Acpol notizie - Anno II - n. 7 - Maggio 1970

ESISTE UN'ALTERNATIVA POLITICA DI SINISTRA? In questa situazione, rimaste senza sbocco le tensioni politiche del movimento di classe; vanificate molte conquiste dei lavoratori attraverso le diverse misure di riorganizzazione capitalistica (aumento dei prezzi, fuga dei capitali, sgravi fiscali, repressione giudiziaria e poliziesca, ma anche ristrutturazione aziendale, attacco ai livelli occupazionali, con la mancata ripresa degli investimenti}; in questa situazione credo debbano essere espresse forti riserve circa la volontà politica delle forze di sinistra di utilizzare le regioni come centri di produzione aggiuntiva di coscienza di classe, come momento costitutivo di ipotesi alternative, come occasione per dare uno sbocco politico alle tension-i emergenti dal movim~nto. La sensazione più avvertibile, infatti, è quella di una consumazione elettoralistica di tutti i. conflitti e di tutte le frustrazioni di una classe operaia che evidentemente non potrà dare i I suo suffragio 'aIle forze moderate e solo per questo dovrà darlo a forze che godono di una rendita di posizione, ma solo in gran parte prive del coraggio necessario per meritare cioè spendere in modo politicamente alternativo i consensi conseguiti. Infatti nessuna proposta in tal senso è stata fatta dalle forze politiche di sinistra che si apprestano a chiedere il suffragio elettorale a livello regionale alla classe operaia. Soltanto ai primi di maggio è stato indetto a Roma un convegno per esaminare i contenuti di una politica di sinistra nelle regioni. In questa sede sono stati considerati i limiti della legge istitutiva, proposti emendamenti, denunciati vizi di incostituzionalità, è stato condannato i I periodo di 2 anni di moratoria, ma in · sostanza nessuno ha detto in che modo pensava, personalmente o per la sua organizzazione, di fare delle regioni uno strumento nuovo e "diverso'·' nella av9 nzata del movimento operaio. E' stato considerato· il rischio di una orizzontalizIN QUALE CONTESTO NASCONO LE REGIOtJI La costituzione delle regioni nasce, oggi, come la principale risposta politica che i partiti di sinistra della classe operaia (P.C.1., P.S.1.U.P.} danno alle lotte operaie e sociali. Si tratta comunque di una risposta che la classe operaia non si era neanche sognata di chiedere. Si può affermare che le regioni stanno nascendo non su una pressione ed una conseguente richiesta dei lavoratori, ma al difuori di questa pressione. Ci si può tuttavia chiedere: le regioni sono, 81 s 1otecaGino Bianco ~ zazione, sul piano territoriale, di uno scontro di classe che, quanto meno, oggi è pervenuto a creare problemi politici rilevanti al livello centrale: però contro questo rischio non è stata avanzata nessuna proposta .. Neanche si è dato rilievo alle strane circostanze della conversione neo-regionalista di forze, di centri di interesse o organi di informazione che sino a ieri erano su posizioni contrarie, nuovo atteggiamento alquanto specioso se si considera il legame di questi strumenti con il grande capitale privato. Quando qualcuno ha detto che non si può rivendicare un istituto regionale che non sia decentramento meccan_ico, burocratico e subordinato dell'apparato statale,. se le stesse organizzazioni di sinistra non considerano la vicenda politica a livello regionale in modo diverso da una semplice riproduzione locale degli schemi di dialettica politica che apparivano improduttivi al livello nazionale, è stato accusato scherzosamente (ma non troppo} di \locazione minoritaria. A questo punto ritengo di dover formulare solo due considerazioni conclusive: la prima relativa alla scarsa fiducia con cui la classe operaia può guardare alla potenzialità innovatrice di una dialettica politica che riproduca in sede regionale schemi di una dialettica che al livello nazionale ha reso permanente la sconfitta della sinistra; la seconda concernente le possibilità di forme nuove di autogoverno, almeno teoricamente sperimentabili in quelle regioni in cui forze di sinistra avessero, in quanto maggioranza, il controllo del governo locale. Qui l'interrogativo non trova risposte soddisfacenti se · è vero che sino ad ora centri di potere locale a direzione di sinistra hanno prodotto forme di gestione politica in tutto analoghe a quelle rette da altre forze ( la causa di questa esperienza negativa può forse · trovarsi nel la nota affermazione della impossibilità di realizzare il socialismo compiutamente in un solo Paese, e dunque in una sola regione o in un solo comune? E quali conclusioni bisognerebbe trarne? } Antonio Fontana oggi, uno strumento utile alla lotta di classe? Come si legano esse alle lotte operaie, alla cresciuta coscienza della classe operaia nelle fabbriche, alle esigenze di cambiamento espresse da strati sociali sempre più ampi e quanto invece si legano esse, agli interessi capitalistici? Soltanto una corretta risposta a questi quesiti ci potrà permettere di stabilire l'effettiva utilità dell'istituto regionale. Purtroppo i partiti di sinistra sgonfiati da un lato da

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==