L’Acropoli - anno I - n. 3-4 - marzo-aprile 1945
160 GIOVANNI PUGLIESE CARRATELLI :r;ender vane le mire spartane e gli intrighi degli oligarchi. La de– mocrazia usci rinvigorita dalla lunga lotta, nella quale s' erano in– vece logorati i suoi avversari ; e la riforma di Clistene, ~Ila fine -0el secolo VI, fece di Atene uno stato veramente democratico, che -dalla interna coesione e dalla· solidarietà politica dei suoi cittadini trasse le forze che la portarono in primo piano tra gli stati greci. Benché Sparta eccellesse ancora come potenza miliJare, ad Atene guardarono ormai come alla piu vera espressione dello spirito elle– nico i Greci della Ionia umiliati dall'egemonia persiana; e quando 1e città ioniche insorsero contro i barbari, Aristagora rinuhziò spon– taneamente alla tirannide in Mileto, e in questa e nelle altre città -furono restaurati governi democratici, come quelli che meglio espri• mevano il desiderio di libertà e l'unione ideale con la Grecia d'ol• tremare. E se in quell'occasione l'aiuto dato da Atene fu limitato nel tempo e nella misura (ma Sparta non intervenne •affatto),i vin• -coli tra Ioni ed Atenièsi furono rinsaldati dopo le gue,rre persiane, attraverso la lega di Delo. Anche nell'àmbito di questa l' adesione alla politica ateniese fu mantenuta negli stati èonfederati dai partiti ,democratici, cui la democrazia della città egemone assicurava il po• tere nella loro patria. Interveniva_ cosi a rafforzare l' alleartfa (o la -dipendenza), fondata su una coincidenza di interes-si in politica estera, un comune indirizzo della politica, interna ; e l'influemza del fattore politico interno· sulla determinazione dei ràpporti internazionali, ri– yehitasi naturalmente anche prima della lega· delia: ma ·particolar• mente efficace in questa, divenne in séguito piu decisiva che prima, specialmente durante la guerra del Peloponneso. Q,uesto conflitto tra -due potenze che miravano ail'egemonia in Grecia - cioè ad a:tt~are, -eiascuna a suo modo, una forma di _unifica_zione p-olitica del mondo ellenico - assunse, per l'opposto carattere dei due principali attori, l'aspetto di una 'guerra di religione'. Non, ·come la propaganda antica, asseriva e storici modem{ han ripetuto, un contrasto tra l'ele– mento ionico ed il dorico, ma -ti;a due diverse concezioni. della ci• viltà. Anzi, il conflitto da °tempo piu o mèno latente tra Atene e 5parta non giunse alla· fase culminante se- non quando i Greci fu. ' rono consapevci'li che il contrasto superava i limiti _degli interessi politici delle due parti, e investiva tutta la vita, civile d(?l mondo greco, opponendo all'ideale spartano, sorto nell'àmbito di un'aristo•
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