La via della Lorena gli era chiusa dalla guerra ; egli per raggiungere Strasburgo, dove probabilmente pensava I di. stabilirsi, scelse un itinerario piu . ,. "' ' lungo : scendere a Ginevra e poi imboccare. in lsvi~zera la valle del Reno. Ciò. segnò il suo destino. In Ginevra, che da alcuni anni aveva aderito alla Riforma cacciando il suo vescovo e ponendosi ·sotto la pro; tezione della potente Berna per difendersi dal_ duca di Savoia, ur– geva il problema del riordinamento religioso e politico della città : ' ' . senza di esso quelF avamposto dellà Riforma incuneato in paesi di lingua romanza non avrebbe potuto reggere. Guglielmo Farei, l'an– tico collaboratore del Briçonnet, il vescovo di Meaux che· aveva I' , tentato la riforma nella sua di,ocesi, lavorava per la nuova confes-. sicme .. nei' paesi r,omanzi del Vaud. Egli invitò a collaborare il ven~ ti_settenne Calvino, che con la pubblicazione avvenuta pochi mesi prima della sua Christianae Religionis lnstitutio a . Basilea aveTa · Biblioteca Gino Bianco

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