- 10G -- ~ non altrettanto a Roma. Noi non abbiamo altri prelati: che arcivescovi c vescovi. Allorquando uno di cotesti uomini venerabili esce dal suo palagio in un cocchio an tico, a passo lento, sappiamo, scnzachè altri lo elica, cì1c il buon uomo ha consumato tre quarti di sna vita nelle più meritorie fa li chc. Egl i diceva la messa io un vill aggio prima d' essere curato. Ha eonfcssato, predi - cato, associato i trap:1ssati al cimitero , r eca to il viatico . agl' inferm i ~ di stribuito la limosi na ai poverelli . Il prelato romano è t:.pesso un giovinotto che esce dal semi nar io con non altri ordini che la tonsura: ha una laurea in qualche facoltà, una piccola rendita, ed entra nella Chi esa da dilettante, pùr saggiare se può farvi suo cammino. ll Papa gli consente il titolo di monsignore in luogo eli signore, e l' uso delle calzett e pavonazzc. In tal modo calzato, si pone in via; cd eccolo di portante verso il cappello cardinalizio. Passa pc' tribunali', o per Jc amministrazioni , o per l'ordine dell'intimo servitoramc del Vaticano: tutte le vie sono buone, purchè facciasi ostcntazion di zelo c eli pio disprezzo delle idee liberali . l1a vocaz ione ecclesiastica (cotest'anticaglia di S. Paolo) non si esige a rigore; ma non si 5ta nella callaja senza buona provvigione d' idee retrograde. n prelato, che prendesse sul serio la lettera dell'Imperatore ad Edgardo Ney, saria uom perduto; c, deposto il nicchio, potrebbe pur ammogliarsi ; impcrciocchf> si mena donna nel tempo in che si dispera di toccare il segno . Un ambizioso scoraggiato a Parigi si suicida; a Roma si ammoglia. Il prelato è pur talvolta cadetto di grande famiglia ; c la sua casa è di quelle che hanno diritto al cappello. Ei lo sa. Il giorno che melle le calze violacee è pur quello in cui pnò ordinare, in anticipazione , le rosse. Frattanto comincia suo tirocinio ; fa buon tempone e
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