L’Acropoli - anno I - n. 1 - gennaio 1945
PRELUpIO 9 guersi dalla c~1t1ca ~torica. La storia è la contemplazione dell'auto– gellesi del reale : ~ssa opera sorpal:ls.anqoil concetto di causa Je quello della responsab~lità conne~so con la çausalità. Ma, come è stato }fon detto, la s_toria è il preludio dell'azione, l'analisi dei presupposti da cui dobbiamo irrompere come volontà oper;mte nella libertà. È perciò necfssario aver presente che nella critica della politica, a differenza della critjca storica, bisogna se.çvirsi dei concetti di causa e di .r.e– sponsabilità in quanto il processo del mondo .diviene la nostra libera volontà eh~ è responsabile e vuol essere causa efficien!e di un nuovo sviluppo. Lo storico futur<;>potrà· spogliare in sé,guito la nostra azione da questo legame con la nostra, persona, ma in ogni momento il processo del mqndo coinci1e con una individuale volizione libera ~ responsabile. 1 Questa separazione, qu~sto. capovolgimento dèl proces~o critico. della storia và tenuto presenfe, perché l'intrusione d~la forma sto– rica ha sempre nociuto alla critica politica, dagli schemi della filosofia deHa storia, e sopra tutto dalla piu invadente e prepotente filosofia ' della storia, la· marxistica, all'orianesimo con le sue degen'.erazioni, all'autovagheggiamento fascistico delle svolte storiche compiute dal duce, a una certa vaga problematicità per cui siamo _ inclini talora a lasciare la risposta ai posteri, invece di accollarci il peso della -~ decisione. Non ostante il significato di solito negativo che si dà alla pa– rola 'critica', sopra tutto negli affari politici, la riflessione appro– fondita, l'analisi acuta di atteggiamenti e di concetti pot-ranno riso]- . ~ ' levare· pre·sso la sfiduciata opinione dei molti l'attività del cittadino che vuole elevarsi· a coscieqza della patria, dell'ambizioso stesso che vuole unire il suo nome a qualcosa' 1 di grande : la critica ridarà pré- , stigio alla politica.· , Né sarà di osta,colo se questa critica si connette ad un'aspira– zione e ad un orientamerùo nostro. Nella libertà gli ideali e le aspi– razioni debbono definirsi e chiarificarsi. Dobbiamo giungere al con– vincime~to che i partiti nella libertà debbono essere qualcosa di ben diverso· dalle organizzazioni ferree, _gesuiticamente disciplinate, ad, espansione cellulare; che non consentono agli adepti altro che il maledetto ' credere, obbedire, comb\attere ', 1 dai partiti chiusi 'ad ogni comumcazione este'rna, impermeabili, e incapaci di vero ritmo• BibliotecaGino Bianco •
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