L’Acropoli - anno I - n. 10 - ottobre 1945

\, IN CORSIVO \ PER LA CREAZIONE DI. UNA LIBERA DEMOCRAZIA. Come abbiamo gia veduto l il rinchiudersi dei diversi partiti Z1eiloro egoismi e nelle loro scal– trezze pseudomachiavelliche ha facilitato il tentativo della quinta colonna fa• .scisticÒ-monarchica'. Ora non v' è bisogno di disfare senz'altro i partiti i quali possono avere una ragion d'essere nella forma che hanno assunta, non v'è biso- - g~o che nessuno defezioni liai propri compagni,. né oc~orre tendere al partita unico, ideale di tutti gli imbecilli. Bisogna concepire però in forma piu spiri– tuale, meno massiccia e militaresc~ i partiti, 'abbandon.are ogni residuo concetto di partito galera, quale fu ad esempio il fascismo, non esagerare fino a far del partito una setta religiosa : intender invece i diversi gruppi come orientamenti, accordi per il raggiungimento di fini prossimi desiderati. In questa forma agile di pa~titi-quadri si ovvierà, meglio all'incoveniente della rp,olteplicità dei partiti. Senza tendere a fusioni che assai spesso trasferisc?no nel seno di un unico par– .tito le divergenze dei due partiti d'origine, si potrà giungere 'aìl un'intesa per i còmpiti della Costituente, la quale non riceverà certamente l1ispi~azione dal– l'alto ma dal moto dell'opinione. Gli ,uomini di diversa origine, socialisti, azio– nisti, liberali e anche democratici cristiani e comunisti potranno giungere a ·co– muni vedute e farle risalire e imporle ai direttorii. Uomini di diversissima pro– -venienza si troveranno d'accordo sulle questioni piu urgenti, e se si romperà la diffidenza pseudomachiavellica si potrà anche giungere a mettere le persone piu adatte ai· posti fatti per loro. Contro i teologi della politica, contro gli elucubratori di compiessi sistemi c~sti– tuzionali si potrà far valere che le esp(Jrienzestoriche e quelle politiche contempo– ranee ci fan vedère a -sufficienza quali devono essere le intelaiature fondam~ntali di una costituzione libera, ·se vogliamo costruire dalle fondamenta e non dal tetto .. Potremo far valere che una, costituzione è la presente realtà spirituale di un popolo, non ciò che ci p~oponiamo che sia in futu'ro. Senza giungere col Burke e col conte de Maistre a sostenere che le vere costituzioni sono quelle non 1. Nel precedente corsivo, 'L.a quinta colonna nella democrazia'. BibliotecaGino-Bianco

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