Domenico Vaccolini - Biografia di Bartolomeo Ramenghi pittore, detto Il Bagnacavallo

DI BARTOLOMEO RAMENGHI PITTORE SCRITT.l. DAL PROF. DOMENICO VACCOLlNI t~ [,~~Olt.e. f!4t-vedtda th~' ,ka/o?!e BAGNACA 'r ALLO TIPI SERANTONJ E GRANDI 1848.

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AL CHIARISSIMO PROFESSORE DI STORIA E MITOLOGIA E SEGRETARIO PERPETUO DELL' INSIGNE E PONTIFICIA. ACCADEMIA DI S. LUCA MEMBRO DEL COLLEGIO FILOLOGICO DELL' UNIVERSITÀ ROMANA. SOCIO ORDINARIO DELLA PONTIFICIA ACCADEMIA DI ARCHÈOLOGIA ACCADEMICO DELLA CRUSCA. PEB RlCORDO DI SOAVE ANTICA AMICIZIA. L'AUTORE D_. D. D.

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• Voi m'i scrivevate di Roma il primo dì dell' anno << Venga a voi la prima lettera che scrivo nel « nuovo anno _, sia per ringraziarvi delle cose « a1norevolissime ch'e · vi siete compiaciuto dirmi « nell' ultùna vostra _, sia per augurarvi ogni (( prosperità )) . E aggiungevate queste parole dettate dal cuore. « Godo delle vostre gioie do1ne- . h « stiche _, e del caro frutto con che la Providen- « za ha rnostrato di av~r benedetto il vostro n~a­ « trim.onio. Possiate per lunghi anni avere dal- « la sposa e dal figlio quella letizia , che tanto « merita la virtù vostra >~. Così voi_, o fior degli amici_, n~ i scrivevate_, ed io mi tenev\1 già lieto de' vostri augurj; quando oggi appunto sul ntezzogiorno tornando io dalla Seduta della Cassa di Rispartnio per assistere agli uficj della Congrega~tone di Carità n~i viene un messo dicen- ,

domi esser1ni nata una figlia . Spedite appena le cose de' poveri~ che antepongo sempre alle mie., ebbi cura ~ che nelle acque battesimali fosse ri- , generata la figlia mia ~ e me1nore della madre 1nia~ e del Sommo P IO~ e della fedeltà a lui dovuta imposi alla neonata i n.omi di MARIANNA, PIA ' FEDELE. Voi chiudevate la vostra lettera :con queste parole << sia pur benedetto l' adorato Padre e so.. « vrano 1 » aggiungendo così << di grazia conser- « vatemi nella cara vostra benevolenza , e ere- « dete1ni di cuore l' affezionatissi1no antico .... » Prevalendomi adunque della cara vostra anticizia~ cam,e già feci fregiando del vostro nome la pri1na edizione della Biografia deliJla.menghi mcita in Roma del 183o vi racco1nando anche questa nuova e più corretta edizione, che mando

.r l in luce oggi stesso , con quattro versi improvisati nella leti~ia di questo giorno. Abbiatevi il tutto qual nuovo pegno di quella stima e di quell' affezione ~ che vi professo: e voi amantissimo dei buoni studi e delle arti belle, fate vi prego~ che il 1nio nome non vada oscuro appo quello chiarissimo del Ramenghi ~ e che quanti mi amano costà ricevano più volontieri col nome vostro in fronte questa Operetta~ che è tutta ad onore del degno dipintore e della 1nia Patria. E col desiderio d' abbracciarvi mi confermo di cuore Di Bagnacavallo il 20 Gennajo 1848 Tutto Vostro ID®W~t\1~~® W~~'!l®~U~[l

A.LLA l a. EDIZIONE DI ROMA DEL 1835 Mi avete incuorato a scrivere del Ramenghi : ed oltre alle ·Memorie già publicate ne ho dettata la Biografia ~ che dono a voi per testimonio di quella stima ~ · che vi prf!fesso. Accogliete la povera offerta~ e più che altro il buon animo~ Ed amatemi con~e vi amo. Di Bagnacavallo il 29 novembre 1835. · l .

AtLA CARA E DESIDERAT.l. ANIMA DI MIA MADRE 9 MARIANNA SALADINI- VACCOLINI NEL Di 20 GENNAJO 1848 IN CUI MI NACQUE UNA FIGLIA DOLCISSIMA CUI POSI I NOMI DI MARJANNA PIA FEDELE -c:::>•••• C>- •• O Madre mia, ch' eternamente lieta Di me pur pensi e del mio priego antico , Vedi come 'l SIGNOR mi è fatto amico; CJ1è di una cara fig!ia ancor m' allieta. Bella del nome tuo volga a sua meta, E valga a trionfar del gran Nemico: Ricca di tue virtù, cui benedico, Dote s' abbia maggior d' ogni moneta! E col nome di PIO, che me francheggia Contro la guerra di fortuna ria, Fedel si serbi a Cesare ed a CRISTO! Poi venga il dì, che in la celeste reggia Teco, o Madre, mi trovi: ed alfin sia Con noi beata d' immortal conquisto! 2 '

l • \ l .. ·.

La Romagna sempre feconda di chiari spiriti diede suoi lumi alla pittura nel beato secolo XVI. Splende tra gli altri BABTOLOMEO RAMENGHI seniore , dal nome della patria , detto BAGN!.CA.VALLO. lvi egli nacque nel 1484. di Gio. Battista onorato mercante: garzonetto che era di vivace 'ingegno. piacquesi tosto dell' esercizio delle armi da caccia e dello studio del disegno. Poi co·me talvolta dal male ne nasce il bene, interven-ne siffatto caso, che lui distolse dalle arn1i funeste e diello in braccio alle arti gentili: uno scontro egli ebbe con non so qual avversario, per cui rimasto ferito a morte , e pure scampatone lasciava nel 1503 appeso il voto all'immagine di S. Antonio di Padova nella chiesa de' PP. Conventuali, e dava un addio alla patria. Con quel suo an1ore alle arti belle, che i n lui ben vinse ogni altro amore , venne a Bologna : e nella /\

