L’Acropoli - anno I - n. 2 - febbraio 1945

I ORIENTAMENTI CALCOLI SUL DOPOGUERRA Mentre il. conflitto sembra volgere verso l'epilogo, già vasta è la letteratura sul, dopo. Illusione, speranza, calcolo sono le tre note che in essa variamente s'intrecciano. L'inseparabilità della sorte d'ogni popolo da quella degli altri ha • a_cquistato quel· grado d'evidenza che la pone a fondamento d'ogni riflessione valida. Onde in quelle dichiarazioni di governanti - come la Carta atlantica - e i.i quelle opinioni - come d'un Norman Angeli - che troppo s'appoggiano sull'autonoma decisione delle nazioni già si svelà ..nota dominante l'illusione: mentre la speranza dei popoli, specie di quelli disfatti - che, nonostante le ap– Jlarenze formali, sono la parte maggiore (ed è qui la differenza dall'altro do– p~guerra) - si fonda appunto su quella inseparabilità, e si distac'ca quindi dall'illusione per assull!.ere veste di necessità e incidere sulla terza nota, quella del calcolo. In quest'ultimo hanno per il momento peso esclusivo i vincitori : appare perciò interessante rilevare qualcuna tra le piu notevoli tendenz~ che nel loro ca~po si sono pronunciate. The Economist, nel numero del 14 ottobre 1944 (Machinery for Peace), _dopo aver constatato la sostanziale identità tra la vecchia Società delle ).'fazioni e il nuovo organisfuo internazionale progettato- a Dumharton Oaks, ed averne messo in riiievo le innovazioni di dettaglio, cosi conclude : « Non è davver.o materia di sorpres~ che la ~uova struttura· dell'organizzazione internazionale rassomigli cosf da vicino alla vecchia e che i medesimi problemi siano emersi in entrambe. La forma del mondo 1;100 è molto cambiata negli ultimi venti– cinque anni. Esso è ancora un mondo di stati separati, indipendenti e sovrani. Tutto ciò che è accaduto è che se mai le grandi potenze son divenute piu grandi e che la distanza tra grandi e piccole s'è ampliata. In un simile mondo la vecchia Lega è pressapoco la miglior struttura che gli- uomini possano esco– gitare per esprimere i loro fini pacifici e la loro pia speranza che tutte le na– zioni vogliano mantenersi aderenti a quelli. Ma la struttura per se stessa non garantirà la PllCe. Essa è un apparato, uno strumento che, se le naiioni sono disposte alla pace, le co~durrà a cooperare agevolmente, ma che, se esse non

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