Giovanni Grave - La società morente e l'anarchia

- 173 - pmm progressi dell'uomo del periodo quaternario devono essere stati molto lenti, e la durata della sua evoluzione dovette essere più lunga ancora se si ammette l'esistenza dell'uomo nel periodo terziario. I dieci mila anni di sosta stagnante delle popolazioni di cui parliamo rappresentano dunque ben poca cosa nella storia dello sviluppo dell'umanità; ed è probabile che dieci mila anni dopo, da che appresero a tagliare la prima pietra, gli Egiziani non avrebbero presentato alcun miglioramento sensibile all'osservatore, e sarebbero apparsi, anche loro, di una razza inferiore. D'altra parte gli Egiziani, che fecero quei grandi progressi di cui testimoniano le loro scienze e i loro monumenti, non furono neppure dei bianchi, e quello stesso popolo che si classifica tra le « razze superiori » dell'antichità, oggi è classificato tra le « razze inferiori! » I conquistatori inglesi lo hanno ben dimostrato. Quale ammasso di contradizioni! A seconda che fa comod·o nella discussione, gli egiziani sono alternativamente l'una cosa e l'altra : superiori o inferiori. I crani e le mascelle trovati nel Cros-Magnon, nel Neanderthal, nella Naulette, che rimontano a tempi lontanissimi, presentano caratteri talmente scimmieschi che studiandoli, gli antropologi si sono domandati -seera lecito classificarne i loro antichi possessori fra gli esseri umani o fra le grandi scimmie antropoidi. Di fronte a cosi modesti inizi, come l' europeo ha osato credersi la fenice dell' umanità? Con qual diritto parlare clell'inferiorità delle altre B hoteca Gino Bianco

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