12 s~uola di Francesco Franc.i.a apprese la sua prima maniera di dipingere. Ma conoscendo che si poteva far meglio trasse a Roma , domicilio eterno delle arti, dov., era quel mira-- colo di Raffaello: lavorò, dicesi, con tal maestro nelle Loggie Vatican e; certo i custodi vanno ivi indicando a chi guarda i tratti del suo pennello : il Vasari gli attribuisce altresì ~ non so quale opera nella chiesa della Pace, la nega il Malvasia: io ne sono in dubbio. Formatosi alla scuola del Sanzio , tornò a Bologna: dove dato ~ fuori alcun saggio di q~el magico stile eccitò l' invidia degli emoli, e la meraviglia di tutti: .e a lui vennero affidate di molte opere. Prima in S. Petronio nella Cappella della Pace a concorrenza di altri pittori scolari del Francia espresse nobilmente l' Annunziazione di M. Vergine, la Natività di .G. Cristo, e l' Adorazione . de' Magi; poi in · compag.nia di .Biagio Puppini le tante Istorie del 'festamento nuovo nella chiesa di S. ~iichele in Bosco, e ~ in quella Sagrestia , che Giampietro Zanotti mostrava come esernpio di cosa conveniet~t~~ mente pitturata, i Santi di uno stile veramente grandioso COD: caratteri di teste gravi e dignitose: la copia della .'frasfigurazione di Uaffaello ivi stesso rappresentò pel tra.verso con larghezza proporzionata di figure in tutta la composizione: il colo,re è gajo, fresco, bello, .

13 e tale che sente non pure del}a scuola romana , che della · fior~ntin~, specialmente della rnaniera di fra Bartolomeo e di Andrea del Sarto, second·o Ini nota il eh. Gaetano Giordani. Nè vuò tac~re ciò che da Bologna· scriveva lo stesso Algarotti nel 1761 ad un suo amorevole «del Bagnacavallo darà bastante c< idea all' amico suo la Sagrestia di S. Miche- « le in Bo~co, dove con penneHo quasi venec< ziano ~1a preso a colorire forn1~ romane. Th'Ia << sopratutto di tal maestro degna è di consi- << derazione una Madonn~ a fresco col putti.. « no in braccio , e un S. Giovannino a piedi « che vedesf nella piazz~ di S. Domenico, la (< qual pittura era n1olto studiata da Guido )). I-Io voluto notare ciò con questo intendimento di purgare il nostro Bartolomeo da una taccia che il Lanzi condi~cendendo singolarmente ai · Vas-ari gli appone: cioè lui avere voluto essere mero copista del Sanzio , ed aver detto esser pazzia presumere di far 1neglio. Quanto alle opere, diresti lui ·avere aggiunto di n1eglio qualche cosa a quella eccellenza dell' Urbinat~; certan1ente niuno saprebbe negare alle pitture del Rar.oenghi un certo morbido e carnoso lombardo che in Raffaele parve solo a desiderarsi. . Quanto alle anzidette parole sono come di maestro, e bene stavangli in bocca~ se come confessa il Lanzi medesimo « il primo a recar nuovo stile in Eo-

14 << logna ed a propagarvelo fu il Bagriacavallo, <( che in Roma avea pratic.cito con Raffaello'· « e certamente non senza pro >> • Del resto il Vasari sempre inteso a deprimere i pittori non . fior,entin~ ( e con lui il Borg.hini) prende oçcasione da ogni piccola cosa di scemare al Ramenghi nostro quella lode che in coscienza non può negare , e che meglio concedono il Bal ~inucci il Malvasia l' Algarotti il Zanotti il . Tiraboschi it Baruffaldi Io ~chiassi il Pepoli il ·Ricci, ed altri, i quali se.ntono bene innanzi nelle co~e della bellezza. Col voto di tali i~ prendo animo a .dire di , altre opere del Ramenghi singo_Iarmente in Bologna che fu il più gr.ande teatro della sua gloria. Nella cappella .Banzi in S. Stefano pose l' adorazi~ne de' Magi ed il Presepe fatto a sec.. co : nella cappella Gottardi .in S. Ma.ria Maggiore una S. Anna a fresco: in S. Vitale le Storie pure a fresco nella cappella di M. Vergine, e singolarmente a concorrenza di Jacopo Francia la Visita a S. Elisabetta, dove, quantunque egli fosse imitatore del gran Raffaello, cercò nel Profeta il terribile di Michelangelo: perchè sempre più si fa chiaro, lui aver operato allo specchio del Sanzio non servilmente, quando mirava altresì con gran pro in ~quello d' altri valentissim,i. E ben può vedersi ancora ne' suoi dipinti spiccare la pastosità per cosa agli altri non molto comune,

15 siccome notò pure il Baruffaidi: e la sua maniera ;grandiosa ' e la sua tinta dolce e soa. ve piacquero molto a quel sicuro ·giudizio di ( Lodovico Carracci: e le sue Madonne così devote ·, e i bei puttini carnosi e ten.eri quanto altri mai furono studiati con molto amore non pure da Guido Reni , ma dall' Albani. E nelle cose a fresco valendo sopra gli altri ebbe a dipingere nella residenza della Compagnia del Baracanò Cristo portante la Croce, la Crocefissione e la Deposizione: e nell'atrio della Basilica di ·s. Stéfano sopra il deposito Beccadelli la B. V. coronata dal Figlio così _bella e graziosa, che parve una .meraviglia: e nel cantone dell'antica casa Serafini quella Madonna col FigJ~o in ·'collo e S. Giov~nnino, ch' era appunto la delizia di Guido. Ad oli (t fece nel t 522 la tavola del Croce· fisso con là Maddalena a' piedi in s. Pietro: e quella rappresentante la Natività di N. S. all' altare Guerrini n-ella chiesa delle monache di S. Maria Maddalena .. Colorì a tempera n-ella chiesa di S. Damiano i SS. Titolari; in s. Maria nuova la mara· vigliosa Adorazione de' Re Magi: nella chiesa de' putti della Maddalena quella tavolina della Vergine in mezzo ai SS. Rocco e Sebastiano. Ed assai opere private nelle case di Bologna, in qualcuna di Ferrara, ed in tanti palazzi di Roma, con1e al dire del Baruffaldi in

