L’Acropoli - anno II - n. 13 - gennaio 1946
LA DISTRUZlONE DELLE ICLASSI MEDIE 9 delicatissimo ed, 11rduò: quest~ còmpito sente piu come voca~ione che come esercizio professionale. Questi uomini hanno ancora una lontana somigli~nza con i clerici medievali che si ponevano pazien– temente a gu_idare i re analfabeti, creavàno le ass.isi di uno stato giuridico, rintuzzavano in base al diritto romano le intraprese di feu- ' I .datari e di ecclesiastici, e creavano organismi nazionali : di· quei clerici che Dante idealizzava nel Romeo consig!iere di Raimondo di Tolosa. Similmente le nostre classi" medie tra le forze .in· conflitto, tra plutocrazie ,e proletariati, egoismi di partiti e cupidigie violente, dischiudon la via a coscienti unità in forme mentalmente e moral-· mente superiori. Nat.,uralmente queste classi medie possono ~nch~ rivelarsi infe– riori al loro còmpito, corrompersi, ammalarsi. In Italia l'estrema lo;o povertà le ha fatte vacillare sotto il fascismo e le ha non poco in– quinate. Ma se consideriamo che il fascismo -:-- a differenza ?el na– zismo in Germania -: non arrivò mai ad accreditarsi, che •in tutti, anche fra i piu giovani che non conoscevano la libertà, rimase sem– pre il sospetto che il fascismo fosse un sopruso radicalmente insa– nabile, appar chiaro che la classe colta assolse un suo còmpito, anche se ebbe molte defeziop.i e debolezze. Distruggerla nelle tempeste di guerra e di rivoluzioni è estre– mamente facile. Quando altre necessità incalzano, il lavoro lento e continùo delle classi medie vien trascurato e svalutato. Bisogna far marciare l'industria, vettovagliare, anche col mercato nero, le città. Ne_l cataclisma _si terrà su il mero tecnico, l'ingegnere o il medico. Ma l'avvocato, il maestro, il giudice posson morir di fame. E a ta– luni potrà parer bello, da un punto di viJta egualitario o di capo– volgimento evangelico dei primi e dJgJi ultimi, che un operaio abbia un salario superiore a quello di· un presidente di corte d' appello e che il pre~dente di un tribunale si nutra di rape e debba affit– tare qualche stanza della sua casa. Potrà parer ottima cosa far dissipare in fumo piccoli patrimoni costituiti di lunghi risparmi, distruggerli con la svalutazione della moneta, costringere le famiglie '·per bene' -a mandare i figliuoli a vender le sigarette al mercato nero. Ma in– tanto si distruggono, col costume e la serietà delle famiglie, i nu– clei che alimentano le forme superiori della vita sociale ;' .manca la irradiazione di quelle -forze culturali e morali di cui abbiamo par-
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