Mario Boneschi - Il Partito d'Azione e la democrazia

cosa pubblica della nuova classe ascendente: il proletariato. La rude volontà di elevazione, la radicata speranza di un domani migliore, l'insopprimibile impulso verso una riforma della società, fanno delle classi umili le depositarie di quel nobile spirito di lotta politica che fece nell'ottocento la fortu~a delle classi intellettuali. La lotta di classe del marxismo appare così a Gobetti come un elemento insopprimibile di bene, come una necessità intima della società contemporanea. La partecipazione degli operai alla vita politica poteva dare ad essa una impronta di serietà e di dignità morale. Spogliate dalle troppo ottimistiche e categoriche affermazioni del marxismo dogmatico, essa acquistava un significato concreto e nello stesso perdeva il carattere odioso di un vendicativo sfogo di risentimenti anelanti al sangue. Il proletariato, quale lo vedeva G-obetti, è una classe che sotto la bandie"ra delle .rivendicazioni economiche, manifesta un nobile spirito di contesa politica, un desiderio di autonomia spirituale e materiale, una vplontà di affermazione, un complesso cioè di impulsi, una somma di energie tali da fare di esso il vero realizzatore dello spirito liberale. Gobetti fu il primo, con grande scandalo di tutti, non esclusi i socialisti, freschi allora del dissidio scoppiato con i comunisti al congresso di Livor~o (1921), ad intuire la funzione essenziale del comunismo nella vita politica europea e ad identificare il comunismo, non con· il suo capo di allora, il truculento e grottesco Bombacci, ma con l'eroico e riflessivo Gramsci. Il comunismo· allora non eta ·conscio dei suoi destini, legato alla formula meramente insurrezionale, mentre Gobetti ne intuì quella -6B blioteca Gino B1arco

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