16 quelli de' Ginetti Spada e Sacchetti: le tante nella villa Lodovisi, ne' camerini del marchese GiusÌiniani-, ed in' moltissimi altri luoghi ; com' è a vedere altresì ne' libri che ne parlano distesamente. . ' Da tali e tanti lavori egli non trasse g•a molta ricchezza; perocchè non poneva a quel- 'li gran prezzo: il che basterebbe fo~se a difen- ._ derlo da quella nota di superbia e di fumo ' · che il Vasari gli attribuisce: o non fu egli superbo, o lo fu come il Venusino per .essere conoscente di sua virtù e dispregiatore dell' invidia : la quale ebbe a soffrire prin.cipalmente da quell" Amico · A.spertini, che fu il martello degli artisti. Co~e c~1e sia, il Vasari mal notava negli altri quelle macchie-, che in lui stesso più giustamente notarono non pure i contemporanei, ma i posteri. I'1è si vuol credere troppo alla guida di Bologna citata dal Lanzi, che dice il Bagnacavallo nato in Bologna nel 1493 morto nel' 1557; ma bensì al Baruffaldi (citato più volentieri d~l Lanzi ·medesin1o) che lo dice nato in Bagnacavallo del 1484, e morto in Bologna d eli o4~: del che ·sembra non sia oggimai da dubitare gran fatto. Nell' anno adunque cinquantesimo ottavo d eU' età sua, soffocato· da impetuoso vomito di sangue egli cessò di vivere nel mese di Agosto, corne nota il Baruffaldi :. e lasciò bella fama non pure per l' indefesso studio e per l' eccellenza nell' arte; ma pei costumi.

17 Invano parn'li si · volle da taluno· contendere sulla origi'ne di lui; Bagnacavallo è la patria v·era non pure degli · avoli, come affermò il Baldinucci, ma di esso Bartolomeo Ramenghi: il quale da lei tols.e. il nome come ( per non uscire dalla nostra Romagna) lo tolsero due suoi compagni assai €hiari il Francucci da Imola; e il Marchesi da Cotignola: Bologna ha il vanto di a-verlo educato alla pittura sotto· il Francia, onde la sua prima maniera j Roma ha quello di averlo perfezionato alla scuola di Raffaello; onde ~ la sua seconda e più eletta maniera. Rologna poi (alla quale tornando da Roma ei mostrò prima il bello stile del P U r.~ina ... te, e in che: e come si potesse render miglio:re) è a lodarsi di aver fornito , all'ottimo dipintore un largo campo a produrre le sue opere ( per la devozione che inspirano; pe' bei puttini, e per vi vezza di colorito tuttora famose) : delle quali vedremo esserne andate · a Londra, a Dresda , a Berlino per tacere di altre città, le quali si pregiano de' dipinti' del nostro Ramenghi. Bologna stessa deve a lui le prime glorie della sua scuola, ed una schiera di generosi: alcuni de' quali oprarono meraviglie in Ispagna ed in Francia dipingendo là per Filippo 11°. qua per Francesco 1°. e in Roma stessa per eccellenza dell' arte vennero nella grazia de' pontefici, eterni proteggitori delle arti ; e in tutta Italia, domicilio d' ogni bellez3

. t8 za ·ebbero commendazione. A ltìi deve ) Bolo- ' ' gna ancora .di più: di averne rivolta nobil- - mente la pittura alla luce della vera Religio-· ne. E se per , correzione d.i disegno Innocenzo da Imola forse lo superò, egli all' incontro lo vin·se al certo neJ colorire, e in altri pregi ammirati dagli :stessi più gra-ndi dipintori ~ Ben è a _dolere, che il tem·po .e la fortuna ~ (anzi gli uomini) ·a tante opere del ·Ramenghi non abbiano perdonato. Di che lamèntava l' Algarotti scrivendo sino dal 17 ~;4 a Bartolomeo Beccari, e più . abbiamo a lamentar' noiJ dopo tanti travo~gimenti, che ai posteri par- . ranno incredibili. Pur consoliamoci notando alc~na cosa di qùelle, che ancora rimangono : e dalle stesse -reliqut~ in1pariamo ad apprezzare l' Artista. · · Nella pinacoteca dell'Accademia di Belle Arti in,· Bologa~ . è la pittura in tavola rappresentante la S. Famiglia e i santi . Paolo Benedetto e Maria Maddalena: Ia· quale non perde presso la S. Cecilia dell' ùrbinate, e fu disegnata bellamente da 1_\.osaspina ed . incisa dall' Asioli. Il Refettorio poi e la: libreria de' Canonici • di S. Salvatore. sendo stati posti in questo s• colo ad uso .di caserma di soldati , le famose pitture desci itte singolarmente dal P. Trombelli nelle memorie di S. Maria di Reno hanno sofferto ·molti guasti : vennero però non ha molto riparate da un muro 'che le difende ' e lascia

. 19 tanto spazio da poterne ancora vedere gli avanzi preziosi. , Le pitture nella Chiesa de' Servi mal ristaurate furono già descritte dal Canonico Crespi nel Discorso stampato in Bologna nel 1774. La tavola della Natività di Cristo, che era nelle MM. di s. Maria Maddalena ora è nel magazzeno dell' Accademia , aspettando una mano pietosa che la ristauri. Il mortorio della Vergine è una tavoletta dipinta con molto amore dal nostro Bartolomeo: è alta circa due piedi, larga per metà circa, ed arcuata nella parte superiore: esiste presso il Sig. Dottor· Tacconi di Bologna assai ben conservata: le figure sono dipinte della grandezza di un palrno. Giusta il sentimento del lodato Signor Gaetano Giordani è a lodare la correzione del disegno, dotto e sentito alla maniera di Giulio Romano, e del Primaticcio: bello, caldo, carnoso il colorito: molta grazia nei volti delle donne, e tutta pura ·grazia i corpi nudi degli Angioletti. .Per certo, egli mi scrive, deve tenersi come ur.~. delle più pregiate opere in piccolo che dipingesse il Bagnacavallo: e può dirsi a ragione pittura pregievolissima, ben conservata, raffa ~Il esca. / La Cena degli Apostoli in tela di lungezza palmi 7: 33, di altezza · 1 t trovata nel 1828 in un magazzino di quadri in Bologna e ristaurata dal professore Guizzardi fu portata in Inghilterra: la descrizione da me fattane Ieg-

