L’Acropoli - anno I - n. 9 - settembre 1945

• I I TRE CARJ\.TTERIDELLA STORIA SVIZZERA \ Nel cuore dell'Europa vi è una nazione che non somiglia a nessun'altra (Mazzini). Si può discutere se sia nazione. La Svizzera, che parla piu lingue ; che ha due 'religioni ; !!on stato unitario, ma federale, ~he sembra un gradino inferiore e_meno compatto di stato ; e sembra nello stesso tempo qualcosa di piu, che supera la nazione. La Svizzera· non può esser pensata che feder;lmente. (Vi sono alcuni caratteri che'-si traggono obbiettivamente dalla.storia svizzera; e nessuno li può negare, li gradisca o no ; sono storia, non poli-. tica. Il primo è la federalità). Quando si pensa allà Svizzera si pensa a_!iuna federazione, prima e piu ancora che, ad una n,azione. La struttura federale fa parte del concetto stesso cl_iSvizzera ; che è concetto storico (ma Napoleone, com'è del suo· tempo, vuol ri- , condurlo a basi di natura ; ' la natura ' - diceva _ai deputati sviz– zeri - ' ha fatto il vostro stato federale ; volerla vincere non è da uomo saggio-'). Dopo aver costituito per mezzo millennio una fede– razione, o meglio un complesso di federazioni e di alleanze di pic– coli stati, tentò invano a fine del settecento una quinquennale espe– rienza di stretta unità ; è tornò all'antico ; soltanto dal 1848 è di– ventata stato ·,federale. Non' potrà mai essere stato nazionale ed uni– tario, come lo è l'Italia o la Francia. Ma pur questa' - esclamano gli svizzeri - è unità ; l'unità dell'alveare, l'unità nella difformità, l'uniformità nella dissonanza come nelle armonie patetiche e pro– fonde. Piuttosto che un organismo la Svizzera sarebbe un complesso. La Svizzera ' una e diversa ' di Gonzague de Reynolds. Questo carattere, insieme alla tradizione di neutralità, conferisce ino Bianco

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