L’Acropoli - anno I - n. 2 - febbraio 1945
98 STEFANO BOTTARI. di Francesco De Sanctis e che nulla aveva agli occhi suoi, davvero quanto penetranti, 'dell'uomo di lettere-scienziato'- nel dannunzia– nesim·o, nel vocianesimo, nel futurismo, nel frammentism·o, nella Ronda, nell'ermetismo·, ·e prova ne è là stessa interpretazione statica, al di fuori cioè della linea ~econda del suo sviluppo storico e però della sua energia morale, che ·venne offerta, da parte di taluni faùtori di quei movimenti, del pensiero ·crociano ; e prova ne è la stessa facilità con cui i vari Papini, Soffici, Marinetti, Baldini, Cecchi, Un– garetti - gli scrittori cioè ·che avevano .avuto una parte dominante negli accennati orientamenti letterari - poterono ornare il loro çhias– soso becerismo paesano o il loro virtuosismo di calligrafi con la tuta di operai della grassa vigna del nuovo poco celeste signore, e mek · I tersi cosi sullo stesso piano della vinità dorata degli epigon~ del filologismo ottocentesco, epi~oni quanto lontani, ahimé !, dai miè.. stri - i Carducci, i D'Ancona, i Cavalèaselle, etc. -, nei cui petti aricora fiammeggiava la passione eroica della grande giornata risor• gimentale. Fu questa la cuhura, che ha avuto sempre la sua espressione ,in una letteratÙra priva di energia morale e in ùnà erudizione priva di coscie?za storica, per la quale la vittoria del fascismo fu la sua stessa vittoria : la cultura del manierismo letterario che, in cambio dei servizi resi, può ammiccare furbesca al portafogli ben tornito e abbandonarsi senza altre preoccupazioni al proprio edonismo e, per non sembrare reazionaria, tentare ff giuoco della barzelletta ste• rile e maldicente, e passare, quando il giuoco delle sorti s'inverte, dalla p·arte che per sembrare la piu estrema, come è appunto il caso del comunismo, è in effetti la piu statica e ·reazionaria ; la cultura delle numerose accademie, delle non meno ,numero;e società e de– putazioni di storia patria, che nell'assetto unitario della vita nazio– nale hanno continuato a riflettere gli opachi chiarori delle antiche lotte municipali, delle afitiche divisioni partigiane ; la cultura infine che ha dato all' ' itala gente dalle molte vite ' il non certo lusin• . ghiero primato della carta stampata che nessuno legge. L' Italia può con legittimo o~òglio i~alberare la gloria dei suoi cinque poeti veramente universalicti fronte a quell'uno che nell'Eu– ropa moderna, la Spagna, l' lnghilterrà e la Germania possono ad /. .r Biblioteca Gino Bianco
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