Acpol notizie - Anno II - n. 7 - Maggio 1970

economiche non possono essere pienamente applicate senza riforme che tocchino l'amministrazione, l'informazione e la pubblicità. La stessa constatazione vale per le aziende molto promettenti, come l'organizzazione di imprese - unità complesse di produzione - dotate di una grande autonomia 1n materia economica, finanziaria e di quadri. · Qua le che sia i I problema economico concreto che esaminiamo, arriviamo rapidamente alla conclusione che, per risolverlo in un modo soddisfacente, sia indispensabile trovare una soluzione scientifica ai problemi essenziali e generali dell'economia socialista, come quello del "vincolo di ritorno" in materia di gestione (cioè il dialogo tra la base e il vertice o il diritto per. la base e gli stadi intermedi di far conoscere alla direzione i propri punti di vista sui problemi che si pongono o le decisioni prese dalla direzione - NOR-), la formazione dei prezzi in mancanza di mercato libero, i principi generali della pianificazione, ecc. Si parla molto da noi in questo momento della necessità di affrontare scientificamente i problemi di gestione e di organizzazione. Questo è evidentemente giusto. Solo un avvicinamento scientifico di questi problemi permetterà di superare le difficoltà che si sono manifestate e di realizzare, in materia di gestione dell'economia e di progresso tecnico-economico, le possibilità che in teoria offre l'assenza di proprietà capitalista. Ma l'avvicinamento scientifico esige una informazione completa, un'ideologia senza preconcetti e la libertà di inventiva. · Si può confrontare la nostra economia aI traffico di un incrocio. Quando c'erano poche vetture, i I vigile se la cavava facilmente e tutto scorreva normale. Ma il flusso di vetture aumenta incessantemente, ed è così che sorge l'ingorgo. Che fare in una simile situazione? Si possono evidentemente multare gli automobilisti e cambiare gli agenti addetti al traffico, ma questo non risolverà 1a situazione. La sola soluzione è di allargare l'incrocio. Gli ostacoli che gravano sullo sviluppo della nostra economia esistono al di fuori di essa, nel campo socio-politico, per cui tutte le misure che non elimineranno questo ostacolo sono destinate a rimanere inefficaci. NECESSITA' DI UN PROCESSO DI DEMOCRATIZZAZIONE Le eredità dell'era staliniana non hanno soltanto un effetto negativo diretto suIl'economia rendendo impossibile un avvicinamento scientifico dei problemi di organizzazione e di gestione; esse agiscono anche indirettamente in una misura non certo minore, Bi~ 1otecaGino Bianco provocando un abbassamento generale del poteniiale creativo dei rappresentati di tutte le professioni. Tuttavia, nel contesto della seconda rivoluzione industriale, il lavoro precisamente creativo diviene sempre più importante per l'economia nazionale. A questo riguardo, non si può non parlare anche del problema delle relazioni tra lo Stato e l'intelligentia. La libertà di informazione e di creazione è indispensabile all'intelligentia per la natura delle sue attività e della sua funzione sociale. L'ambizione dell'intelligentia di accrescere questa libertà è legittima e naturale. Ma lo Stato la reprime con ogni tipo di limitazioni, compressioni amministrative, con licenziamenti e anche con procedimenti giudiziari. Ciò crea una spaccatura, una sfiducia e una profonda incomprensione reciproche che rendono difficile una fruttuosa collaborazione tra i I partito e lo Stato da una parte, e, dall'altra, i settori più attivi del!'intelligentia, cioè quelli più preziosi per la società. Nelle condizioni della società industriale contemporanea, mentre il ruolo dell'intelligentia non cessadi crescere, di aumentare, una tale rottura non può essere considerata che come un suicidio. La maggioranza dell'intelligentia e della gioventù comprende la necessità di una demo'cratizzazione; comprende anche che occorre agire con prudenza e in modo progressivo in questa azione. Ma essa non può comprendere né giustificare le misure che hanno un evidente· carattere antidemocratico. Infatti, come giustificare il persistere del mantenimento in prigione, in campi di concentramento, in istituti psichiatrici di persone che sono indubbiamente degli oppositori, ma la cui opposizione si esercita nel quadro della legalità, sul piano delle idee e delle convinzioni? In parecchi casi, d'altra parte, non si tratta nemmeno di opposizione, ma semplicemente di un'aspirazione all'informazione, alla discussione ardita e senza pregiudizi di importanti problemi sociali. L'incarcerazione di scrittori a causadello loro opere è inammissibile. Non si possono capire né giustificare misure così nocive e assurde come l'esclusione dall'Unione degli scrittori del più importante e popolare scrittore sovietico, profondamente patriota e umano in tutta la sua attività, o ancora la distruzione della redazione di "Novy ~Jlir" che riuniva intorno a sé le forze più progressiste della corrente socialista marxista- -leninista! Bisogna anche parlare, di nuovo, dei problemi ideologici. La democratizzazione, con la pienezza d'informazione e l'atmosfera di competizione che comporta, deve ridare alla nostra vita ideologica - alle scienze sociali, alle arti, alla propaganda - la dinamica e la creatività necessarie, eIiminando lo stile burocratico, rituale, dogmatico, l'ipocrisia ufficiale e la mediocrità , •

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