L’Acropoli - anno I - n. 10 - ottobre 1945

I LE FORZE ARMATE* 11 miriistro della guerra al ter~ine della sua ampia e nitida esposizione ha invocato che sulle nostre sventurate forze armate cessino le diffidenz~ e le denigrazioni, che vi sia urt /concorso di fiducia. lo non vorrei menomamente negare questo concorso. Solo noto che le prime battute del discorso stesso in cui il ministro af– fermava già esistente un esercito rinnovato e risanato rendono dub– l;>iosiverso' queste forze armate che si affrettano ad occupare e ad accaparrare un posto, prima di aver presentato i titoli : sorge il dubbio .che siano quelle vecchie di cui abbiamo motivo di non .es- . sere contenti. E badate, scontenti noi siamo npn del soldato italiano, che io antico ufficiale del Cado e del Piave ho imparato a stimare e ad amare, ma dei quadri, dei comandi che han portato alla rovina il fiore della giovinezza nostra. Solo a costoro son dirette, le mie critiche. Tornando all' argomento, tropl)e cose che riguardano le forze armate s'imbastiscono all'oscuro anche adesso che il segreto di guerra non ha pi~ ragion d'essere. Di questi giorni p. e., si parla di sop– pressione della leva e di costituzione di un esercito di mestiere. Per fortuna dalle dichiarazioni dei ministri non pare che tale pro– posito sia nettamente definit~ nella m,ent~ degli Alleati. Ma se lo fosse, io chiederei che néll' interesse' e degli Alleati e dell'Italia I • Pubblico qui il, discorso da me pronunzia.lo alla Commissione della Con– sulta per la. difesa il 27 ottobre u.s. Non so perché certa stampa diffuae la 1 diceria che io avessi gravemente ingiuriato la Marina. Mi rimetto - circa la mia equanimità - al giudizio di ogni uomo equanime. I , '

RkJQdWJsaXNoZXIy