L’Acropoli - anno II - n. 13 - gennaio 1946
26 FOLCO MARTINAZZOLI ed è il .motto piu rappresentativo della grecità, se si riçord'i un· brano di Aristotele rimasto celebre : dov'egli parlava della necessità per gli studiosi di ' nulla tralasciare, secondo le nostre forze, né di ciò che è piu vile, né di ciò che è piu n~bilè: poiché anche nelle parti men grate al nostro senso, l'artefice natura, largisce delle gioie non me- 1 • schine a chi sappia intender le cause ed abbia mepte filosofica'. Cosic~hé si può persino giungere motivatamente a dubitare che l' insieme della concezione platonica e dell::i concezione isoeratea del- 1' educazione - ·che pur' costituiscono il nerbo del travaglio educativo ellenico al suo punto piu alto - ci rappresenti, nel suo vitale com– plesso e nella s~a' ideale co~cretezza, la fisionomia della cultura el– lenica. Essa è ,cosi vasta da superare, in realtà, anche quest'àmbito. La cani'ueristica definitoria della cultura greca (ed è questa la causa del fatto, altrimenti inesplicabile, pel quale l'educazione antica è stata presa a modello dalla pedagcigia moderna) consiste nel con– tatto perm~nente che essa mantenne con la vita. È mi truism ripe– tere che l'oratoria, per gli antichi, sintetizzava in sé il fattore let– terario e il fattore politico, in una perfetta fusione. tra intellettualità e azione. È o dovrebb'essere un tmism ripetere eh.e la tragedia gre.ca -. 'rappresentante la ,vetta dell' arte ellenica - .non era arte pura, ma univa''stréttameµte fra loro le 1 tre Fti della danza, della musica, della 1 poesia, racchiudeva in sé un incancellabile elemento religioso, ed esprimeva nessuna esclusa le preoccupazioni morali, politiche, filo– sofiche della società e dell'uomo greco. Vi è in ciò una completezza assoluta e ineguagliabile ; che. fa ripensare a quanto il Croce os'ser- . , l ., vava sul 'c11rattere di totalità dell'és.pressione artistica'. 1 Ma non è affatto un trui s.m rico,rdare il carattere della cultura greca, quale luminosamente balza da' figure come Solone, Ecateo, Eudosso, Erodoto. Questi uomini - ciascuno a suo modo indirizzato 1 verso la poesia o la politica, vers~ la scienza., o la storia - scoper• sero che ognuna di talj attività richiede che si percorrano p11esi e popoli,' che si viaggi per conoscere e istruirsi. La frase grec,a che significa appunto ' viaggiare per istruirsì' è diventata, .1opo di al• lora, topica. Plutarco narra che Solone - questo anglosassone della Grecia -- s'era dato ai v~aggi per commercio· ma anche 'per con– templare'. Isocrate stesso, nell'ofazione De permutatione, ci conforma che, assa_i prima che lo snobismo ;omano avesse messo alla moda . BibliotecaGino Bianco
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