• 20 gesi nel giornale ·di Perugia e nel Tiberino di Roma 1835, e nelle Me.morie che diedi fuori in Lugo l' anno stesso : il disegno fattone dal professore Antonio Moni trovasi_presso il Comune qi Bagnacavallo, dove sono pure per ma- .no .del Moni d.isegnate le belle cose della ·sacristia di S. Michele in Bosco: sonovi parimenti i disegni del famoso Crocifisso, di S. Pietro, · e del S. Nicqlò dipint9 a tempra in tela gi~ nella chi.esa della Misèricordia; ed ora nel magazzino de' quadFi dell'Accademia-di Belle A r.. ti in Bologna. In S. Donino ad un miglio da Bologna vedesi )a tavola raffaellesca , d~lla- B. Vergine, per ta- · cere di altre assa.i, e tra ess.e di molte che in occasione degli addob~i sonosi esposte questi anni pass~ti alla pubblica vista in Bologna, dove si conservano presso nobili famiglie e furono da me , ricord~te nelle Me~orie s~ul Ratnenghi. Nella galleria çostabili di Ferrara sono due tavole; una rappresentante la B.. V. col Bambino, l'altra la S. famiglia con S. Anna·. In Casa Canonici pure in Ferrara una tavo- ....... Ja colla B. V. col figlio in braccio , e i SS. ·Giuseppe e Gio. Battista. Nella galleria di Dresda del 1782, si nota la pittura in tavola rappresentante la Vergine col Bambino in gloria. N ella galleria di ~erli no si nota in tela un quadro rappresentante s-. Agnese e i ss. Petronio e Lodovico.

21 Nella galle~ia · del museo di Napoli notasi una s. Famiglia. Nella galleria del cavaliere don Vincenzo Colonna in Roma .un quadro in tavola rappresentante una battaglia meglio abbozzata che djpinta, certo della scuola del Raffaello, e dal PaJmaroli famoso ristauratore di quadri giudicato del Bagnacavallo, benchè il chiaro nostro professore Minardi non osa affermarlo , come scrivemi il mio onorevole amico professore Salvatore Betti, che pèr compiacermi visitò quel dipinto in compagnia altresì del Marchese Giuseppe Melchiorri i qùali io nomino a cagione di onore. Alla nascente Pinacoteca Ferrarese è stata "()fferta non ha guari una bella tavola del Bagnacavallo rappresentante i riti dell' antica e nuova legge, o meglio il trionfo della nuova legge di G. C. sull' antica degli Ebrei: una Lettera dichiarativa diretta allo· scultore Giuseppe Ferrari ha circolato in istarnpa, e ne ha parlato la Gazzetta di Bologna del 16 Agosto 1836, come di una meraviglia del grande imitatore di Raffaello. Tra le pitture di Rovigo è notata in casa Campanari una tavola rappresentante s. Catterina. Nell' Accademia di Belle Arti in Ravenna erano già due quadri a olio in tavola depositati dal Cavalier Teseo Rasponi con1e opere del Ramenghi. Ambedue ,rappresentano lo spo~

22 salizio di s. Catterina ; ma in· uno -è con la Vergine, il Bambino, s. Catterina, s. Giovannino, e s. Giuseppe: neli' altro è "solo colla Vergine, il Bambino, s. Cattèrina e s. Giuseppe. In Fa.ènza nella pinacote"cà conservasi in tavola lo sposalizio di s. Catterina. E nella g~Ileria de' conti Laderchi una tavola larga palmi 2 e once 8 scarse, alta 2 o poco più, rappresentante s. 0rsola, che ha dieci altre Vergini a sinistra , ed altrettante o più , benchè in confuso, a destra. ' In Imola nel Duomo un ·Ancona assai grande rappresentante i 1~ Apostoli · e M. V. Assunta vuolsi lavoro del Ramenghi : ne dubita Gaetano Giordani. In Lugo nella Chiesina del Corpus Dom~ni un Dio Padre in piccola tavola ottangolare. E sei quadri di piccola dimensione sul legno rappresentanti la storia di Giuseppe Ebreo nella galleria del Conte Michele B-olis gli si attribuiscono; non senza ragionevole dubitazione. In Cotignola in casa Minguzzi una tavolina rappresentante s. Catterina, che ha ricevuto .l' anello dal Bambino. In Bagnacavallo nella Collegiata un dipinto in tavola assai pregevole rappresentante Gesù Cristo nelle r.ubi e s. Pietro, s. Bernardino·;· e s. Michele Arcangelo all' altare maggiore: nella chiesa di s. ·Francesco la B. V. e i ss. Rocco e Sebastiano, quadro che è al primo alta-

23 re a sinistra di chi entra: nell' Archivio notarile Gesù Crocifisso dipinto a tempera: e così una sua Madonna nel già Ospitale de' pellegrini, o vecchio Ospitale degli infermi, ora della Congregazione di Carità. · Ma qual è gentile persona , che passando di Bagnacavallo non chiegga de' misteri del Ramenghi? Era nvi dipinti a fresco nell' oratorio già annesso alla chiesa del Rosario: ora chiesa ed oratorio non sono più , e degli affreschi pochi framenti sal v ati dalla demolizione esistono i,n casa Moni: in tela però esistono nel coro della B. V·. della Pace i ss. Miste- . ri dipinti da -Gia1nbattista Ramenghi detto il Bagnacavallo ·nel 1 t> Sa , e distribuiti in contorno al quadro della B. V. del Rosario : dello stesso autore si crederebbe la bella tavola all' altar maggiore nell' antica chiesa di s. Pietro in Silvis; ma forse vi fu aiutato dal padre, di cui lo stile ravvisi tutto nelle storiette, poste nel peduccio, massime in quella di mez-~ zo: della medesima scuola almeno direbbonsi i Misteri attorno al Quadro dell' Assunta nei.. la Chiesa Arcipretale di Solarolo , benchè in p rte mal ritoccati. Giambattista Ramenghi degno figlio di Bartolomeo seniore, voleva qui essere ricordato: di lui si vedono molte pitture in Roma nella gran sala della Cancelleria , dove operò col Vasari : e fu tra quelli che ajutarono il Pri-

