Giuseppe Piccinini - I mille di Marsala

• I Mille di Marsala 13 Una di quelle lettere era diretta a Vittorio Emanuele, un'altr·a ad Agostino Bert.ani. Nella prjma Garibaldi dichiarava lo scopo dell'1mpresa ed annunziava al Re la sua parieoza; ('O n l'al tra dava incarico bll'illustre patriotta di r n·ccogliere quanto più dauari gli foose stato possibile e di t~->ntare tutte quelle viè, che più gli fossero sembrate opportune per coadiuvarlo n~ll'impresa. In questo frattempo i marinai scelti da Nino Bixio per impad r·onirsi dfli due vapori e per formare poscia gli equ1 paggi, si riunivano in casa sua. Bi x . o li divise subito in due squadre, di una delle quali prese egli il comando. e ,l'alt ra m1se sotto glt ordini di Salvatore c.,st1gl i a, arditissimo capitano mari t~im'o e vecchìo patriotta, chiamato appos itamente da Garibaldi da Torino; ove . eratsi da qualche t empo stabil i~o. Le due squadre si re <·arono sil(-'nziosamt n te al porto, salirono su all~une bar·che all 'uopo pr·eparate, e poco dopo g1uns~->ro a1 due vapori de l Ruba t. t no. . B xio sa lì con la sua squ ·-. dra sul Lombardo~ Salvatore Ca8ttglia mont.ò a. bordo d· l 1-iemonte. Cooosctut.o lo s·copo dl quella repentina invasione gli equtpaggi dei due v~porl non fecero la minima resistenza, anzi i p ù domandarono ed ottennero dt assoctarsi alla .sped ziooe. Accesi i fuochi , ali~ due dopo mezzanotte il Piemonte pigl1a a rim0rehio il Lombard'">, la cui macchtna non era ancor p!'onta, e i due legni uscivano lentamente dal ptlrto di Gclnova. dirigendosi al luogo del convegno, ossia alla Foce a Quinto. Essi erano nn po' in ritardo, poichè avevano dovuto perdere una gran quantità di tempo a ce~'care le chiavi de.lle • l

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