L’Acropoli - anno II - n. 13 - gennaio 1946

46 RASSEGNE. Cauto e ponderato nel giudicare situazioni ed istituti, il Simon è invece implacabile con quelli che da queste difficoltà deducono lo scetticismo pcµ man– canza· di immaginazione. ' Ma questo difetto d' immaginazione, che produce il , dubbio e l'inerzia, è esso stesso un fr11tto deÌ dubbio e del!' inerzia' ... Le difficoltà insormontabili in un periodo di scetticismo possono essere superate i~ un'atmosfera di fede operosa e di risoluzione entusiastica. E anche in sede economica l'antiteéi fra liberismo e totalitarismo viene respinta dal Simon. 'Dal punto di vista della grande massa dei lavoratori si può far meglio, in fatto di libèrtà, del liperalismo del tempo del Guizot: Che il liberalismo .abbia avuto per successore, in parecchi stat.i brutalmente conquistati da associazioni di mal-· fattori, il totalitarismo, che. prova tutto ciò? L'alternativa economia liberale o ' totalitarismo è una decisione arbitraria che non può avere per ragion d'essere \ 'lJ che il desiderio di conferire al totalitaris'mo il prèstigio della fatalità. ' Questo , I prestigio nefasto dev'essere prima di tutto distrutto ', Il grande difetto è stato nella dappocaggine con cui si frdnteggiarono le situazioni: 'Invece di reagire a questa grande domanda d1 un supplementff di anima del nostro tempo con un eccesso di volontà di vivere e di sacrifizio al servizio degli uomini, noi abbia:rno : reagito con lo scetticismo, cioè con un deficit d'ani:rna '. ln verità, si desidererebbe che i cattolici di questo tipo fossero molti. Con essi si potrebbe collaboràr bene: ' A. O. · CARLO MoRANDI, Come nac9uel ~ come fini la seconda guerra europea, Fi– renze, li Mondo, 1945. Una certa avversione nasce, dopo le grandi catastrC)lfì,a volgere indietro lo sguard~, e malvolentieri s',accolgono i libri che al recente passato ci vogliono ricondurre. Questo però del Morandi attira sùbito l'attenzione'. per essere una espo_. sizione serena e indagatrièe ad un tempo della dolorosa vtcenda, per il suo .tono d'equilibrio che non pretende a grandi scoperte. Utile la sua lettura, come ogni lettura che ci distolga dall'oblio degli errori e dei 9elitti commess.i. L'autore pone fra 'le origini profonde' il mancato rinnovo dell'alleanza anglo-nipponica e l'isolamento cui fu sottoposta per anni l'Unione Sovietica, e chiama assurdo il 'cordone sanitario•· teso intorno ad un paese che, usciva 'da una grande rivoluzion~ moderna'. \ . . Il Morandi, che segue piu.le vie del buon sen,so e dell'esperienza psico- logica che quelle dell'indagine rigorosamente scientifica, attribuisce grande im– portanza ai 'miti dell'impero, del primato e della violenza', come esr>ressione d'ogni degenerazione morale e d'una mancanza 'di profonda pers1.rnsione uma- na'. SiamÒ sempre, come si vede, nel campo di chi osserva la superficie delle cose e tali osservazioni con tono mesto e pacato riporta. I · Cosi la narrazione ci conduce dalla guerr.a d'Etiopia, prologo della guerra mondiale, a quella di Spagna. La· politica filotedesca di Mussolini, la paura del comunismo in molte nazioni, prima la Francia, l'atteggiamento britannico sono ricordati come concause. del conflitto. L'autore critica lo ps~udo-realismo della politica megalomane di Mussolini, che dimenticò_ ·fra l'altro il reale pericolo BibliotecaGino Bianco - I I

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