Rosa Luxemburg - Replica a Lenin a proposito di centralismo e democrazia

tico di una istituzione munita di tali poteri, soltanto se le.sue forze fossero consacrate all'elaborazione di una tattica uniforme di lotta e se essa assumesse l'iniziativa di una vasta azione rivoluzionaria. Ma che cosa ci insegnano le vicissitudini attraverso le quali è passato sinora il movimento socialista in Russia? I più importanti e i pjù fecondi cambiamenti di tattica degli ultimi dieci anni non sono stati la scoperta di qualche dirigente ed ancora meno di organi centrali, ma essi sono stati sempre il prodotto spontaneo del movimento in fase di attività. Così avvenne per· la prima tappa del movimento propriamente proletario in Russia, che può datarsi dallo. sciopero generale spontaneo di Pietroburgo nel 1896, e che segna l'inizio di tutta una fase di lotte economiche condotte dalle masse operaie. Così avvenne anche per la seconda fase della lotta: quella delle dimostrazioni di piazza, alle quali fu dato l'avvio dall'agitazione spontanea degli studenti di Pietroburgo nel marzo 1901. La grande svolta successiva della tattica che aprì nuovi orizzonti fu segnata - nel 1903 - dallo sciopero generale di Rostov sul Don: ancora una esplosione spontanea, perché lo sciopero si trasformò << da sé » in manifestazione politica con agitazioni di strada, grandi comizi popolari all'aperto e discorsi pubblici, che il più entusiasta dei rivoluzionari non avrebbe osato sognare qualche anno prima. In tutti questi casi, la nostra causa ha fatto immensi progressi. L'iniziativa e -la direzione cosciente delle organizzazioni socialdemocratiche tuttavia non vi hanno avuto che una parte insignificante. Ciò non si spiega col fatto che queste organizzazioni non erano particolarmente preparate a tali avvenimenti ( benché questa circostanza abbia anche potuto influire) ; e ancora meno con l'assenza di ·un apparato centrale onnipotente quale è preconizzato da Lenin. Al contrario è - 23 - B1bl oteca Gino Bianco

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