In tributo di lode e gratitudine a Pio Nono

9 piramide; e ai quattro ango1i della cancellata, quattro grandissimi lampadarii con vetri acconci a render luce la sera di più sval'iali colori. Questo l' apparecchio tutto, che nella Piazza e strada Pia si vedeva; e che l' egregio cittadin nostro, di questa Provincia Ingegnero, Luigi Fratti, immaginato ebbe, e il più felicemente ordinato. II qual apparecchio, mentre le genti con gran diletto guardavano, quattro bande di sonatori (una qui stanziata, l'altre graziosamente venute da convicini paesi) sonando per quivi intorno spartitamente, a mille doppi crescean la gioia. Fra così varii e festevoli ricreamenti, il cielo d' improvviso si annuvolò, e mandò giù d' acqua un rovescio: ma indi a poco, quasi un voler sovrumano gli divietasse più oltra, senza nulla aver guasto, tornò sereno. Si facea locp alla Corsa. I cavalli doveano passare per lutto il tratto di strada, io che la città festeggiava. Ed ecco quivi altro nuovo spettacolo da giocondare. Le finestre e balconi, si vedean purati vagamente con i screziati drappi; e sovr' essi, spetta triei in bei drappelli, Matrone e Donzelle in grande gala vestite. La strada· ripiena di popolo, e per lo mezzo azzimati garzoni che cavalcavano su bei corsieri, e fulgenti cocchi lentamente procedenti . Qualcuno in su questi portava in mano un vessillo, con in mezzo il Pontificio stemma, od il Nome del Nono Pio; il qual vessillo con plausi e grida di giubilo ventilava. Qua un coro di musici che aggiugneva nove dolcezze; là una squadra di giovani, che cantavano ed esclamavano- Viva Pio Nono!- E poco stante altri,- Viva il Cardinal Gizzi! -Per tutto festa e allegrezza . In questa, si udi lo scoppio alle mosse ; il mezzo della via fu libero al corso; i barberi sopravvenner volando. Così si chiusero le prime feste durate il giorno; e da ognun s' t.~ttendeva, si desse all'altre incorninciamento. Nè intorno a queste farà noi mestieri ùi spendere assai parole, poichè sì del luogo, che è per sè bello , e il più acconcio a cotali feste, sì della guisa che s' eran venute apprestando, bastevolmente al bisogno abbiamo parlato . Già veniva la notte ; e i cittadini di qual sia borgo e contrada, alle finestre, ai balconi gnreggiando ponevan lumi ; lnlrhè la città in poco d' ora si fattamenle si empiè di luce, cl1e pareva tulta uno splendore. Che sebbene l' apparecchio della fest.a , in alcun luogo si disse esser supremamen te bello ; pur come P allegrezza nell' universale de' cittadini era diffusa, così l~ cillà in ogni

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