24 maticcio e il Rosso nelle Gallerie di Francia. Agostino Caracci intagliÒ una delle di lui più belle opere. Nella chiesa dell~ Grazie in Bologna il Baruffaldi netò col Cavazzoni un be-- Iissimo Crocefisso, e in quella degli Angioli la non mai abbastanza encomiata tavola di s. Paolo Apos~olo. Nelle serie degli uomini i più illustri nella · pittura ecc. Firenze 1772. si dice che servì d'ajuto al padre nel fare diverse opere, tra le quali appunto un Crocefiss'o nella chiesa delle Grazie~ e un altro a tempera in queHa di ' S. Domenico. Si vede ancora di suo (continua a dirsi) nella chiesa degli Angioli una bella tavola ali' altare di S. Paolo, e in S. Maria del Mosello fuorJ di porta strada maggiore altra tavola rappresentante il martirio di S. Cleto. Le opere di lQi si confondono con quelle del padre, abbenchè non arrivino a quell' eccellenza: il Lanzi sembra lo biasimi senza bene ' conoscerlo: lo dice morto il 6. Novembre 1601. Di quel Gian1battista nacque Scipione., che fu pittoce; non meno dell" altro Scipione fratello di Bartolomeo seniore; egli valse moltq nella quadratura, ed unitosi col Pisanelli che filrì nel seicento ornò molti palagi di Bologna: n1a questi Bamenghi non salirono alla fama del vecchio. Di Scipione fratello di Bartolomeo seniore nacque in Bagnacavallo quel Bartolomeo· ju-

2g niore, il quale per desio di lode abl;landonata · la patria fermossi a Bologna, e. Ju aggregato alla compagnia dei pittori l' anno 1 !S 78 ; Io ricorda anche il Lanzi come compagno a Gio., Battista Cremonino da Cento, c.he morì del 1610. Il Baruffaldi aggiunge ai detti Ramenghi un Gio. Battista figlio di BartQlomeo juniore, e ne parla l' Oretti e con lui il Lanzi come operasse nel 1615. Ma presto mancò quel-e la buona e brava famiglia, i resti della- cui casa in Bagnacavallo sono ancora indicati dove io abito. Questi cenni io dettava a·ppunto colà racco~ gliendoli dalle Memorie> che ne ho pubblicate; e le une e gli altri trovarono bella accoglienza nel Git?rnale Arcadico~ nelle ristampe di Forlì e d' Imola, e sopra tutto nel cuore di que' cnrtesi, che davanmi all'opera conforto ed incitamento. Quando amore di patria mi scaldava io per non mancare all' ufficio di storico ho voluto tenere innanzi lo specchio del vero, e facendo tacere il cuore mi sono sempre appellato al giudizio de., savii. E sono stato scarso narratore. Ma la virtù dell' egregio discepolo di Raffaellt> è troppo chiara per se, nè aveva bisogno che di essere accennata .come una stella vivace in cielo sereno. E si fa chiaro a chiunque entra la galleria I. e R. di Firenze, vedendo fra i Ritratti de' Pittori quello di Bartolomeo Ramenghi, detto il Bagnacavallo, col por... 4 '

26 lo morto del15.51 quando il Baruffaldicome ho l • detto Io dice motto del 1542. Ma · se l' anno . \ l è incerto' certo' e p_erò il merito del grande imitatore di · Raffaèllo. (*) ,, "'--- {*) Nella casa dei Ramenghi ora dì mia ragì·one nel muro di f uori che guarda la strada provinciale dirimpetto alla chiesa della ~:, V. della Pace ho posto aino dal :1844 la segue,nte Iscrizio"Re' QUI NACQUE NEL 500 . ~ .m~lli'[ll®[h®WUJ® m~t\flrn~~mtl .. DETTO IL B.GNACAVALLO -GRANDE IIÙITATORE Dt RAFAELLO E LUME ALLA. SCUOLA BOLOGNESE . LA PATRIA GLI DIEDE IL NOME E N' EBB& GLORIA ' - l Vedi Memor4e della Vita e della ,pitture di-Bartoloméo Ramen_. Jg hi (Lugo tip. Melandr'i !835· in 8.) da me publicate ed accolte con fàvore come tilevasi ancora dall' Articolq del Giornale Arcadico ( Tom. 65 'pag. 31 ·2 ) • Questa BiÒgrafià poi estratta dalle Memorie,) ed ampliata apparve prima nel Giorna~~ Arcadico di Roma ' ( Tom" 64 pag. 35s.) con lettera al eh. prof. Salvatore Betti , poi nelle Biografie e R:itratti d~ illustri Romagnoli pet cura 'di A. Erçolani (Forlì I83rr in 8.) La terza edizione con agg'iunte uscì in Imol a pel Benacci in 8. del184x. Ve~ute menò queste· tr.e ediTi-oni, e comentenclo al desiderio di molti studiosi di Belle Arti 'si. 'dà la }Jresente con nuove cure migliorata 1 per seryi1·e ·anche a lume del Discorso recitato da me nel nevembre del t84o neUa solel)ne premiazione all' Accademia di Belle Arti in Bol~gna, che tocca - Delle qualità che si richi'eggono· a pe1jetto artista -'}>uhlicato .Negli Atti dall' Accademia stessa, e ristampato in Bagnacaoallo presso Serantonj e Grandi n el r8!~3 con ded»ca al nuovo 1·ettore deHa Universi~à di Bologna, monsignore D. Pellegrino Farini. . ' · Anche il Comune di Bagnacavallo nella Galleria degli ,Uomini n... l'ustri nel Pal~zzo Municipale ha il Rit~atto del Ramenghi il più somigliante , e un Busto in ,plastica del med~simo , che fa douato c\a uno stu~ente del ' .Publico Ginnasio. N ell_il. stanza. poi di residenza dello stesst' ~agistrato si conse1 va in disegno la Cena famosa del Ramenghi, come ·s,i è toccato sieUa Biografia. Con questi onori si rimeritaao i benemeriti, e si promove l' amore degli studi e delle Arti ingenue ne• Conc ttadini t · , • · . In uno de' 4· medaglioni alla bocca d' opera del N u.ovo T"'eatro Comunale vedesi pure a rilievo il I'Ìtratto dél Ramenghi seniore - E nel Sipario vi è dipinto in -un gran q\ladro, che rapprei·enta in casa Bon• compagni i_n B9logna il senat?re CamiHo Gozza~ini , che gli raccomanda d~ .Istrmre n~l1 ar~e Guo1amo da· T revig i, che apprese appun- <~ o da lm 1l bello s t1le d} Raffa ello.

