Carlo Maria Curci - Sette libere parole di un italiano sulla Italia

TENDENZA RELIGIOSA 65 del 1é00 stava per farsi nazione veramente pl'Ìn· cipe in Europa. Nondimeno con quegli elementi di grandezza è restata piccola in tutto e quasi bam· bina, rendendosi imagine di una pianta parassita, o che nel più bello del suo crescere, per manco di umore o per un colpo di scure, ha perduto mezza la vit~, e se non è morta, ti si mostra sempre languida, intristila e che non sa attecchire. Non parlo della gloria militare, che spesso può essere solo forza matet·iale, possibile a com· porsi ancora colla barbarie ; ma le lettere in Aiemagna non riescono comunemente che ad una fi .. lologia d'immenso travaglio, di utilità pochissi. ma, se non servissero di repertorii alla Francia erudita ed alla Italia; le scienze, smarrita ogni ferma direzione, si perdç>no in ispeculazioni ae ree, e rompono quasi sempre in uno scetticismo manipolato solto varie forme; le arti belle, senza ispirazione di genio, senza vita interiore, senza fiato celeste, si çonsumano a sormontare difficoltà astrusissime, nel che può trovarsi maraviglia, il bello non mai; fino l'eroismo cristiano non ba avuto più esempi colà, e il cielo alemanno non si è inghirlandato di un'aureola di santo da che fu corso da quella meteora infausta e sanguinosa del frate eresiarca. Non è stato certo uguale il destino di tutta Europa; ma siccome essa sentì per tutto più o meno le influenze della riforma, anch' essa sotto qualche riguardo ti ha sembianza di un gigante

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