L’Acropoli - anno I - n. 3-4 - marzo-aprile 1945

192 IN CORSIVO Siàmò. in wn. caso analogo a quello della poesia rispetto all'estetica, della storia .rispetto alla metodologia. Questi avvertimenti, d,ovrebberofarei sentire non soltanto la va.,;,ità,ma anche .il pericolo · dei piccoli dottrinari stile don Ferrante. Essi abbondano fra i liberali, -che ad ogni mom.ento vanno a scomodare la dottr:ina crociana: e molii di essi, pur, accettando in astratto la separazione della · ubertà politica dal liber(smo economico, con espedienti dottrinari re(ncanalano quanto piu possono del 1 liberi– smo nella dottrina. Molti altri sono vindici austeri di. un costituzionalismo che si è disfatto putrido, · e del libero uso delle posizioni acquisite, ed osano appli– care in favore di tali posizioni '· e di ceti arricchitisi con il monopolio dell' au– ,tarchia i luoghi comuni del liberismo. Altri no,;, vedono oltre gli schemi di un liberalismo· giolittiano, che lo stesso Croce, ammiràtore del Giolitti, . trovava po– vero di fede ideale ; e f avoriscorio nel. Me~zogiomo una specie di feudalesimo agrario-politico, cf~ può assumere indifferentemer.te l'emblema liberale, dopo aver sventoÌdto il gagliard'etto n_ero.E neppure dopo l'estrema prova della rovina pro– vocata dalla stampa imbottitrice di cervelli, sono disposti ad affrancare la stàmpa dall'usurpazione dei ceti affaristici, sotto I il pretesto della libertà. Naturalmente -è cosa ovvia che una tale custodia della ' libertà ' acquisita vada a dan,;o del- 1'estensione del 'ceto degli uomini liberi, e renda avversi ai liberali-conservatori· moltissimi fautori di · libertà. Ma i peccati del dottrinarismo liberale non dev~no far dimtnticare i dottri– nari pedanti degli altri partiti: quelli del partito d'azwne, che tentano ~ll'infi– .nito di equilibrare _giustizi_a e libertà, o che vogliono· tornar.e, come a g~ande · 1 novi~à, all~ distinzione gentiliana fra libertà morale e libertJ,politica, utilizzata già dai fascisti; o quelli che discutono circa la possibilità di un sQcia.lismonon materialisticQ, o che trasferiscono in· sede teorica dibattiti di atteggiamend pra– tici. Anche i democratici-cristiani hanno i lor~ don Ferrànte,. o preoccupati del– l'inserzione della dottrina democratica nella filosofia neo-to,,,.istica, o che reintro– ducono deduttivamente assurdi teocratici nel mondo moderno a rischio 1 di· scate– nare nuove tempeste anticlerièali, e dimenticano ciò che potrebbero far di bene : lasciar. sussistere nella civiltà nuova i ·linedme•nti fondamentalme~te .cristiani. I àott~inari dei partiti di sinistra spesso si ingegnano di far, rie,;,t'raretutta la realtà, cosmica in schemi marxistièi, e non sentono. abb~stànza le nuo11èsitua– zioni create dallo svolgimento storico. Speriamo che la maturazione politica elimini questi piccoli dottri~ri;mi. Essi son_osimili in tutto .all'ossessi,one dell~ grammatica qÙando ci sentiamo di .una lingua non ancor benè appresa. BibliotecaGino Bianco , ,

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