27 l Fuori AH lllmo Sig. Sig. Prone Colmo Il Sig. Prof. Domenico Vaccolini .Bagnacavall.o Entro Jllmo Sig. Sig. Prone Colmo Ho ricevuto la sua Opera. della vita , e delle pitture di Bartolomeo Ramenghi detto il Bagnacavallo, opera che fa onore alla Città di Bagnacavallo, e a chi l* ha scritta. Io veramente sono obbligato alla sua bontà, ~he mi u sa sempre la cortesia di mn.ndarmi le sue opere ; per Ja qual cosa l e rendo le più distinte grazie. Desidero di · poterla ser... v1re, e con vera stima mi protesto D.i V. S. Illiça Roma 3! Decembre x815. DeTmo Sarv. G. Patr. dì C. P . Fuori -- Al Chiariss. S1g. Pro f. Domenico Vaccolini Bagnacavallo. Entro ·- . Mio pregino Amico . Nella Pinacoteca ravegnana sono due hei quadret~i, che teJtgono ,.deJla maniera di B. Ramenghi da Bagnaeavallo, • forse sono opera sua: ambidue rappresentano le sposalizie di s. Cahrina, e fuTono tolti dalla quadreria del Sig. cav. T. Rasponi , che n' è il possessore. Il Segretario dell' Accademta di belle arti mi ha detto che monsignor P. Farini ha raccolte sovra questi due dipinti le notizie che deai<lerate: perchè non ve ne farò parola io. Ben mi rallegrerò con voi, o caris-. simo, dell' onore che procurate alla vostra patria, illustrando le opere di un dipintore così egregio, qual ai fu il vostro Ramenghi. Sta~e sano, e se in alcuna cosa posso farvi piacere, valetevi di me; ché ~o sono il vostro estimator• ed amico vero Di Ravenna a' IS di febbraio 1836 Filippo Mordani

28 Fuori -- Al Chiar . Sig. l Prof. Domenico Vaccolini Bagnacavallo Entro- Amico iiletto Sono sempre afflitto dalla mia eruzione al volto, che mi tormenta da nove e . più mesi. . . . Vi ringrazio ·del favore del vostro accuratl8su~o Libro sul v?stro Ramenghi. Le lettere greche a P· 2~ pare non u J?Ossan_o . ~oi?bmare altrimenti a far sillabe e parole: chi s:t che non siano miziah d ~o~lle parole di un qualche passo greco de'· Vangeli o. d' .a~tro. riguard~nte i SS. Apostoli. Le lettere a p. 3o sarebbero mal V 1a~ V 1ta, Ventas! ( cioè Cristo )· , Non po7so c·ercare nè scrivere al.tro . perchè l' applicaz~one nuoce molto al mio male . Pregate per me :d Signore. e credetem1 Modena li 27 Maggio J•836. Vostro affmo amico e serv. D. Gel. Cavedoni Fuori -- Al Chiarissimo Sig. Prof. Domenico Vaccolini Bagnacavallo Entro -- Chiarissimo Sig. Professore .Era. mio debito lo scrivera subito in risposta della sua pregiatiesima 3 I scorso ottobre; ma non avendo modo di servirla , com' ·Ella desiderava nel poscritto ~i d·eita sua, ho dovuto ritardare il l'iscontro. E ciò p erchè il Sig. Dott. Tacconi era in campagna , e non poteva io a bell'agio esaminarli la tavoletta del Bagnacavallo, ch'egli conserva. Oggi p erò nella circostanza di averla riveduta ed esaminata a lei pe trasmetto la descrizione scrivendola dinnanzi alla tavoletta medesima. Devo prima di de~criverla rendere a l~ i molte grazie de' <Ioni fattimi di suoi preziosi d ettati, non aolo de' Discorsi , Versi , e Memorie del prelodato Bagnacavallo; ma sp~cialmente pel libro che tratta del Bello; operetta veramente interessante e pregevole; che dovrebbesi tenere pe1· le mani da coloro che aUè arti intendono. La ringrazio ancora delle cose gentili scritte sugli ultimi due opÙ.scoli da me pubblicati per le nozze Hercolani-Angelelli; le sono infinitamente tenuto delle avvertenz,e fattemi, perciocchè conoscò da esse ch' Ella ebbe pa:~:ienza di leggerè eon attenzione le mie. povere coserelle; le quali non meritano l' onore di essere lette da chi è maestrò dell' arte del dire. Essendo in tal modo inco.raggia.to dalla bontà sua , e da altri che mi ·portano amore , no,n mancherò in simili circoitanze di mettere fuori simiglianti opuscoli ; e ciò anche per dimostrare l' amore grande che io porto ~lle . arti belle. Il Sig\ Pro-Segretario Tognetti già d~ve averla riscontrata: così disseini fare quando io · gli feci i saluti di Lei. Favorisca voltare per leggere l' indicazione della tavoletta del Bagnacavallo. Se in altro mi crede capace di servirla, liberameuté mi ooman~i. La ri"f'eris?o distintamente e pieno di stima e d' · affezion~ mi :preg1o protestarm1 Bologna 15 Novembre 18.46 Suo Dev.· Obbm9 Serv. ~d Amico • 1 Gaet'ano Gierdani J D. S . I più cordiali ·saluti altt amico Avv. Ferrucci.

