Rosa Luxemburg - Replica a Lenin a proposito di centralismo e democrazia

Il gioco dei demagoghi borghesi sa1·à assai più facile, se nella attuale fase della lotta, l'azione spontanea, l'iniziativa e il senso politico dell'avanguardia operaia saranno stati coartati nel loro sviluppo e nella loro espansione dalla tutela di un comitato centrale autoritario. E in primo luogo, l'idea che è alla base del centralismo ad oltranza, cioè il voler sbarrare il cammino all'opportunismo con gli articoli di uno statuto, è fondamentalmente sbagliata. Sotto l'impressione di quello che è avvenuto recentemente nei partiti socialisti di Francia, d'Italia, di Germania, i socialdemocratici russi sono propensi a considerare l'opportunismo in generale come un ingrediente estraneo, introdotto nel movimento operaio da rappresentanti del democratismo borghese. Anche se fosse così, le sanzioni di uno statuto sarebbero impotenti contro questa intrusione di elementi opportunisti. Dato che l'affiusso di reclute non proletarie nel partito operaio è l'effetto di cause sociali profonde, quali la decadenza economica della piccola borghesia, il fallimento del liberalismo borghese, il decadimento della democrazia borghese, sarebbe veramente una pia illusione pensare di arrestare questo empito tumultuoso con la diga di una formula inserita nello statuto. Gli articoli di un regolamento possono dominare la vita di piccole sette e di cenacoli privati, ma una corrente storica passa attraverso le maglie dei più sottili paragrafi. È d'altronde un errore assai grande credere di difendere gli interessi della classè operaia respingendo gli elementi che la disgregazione delle classi borghesi sospinge in massa verso il socialismo. La socialdemocrazia ha sempre affen~ato di rappresentare, assieme agli interessi della classe operaia, la totalità delle aspirazioni progressive della società contemporanea e gli interessi di tutti coloro che sono oppressi dal dominio - 34Bibl oteca Gino Bianco

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