Angelo Brucculeri - Il problema della terra

- 37che lo· fece maturare,. nè sul suolo sul quale crebbe » (r). Secondo questa nozione della pr9prietà, che è del resto la nozione del Locke e del Rousseau, come ancora di un buòn numero degli economisti della scuola classica,. quali Riccardo, Carey, Bastiat, Portalis, ecc., bisogna dividere in due classi gli oggetti esteriori : alcuni sono i prodotti dell'uomo, altri sono doni gratuiti della natura. Solo i primi, che .possono considerarsi come manifestazioni esteriori dell'operosità umana, e quasi « incorporazioni del lavoro», debbono essere oggètti di appropriazione, .così, dice il George, come il pesce, frutto dell'azione della pesca, ma non il mare appartiene al pescatore; come il grano, frutto del lavoro agricolo, ma non il suolo apparti~ne al contadino. · Ma questo principio (inesatto, come vedremo) che solo il lavoro sia fondamento giuridico della proprietà, può essere facilmente capovolto e riuscire ad una direzione ben diversa da quella a cui mira il socialismo agrario. Il suolo produttivo ·non ha forse, a causa del lavoro, ricevute modificazioni così profonde da potersi considerare come un prodotto dello sforzo umano? Il diboscamento, la correzione dei fiumi, le costruzioni edilizie, la sistemazione stradale, gl'impianti idraulici, le colmate, il drenaggio, il dissodamento, tutte le opere (1) The condition of labor. An open letter to Pope Leo XIII. New York, 1891, p. 4. Biblioteca Gino Bianco

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