l1 mortorio della Vergine: tavol.etta dipintn da Bartolom~ Ramenglìi appell a to il Bagnacavallo, che si consena presso il Sig. Dott. Tacconi di Bologna. La tavoletta è alta circa due piedi! larga per metà incirca:- ed ar• <!uata n ella · parte superiore: assai ben •Conservata: le figurf( dipintevi della graRdezza d' un palmo: è rappresentata così: . La Vergine morta giace au di un cataletto: 'ha le mani incrò'Ciaté' e stese qua!Ì al v·entre. Il capo suo è coperto di un velo; a cui .eta soprapposto un pannicello giallognolo, che le discende al petto: tutta la sua persona è invol t a in un manto torchino sino ai piedi, i quali sono nudi . Sotto al capo di lei due guanciali bianchi. La bara eoJlCrta di un pnnno giallo a fiorami ecuri con frangia corrispondente lascia v edere i zocchi che l& sorreggono. Apostoli e donne in torno alla bara, posti però ftl modo che la parte davanti resta nffa tto scop~rt a : all e due estremità di essa sono li principi degli Apostoli S. Pietro e Paolo ( fi gure veramente raffael esèhe } : l' uno tienft un libr f> chiuso sotto al destro braccio , ed ha la sinistra al petto:- l' altro avanza un po'co dinanzi a se le mani giunte: amhidue coi volti maisi n guardare in alto la gloria celeste. Dietro ad. essi a i lati della ))ara anzidetta quauro Apostoli per l~to , cioè sorgono le sole teste loro: tutte di caratter e dignitoso, grave, e devoto ; e di v aria t e fi sonomie. N el mezzo le ~onn~ si preseH~ana in vari atteggiamenti , ed espre.5se a devozionQ affettuosa : e due di queste parimenti · haano rivoJti i visi all'alto guardandovi come i d!'e }!rimi Apo:,toli. Nell'in. dietro altre fi gure di seiso e d' età di v erse vedonsi collocate come ~pettatri c i tra colonpe : essendovi quattro colonne per ogni parte, che sos teng~no un a:rchitrave ornato in guisa <1he tutt' insieme forma un fvndo di bella architettura. Ed i caratteri di quelle fi gure sono a l'"'" trc~ì di vario genere , e cop !Jropria ·e convenient e espress ione. N el pi ano di n a:t1zi u·1la lJa·ra, cioè nello spazio che rimane tra i due P r ior i pi d egli Apostoli, una figura d' uomo è g iacente sul suolo , supino a braccia e tÌ a gambe aperte: e vuolsi ivi p osto per indicare co lui , c l1e a rdito avendo tocca la bara, cadd.è tramortito e moneo delle mal1Ì l 'er minaccia di un Angelo; il (ruale qui vi ei vede 1i1Iato in a:- ria nd ali aper t e sul me :.:zo della pittura, c di roco superiormente al- }e in d icnte donne. Quest'Angelo mir a al Lasso: accenna col dito d efl a d es tra soll eva ta 1'4 gloria; tnentre t ien e sulla einistra la spada sgu a.ill ata. N'ella glor ia. éioè in uno splendore circolare di luce il Dio Pa- . Jrc , mezza fi gura sorgente tra le nuvole • ?Os(Ìt!he con ambe l e mani nna riccol.i ssitna fìgura femminile, tutta nuda, la quale vuol d enotaH .) l' an ima JrlHÌssima cl elia Vergine eh~ egli accoglie come iua l'red i:- l et1a ec. Qua ttro e cinque nngioletti (di g raziose for'me ) formano m la t i ccl unendosi quasi un sert1icer chio, o corona 'l')rcsso l e nubi. Chi ' olesse d etta gliare i preg~ di c iascuna fi gura molt~ sarehbe a ~od are }'er correzione del disegno, dotto e sentito alla maniera di Giul10 Rolllano e <lel Prim:.~ticcio : he11o, c aldo, carnoso il colorito· : molta g ra- · z ia 11 e' volti delle donne : e tutta pura gra.zia i corpi nudi degli A?- g iol ctti. P <:r certo 'd eve ten ersi come una delle più p»egiate oper~ 1:n }1iccolo ch (è dipingesse il seniore Eagnacnvallo : e ruò d irsi a r ag10n.e } l Ì Lt u ra prcgèvolis5ÌLyW , b en con servata, r:lffaell csca.

'\ 30. Sig. Professore Stimatissimo Se scortese sono dovuto apparire non ringraziandola del bellissimo opuscòlo della Vita del Ramenghi, che mi diresse a Macerata, la prego non volerlo attribuire che a dife~to di circost~nze . , m.entre con l' essermi trattenuto fino a quest' ora 1n Bologna n1uno m1 prevenne dell' opuscolo, che q~ i si rimaneva. Mi affido ,dun~ue. ~lla .di L~i ho~­ tà.; e de~idero m' abb1a sempre nel numero ùe suo1 p1u smcen estlma tori. Macerata I Decembre 11836 Devmo Obbmo Servitore Amico Cav. Ricci ' AL'fRE LETTERE RELArriVE A BELLE ARTI E INDIRITTE ALL' AUTOHE. , ' Fuori-- All' Illmo Sig. Sig. Oss. Il Sig. Professor Domenico Vaccolini Bagnncavallo Entro-- Sig. Professore Stim. Imola 2>3 Settembre t836. Mi valgo di una opportuna occasione (*) .per riscontrare i.l suo Foglio, e per dimostrarlè la molta mia .gratitudine p er la sua bella dissertazione_sul Bello. Mi auguro in faltra circos!anza , e cioè quando i Signori Accademici do,vranno unirsi, di sentirla di persona, e contestarle anche in voce quei sentimenti di molta stima che ] e professo, e coi quali m' è grato iri questa occasione di potcrmi offerire a Lei dichiarandoJiii costantemente ,... Suo Dev. Obb. Seryo G. M. Are. V escovo Illrno Signore .- La Pontificia Accademia di Belle Arti in Bologna non poteya fare scelta migliore della degna persona di V. S. lllma per ' il discorso da recitarsi nella solenne premiazione. A me poi è 1·iuscito gratissimo l' annunzio, che Ella ai compiacque farmene , e mi congratulo coll' Accademi'a. Le réndo poi gMzie ben distinte de,ll' esemplare che ha voluto offrirmi gentilmente della bella sua Operetta sul Bello~ e mi l~Co a vantaggio di rassegnarmi· con distinta stima Di V. S. Illma Roma 17 Settembre 1840) Affmo per seryirla G. Card. Giustiniani (*) Questa Lettera Autografa fu recata qui nel r836 dal signor dotto1· Giuseppe Bagnolj~ che erasi portato. per affa~·i a S. E. R. Monsignor .Arcivescovo Vescovo d~ Imola~ ora z~ immortale PIO IX. nostro adorato Sovrano e Padre beneficentissimo.

