- f26 - tirava tre ben~. Pr,irno, chiudel'c la bocca alla diplomazia ed alla stampa forestiera che non rifinivano di accusare il Papa per sl grave abuso Lolleratb. Secondo, raumiliare cotesti laici impertinenti, i quali , senzl aver calze pavonazze, si argomentano diventar qualche cosa. Terzo, dare il Monte-di-pietà al già ciocim·o messer Filippo Antonclli. Il colpo preparò alla chetichella, e nell'ombra e nel silenzio rizzò le batterie: è cima di maestro ' in tali bisogne. Campana viveva in giòlito; iva, tornava, dava · desinari, e comperava stai ue , come all'ordinario , menlrccchè il cardinale, negoziando un prestito con Rothschild, poncvnsi in istato di calmar la voragine, insieme dettando al procurator fiscale un'accusa di pcculato. La giustizia, o almen, la disgrazia piombò qual ful - mine sul povero marchese. Dal palagio alla }>rigionc non corse che un passo. Ed egli, stropicciantlosi gli occhi, ehicdeva a se stesso, se non sognava. Avrebbe riso se avcsscrgli detto che correva alcun periglio , <t Delitto· di pcculato ! )) -l)cculato è il delitto d' un impiegato che clandestinamente volge la pccunia pubblica a suo privato vantaggio. Om, ci nulla preso aveva clandestinamente, cd era rovinato da cima a fondo. Perciò scriveva sonetti in prigione, e ogni quando un artista fosse andato a vedcrlo , davagli commissione di qualche lavoro . Giovane avvocato difesclo con eloquenza , ed il tribunale l'ebbe dannato a vent' anni di lavori forzati. Per verità, il mini stro , che avcalo lasciato fare, meri lava gli si mozzasse la testa. Ma lupo non mangia lupo. L'avvocato del marchese fu a sua volta condannalo per averne assunta la difesa ; per tre mesi gli fu i"ntcrùetto il l'ò ro.
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