Edmond About - Il governo pontificio, o la quistione romana

-69vizi, le ingiustizie , le pugnalate, le terre incolte, la cattiva aria, l'indecenza delle vie, gli scandali, le ipocrisie, le rapine, il lotto, il ghetto , e simili vituperii , coglierete non altro alloro che quello di aggiungere una parola di vantaggio alle miriadi già sèritte e pubblicate da Lutero a noi. Contro i Papi il sacco è stato vuotato, e chi uccella al vanto di originalità non si deve ,mescere al coro dei gracchiatori. Rammentate dipoi che il governo di cotesto Stato , sebben buono e paterno in superlativo, non perdona giammai. Ed anco volesse , non avriane facoltà, essendo obbligato a difendere il suo principio, che è sacro. Non chiudetevi le porte di Roma : voi sarete lieto di ricdervi, e noi di accogliervi. Se vi garba sostener tesi nuova ed ori - ginale, e mercar gloria non senza profitto, osate alto gridare che tutto è vago, divino! , anche ciò che è male nella stadera dell'Elba, la cui prima lacca, come dice un valentuomo, sta sul mille. Lodate sbardellatamente un ordine di cose che per tenzonar di venti non cr·olla da diciotto secoli e mezzo, di buona misura. Dimostrate che tutto dura costì, e .che la reticella delle pontificie istituzioni è conserta a fili di logica potente. Osteggiate da uom sennato alle velleità di riforma che vi spingeranno a dimandar questo o quel mutamento. Pensate che non puossi impunemente attentare alle costituzioni avite, e che pietra fuor di sesto può far crollare tutto l'edifizio. Ohimè! Voi ignorate, poveretto!, che forse quel tale abuso che vi sembra il finimondo, è necessario alla esistenza di Roma. Bene e male commisti danno più durevole cemento degli scelti materiali co' quali si edificano le moderne utopie. Io stesso che vi parlo, io son qui da più anni, e mi vi trovo a maravi~lia. Dove andreirni1 se Roma fosse in fascio? Dove

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==