31 L egazione di Bologna ..... Sez. r. Pr. N. 7I!l3. Illmo Signore Con pre criatissimo Fo (J"lio di V. S. Ill ma in data 18 corrente ho riC-e'tuto Ji ~lue rsemplo.ri della terza edizion~ della di Lei. Opera s~l Bell o) ~ .W10 .ue ' quali. ha Ella voluto graziosamente offenrm1, destinando l'altro a quest'Accademia di Belle Arti. N ell'assicurare la S. V . Illma di avere subito inviato all'Accademia il suo .e:;emplare, debho renderè a L ei moltissime grazie é pel dono, e per l e cortesi espressioni , con cui si lJiacque accompagnarlo. N el desiderio di ripcterle in voce questi sentimenti mi è grato raffermr~ rmi colla più distinta stima Di V. S. lllii1a Bùlogn~ 23 Ottobre x84o. Ilhno Signore Affmo per servirla Il Card. L egat o V. Card. Macchi A Ile altre testimonianze di deferenza, che è piaciuto a V. S. Illma di praticare verso di me, aggiunge la graziosa offerta che si è compiaciuto 4-i farmi del primo Volume della sua Opera di E stettica, che ho sentit o encomiare anche da qualche Giornale , che mi è capitato sott' occhio. Nè gli el ogi mi hanno sorpreso , sapendo quanto Ella meritamerne g-oda h. stima degli Uomini L ett erati, e quanto sia benemerito cl.elle L ettere. Mi è grato pertanto di dimostrarl e la mia gratitudin e, e di offcrirmi ai suoi desiderj, mentre pieno di stima e di ossequio h o n bene di confermarmi Di V. S. lllrna Imo h 4 Novembre 1840 - D evmo Ohhrr10 Servitore (t} G. 1\1:. Arciv. Vescovo d' lmul a Cariss. e gentilis. Sig. Professore Roma li 26 d el 184.1 Ho ricevuto scparatamente due sue carissime del 19 col prezioso dono del suo Opuscol o sull a vita di cotesto gran Djpintore, che fa tanto onore a Bagnacavallo, come fa tanto onore a quell' Arti sta l' el egante e forbito Elogio Storico, ch e Ella ne ha tessuto, e di che mi rallegro, come di tutt e l e cose sue sempre ...... Godo che siansi costà ottenuti alcuni buoni St... hi lirnenti ( 2). Prenc:liamo di buon grado tutto il buono e l' utile, che ci si accorda , e profìttiamone. Sono sempre tutto suo, pieno di vera costante stima e riconoscenza. Suo Devmo Ohbmo Servo ed Amico Gius. Alhorghetti ( r) Vedi la nota preceden t e e il .Sonetto in fin e. ( 2) L a Cassa di Risparmio, c la Stamperia. .., ; . I..J

' AVVERTI~1ENTO. Della terza edizione' del!l 0P:ERA SlfL BELLo non è uscito e/te it 1 o. Volume; la publicazione del 2°. fu ritardata per motivi di salute dell' Autore ~ e/te lta in pronto i 1nateriali per dare il 2°. Volume~ tostocchè i Signori Associati ed altri c!te anlassero avere questo 2°. ed ulti1no Volume si saranno degnati di scriverne un cenno ai 'f.ipografi Serantonj e Grandi in Bagnacavallo. Si porrà mano alla stampa appena potranno aversi firme in tal nunz.ero da copr·ir-·e le spese di stampa. Le condizioni di associazione sono quelle stesse , che ebbero luogo pel 1 o . \ Volu1ne ~ del quale si tocca nelle Lettere ~oprallegate _, e elle per questo sonosi r iportate ad istanza( de' 'l~ipografi. )

33 rffonyz~~??doll~ ~ fPtUdéa e~uone av-venne & · mor/~ ~&/:j~ottna, ~ ~· cui' 11/' ~ocoÒ. ne~ @e~~aéo?tta ," e ~~ !lZJac6e ~·&~.:· ne va/& oom~~ metJtJa ~ m em o?q_& ~n puo/e dae oa~/e con ~ cyp?<eooo Sdcnzt;;,nt · e/a du:' oéetJtJo ck~/aée nel· /Z'?<tW. · td/an& · ~· pedéa ~~~la '*1/;?Wwdtma. t. MARIANNA PIA FEDELE DELIZIA DE' GENIT01ll CO~ÌPARVI COME UN BELL'ASTRO NUOVA. MERA. VI GLIA IN SUL MERIGGIO DEL 20 GENNl.JO 1848 LIETA RIVOLO AL SOMMO SOLE DOPO QUATTRO GIORNI E QUATTRO ORE A PENA PER PIÙ RISPLENDER IN ETERNO-! J O GENITORI MIEI DER NON PIANGETE ANGIOLETTA DEL CIEL RITORNO A DIO B PREGHERÒ CHE A VOI SERENE .E LIETE ORE CONCEDA O GENITORI ADDIO !

t 2. ECCO GIOIE DEL MOMDO ! ER.!VAMO · :LIETI DI TE O INNOCENTISSIMA. IO E TU.A. MADRE E LA FAMIGLIA. E Ci SEI TOLTA. IN UN LAMPO! _ DEH BISALUTA IN PARADISO L'AVOLA MATERNA E Gtl ALTRI NOSTRI \ E FA CH~ UM Di TUTTI Cl RIVEGGIAHO ' ) ' PER N;QN SEPARAllCI PIU :AfAI! 3~ . ' FINCHÈ B.ISUON~ll.À L' ULTIMA. TROMBA. . TUA SALMA ABBIA. QUÌ REQUìE OVE DI PACE TI ASSECUI\A. MARIA DEL CIEL REGINA! (*) ' l NE QUESTA FR~DDA TOMBA NÈ VINCER TI POTRÀ IL TEMPO EDACE E VEDRÀ IL MONDO ALFIN CHE SEI DIVIN'A ! (*) Ebbe tomba nella Parocchiale di S. M. della Pace., dove ripoIVJ.no altd della Famiglia Yaceoli.ni. l l

AL NUOVO ANNO 1848 SONETTO INAUGURALE GIÀ PUBBLICATO IN ROMA NELL' ALBUM IL 1°. GENNAJO E PRECISAMENTE NEL N°. 45 A PAG. 36' DI QUEL GIORNALE • ARTISTICO-LETTERARIO Tra le nuove speranze e i fausti augUri Desiderato vieni, Anno novello: Oh ciascuno a ciascun torni fratello, E 'l ben di tutti più che 'l suo procuri! Roma rivegga con Fabbrizi e Curi (Cui per la patria anco 'l morir fu bello) Qui risurto di gloria il santo ostello, D' armi guernito e di costumi puri l Per noi sta PIO, che con pacato freno Pastore e padre mo~ve Italia e 'l mondo , .. E i non volenti a r tragge al suo seno. Da LUI prendi gli auspici, e del suo lume Irradia terra e cielo t Anno fecondo Di maraviglie, a ciò ti manda il NUME ! t

) • \ ~ O. Ti'heriaci, sr Januariil t848 .. IMPRIMATUR ~; Aloysiu.s Po~~i Ord. Min. Conv. ·V\.. -=::::>•••• c::::>- •• TiberiaCi .2 I . ] anuarii 1848. IMPRIMATUR Pro D. D. JOAN. BENED. Episc. Fav~nt. lVIich. Can. Contarini Vie. For. Deleg. .....:.::::>•••·c::-- •• Bagnacavallo :2~ Gennajo 1848. Visto ' per la stampa · Gaspar~ Avv. Bagli Gov. ' • . ..

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